Serata dal doppio volto in Europa League.
Nella gare delle ore 21:05 il Milan, dopo aver vinto in Bulgaria per 0-3, regola con un comodo 1-0 il Ludogorets, acciuffando, come scontato, il pass per gli ottavi di finale, mentre al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia una coriacea e generosa Atalanta subisce il pareggio da parte del Borussia Dortmund, nei minuti finali del match, e complice la sconfitta per 3-2 rimediata sei giorni fa al Signal Iduna Park, è costretta a salutare, a malincuore, l’Europa League.
Davanti ad un San Siro pressoché spettrale, con poco più di 17.000 spettatori presenti, i rossoneri, senza incantare, liquidano la pratica Ludogorets per 1-0 grazie alla rete decisiva di Borini, al 21’, su assist dalla sinistra di Cutrone. E’ questo, uno dei pochi lampi di una gara noiosa, tutt’altro che esaltante, che ha certificato il gap evidente tra le due compagini, mettendo in mostra, altresì, tra le fila rossonere, una condizione piuttosto discutibile di Andrè Silva, schierato titolare nel tridente avanzato, ma mai realmente temibile. La nota positiva è il passaggio del turno del “diavolo” che continua a mantenere un ritmo degno di nota se sommiamo anche il trend esaltante sciorinato in campionato. Intervistato dai giornalisti, queste le parole espresse dal tecnico rossonero, Gennaro Gattuso: “In attacco continuerò a fari girare Kalinic, Silva e Cutrone. Borini? Da quando sono qui non ha mai mollato. Ha uno spirito all’inglese. Il “culo” è il mio e le scelte le faccio io ma non dirò mai che qualcuno ha fatto male. C’è senso di appartenenza e non posso bocciarli. Gli infortuni? Siamo stati fortunati in questo, nessuno è grave. Musacchio e Calabria hanno degli edemi. Forse li abbiamo fatti lavorare troppo. Il trequartista? In futuro magari schiereremo anche il modulo con il trequartista, ma dovremo restare comunque compatti. Chi preferisco incontrare agli ottavi? Ad oggi abbiamo incontrato squadre toste. Il Ludogorets è una squadra tosta che non perdeva da dieci partite. Più forte di Craiova e Skendjia”.
Serata stregata, invece, per l’Atalanta che non riesce a ribaltare il 3-2 subito giovedì scorso a Dortmund. Gli orobici non vanno oltre l’1-1 contro i gialloneri guidati da Peter Stoger, salutando, con rammarico, l’Europa League. In un “Mapei Stadium” tinto di nerazzurro e sotto una pioggia battente, è la banda di Gasperini a portarsi in vantaggio, dopo appena 11 minuti, dagli sviluppi di un corner, grazie a Toloi, impeccabile nel tramutare in gol una sponda aerea di Caldara. La Dea prosegue nel pigiare il piede sull’acceleratore annoverando chance con Cristante e Gomez. Nella ripresa, addirittura, il “papu” ha una ghiotta occasione, murata da Burki. Quando tutto lasciava presagire ad un fatidico passaggio del turno, all’83’ avviene la doccia gelata: Berisha non trattiene un tiro in diagonale, effettuato dall’interno dell’area, e Schmelzer è impeccabile nello spedire la palla in fondo al sacco. A quel punto per la banda di Gasperini è impossibile reagire con veemenza, considerando il contraccolpo subito, e la gara si avvia verso un risultato che non premia lo sforzo e l’impegno profuso dai nerazzurri bergamaschi. La squadra esce in lacrime dal “Mapei Stadium”, applaudita con orgoglio dai propri sostenitori: un motivo in più per dare il massimo in campionato, provando a conquistare la seconda qualificazione di fila in Europa League.
Nel frattempo, questo il commento del Gasp, a margine di un pareggio che lascia più di un amaro in bocca: “Nelle due partite abbiamo fatto molto bene. A un certo punto abbiamo creduto di poter vincere, ma abbiamo perso nel recupero. Ringrazio tutti i giocatori e i tifosi, è stata un’esperienza fantastica. Fa male per come è andata, sarebbe stata un’impresa fantastica. Ora si riparte. Tutte le partite le abbiamo giocate alla pari. Quest’esperienza ha aiutato i giocatori a crescere, per tutte queste componenti uscire fa ancora più male. Superata la delusione, noi reagiamo forte, non ci deprimiamo per questo. La competizione ci appassionava, era una novità per tutti. Il secondo tempo è stato decisivo, ripartivamo bene con Gomez e Ilicic. In quel momento se fai il gol chiudi la partita. Sono attimi decisivi. Rimane il rammarico. Siamo contenti di aver rappresentato bene l’Italia”.