La magnifica cavalcata della banda di Spalletti si conclude con una sontuosa vittoria contro il Milan, per 1-3, ma il concomitante successo del Napoli ai danni del Frosinone, condanna i giallorossi al terzo posto, aprendo loro le porte del preliminare di Champions League.
In questa notte di metà maggio, a brillare, sotto il cielo di Milano, sono i capitolini che passano in vantaggio al 19’ minuto con Salah, abile a sfruttare al meglio un assist in profondità di Strootman, e di fronte a Donnarumma non sbaglia. Per l’egiziano è il quattordicesimo centro in campionato, numeri esaltanti per uno degli acquisti più indovinati nella campagna estiva del d.s. Sabatini. I rossoneri appaiono abulici e in difficoltà. La squadra di Brocchi non riesce ad imbastire una reazione e lo specchio del primo tempo del “diavolo” è tutto nella prestazione di Balotelli, spento e frastornato a tal punto che ad inizio ripresa Brocchi deciderà di inserire al suo posto, Luiz Adriano. Nel secondo tempo, i giallorossi continuano a pigiare il piede sull’acceleratore e trovano il bis con El Shaarawy che viene imbeccato in area da Pjanic e il “faraone” a tu per tu con l’estremo difensore rossonero non perdona. Due a zero per la Roma e risultato che viene messo in cassaforte. Spalletti inserisce in campo Totti ed Emerson e saranno proprio questi due i protagonisti della terza rete capitolina. All’ 82’ il capitano giallorosso appoggia in area per Salah, il quale va al tiro. La conclusione viene respinta da Donnarumma ma, da due passi, si fa trovare pronto Emerson a ribadire in rete. Tre a zero e per il difensore esterno brasiliano è il primo centro in maglia giallorossa. Al minuto numero 87, il Milan accorcia le distanze con Bacca, abile a sfruttare un cross dalla sinistra di Calabria. Il suo primo tentativo di insaccare in rete, di petto, viene neutralizzato da Szczesny che però non devia la palla lontano, e da due passi “el peluca” si fa trovare pronto in un comodo tap-in. Diciottesimo goal in campionato per l’attaccante colombiano, che rappresenta una delle poche note liete in una stagione deludente e sottotono per i colori rossoneri.
Ai microfoni dei giornalisti, Luciano Spalletti è soddisfatto della prova dei suoi ragazzi e del risultato ottenuto. Per ciò che riguarda il terzo posto in classifica, il tecnico di Certaldo era ben conscio che le possibilità di superare il Napoli all’ultima strettoia erano alquanto residue però è da elogiare l’impegno e la determinazione dimostrata fino all’ultimo dai giallorossi. Indubbiamente crescono i rimpianti per la prima parte di stagione, quando vi era Rudi Garcia alla guida della squadra. Una gestione non soddisfacente che stava conducendo la Roma verso posizioni di classifica meno nobili. Invece con Spalletti la sterzata è stata alquanto evidente, in diciannove partite, i capitolini hanno ottenuto quarantasei punti, frutto di quattordici vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta. Uno score degno per competere nella lotta scudetto. Di tutt’altro avviso è Cristian Brocchi. Il Milan ha fornito una delle prestazioni più deludenti nell’arco di questa stagione. Squadra deconcentrata, demotivata e confusionaria. I presupposti per la finale di Coppa Italia contro la Juventus non sono certo dei migliori. Il tecnico dei rossoneri oltre a palesare tutta la sua contrarietà sulla prestazione della squadra, ha affermato che a partire da lunedì, i calciatori dovranno mettersi a lavoro a testa bassa e con il massimo impegno per conquistare un trofeo che aprirebbe le porte dell’ Europa. Il settimo posto rappresenta un fallimento non solo per la squadra ma soprattutto per i vertici dirigenziali che saranno chiamati ad un lavoro meticoloso ed efficace per rilanciare le sorti di un club, la cui parabola è in completa discesa. Da segnalare, inoltre, l’addio al calcio giocato di Cristian Abbiati che dopo quindici stagioni in maglia rossonera saluta tutti. Resta il rammarico per non averlo visto in campo, anche per pochi minuti, nell’ultima gara contro la Roma, ma Brocchi ha dichiarato che aveva parlato di ciò proprio con Abbiati e ha deciso di non farlo scendere in campo perché si stavano creando delle situazioni, in cui urgevano altri tipi di decisioni tecnico-tattiche. Al triplice fischio finale il pubblico rossonero ha applaudito a lungo e in maniera commossa, il portierone, che annovera nel proprio palmares, tra i tanti trofei conquistati con la maglia del “diavolo”, 3 campionati e 1 Champions League. Per il Milan ora non resta che affrontare al meglio la finale di Coppa Italia che si preannuncia proibitiva per poi progettare con attenzione e chiarezza un futuro che ad oggi appare quanto mai fosco e nebuloso.