Trapelano sensazioni positive a margine del successo del Milan sulla Sampdoria per 1-0.
Il “diavolo”, settimo in classifica, aggancia proprio i doriani a quota quarantuno, a cinque lunghezze di distanza dalla Lazio impegnata questa sera contro l’Hellas Verona, e a sette dall’Inter quarta. La banda guidata da Gennaro Gattuso inanella il settimo risultato utile consecutivo, frutto di due pareggi e cinque vittorie, lanciando, così, un chiaro messaggio alle compagini impegnate per la corsa verso un piazzamento per la prossima Champions League. La Samp, invece, torna a perdere in trasferta dopo l’ultimo ko datato 6 gennaio in quel di Benevento. I blucerchiati, come detto, restano inchiodati al sesto posto, agganciati proprio da un rigenerato Milan.
Riavvolgendo il nastro della gara, la prima chance da segnalare è al 7’ con il penalty decretato dall’arbitro Doveri a seguito di un tocco con il braccio di Murru, all’interno dell’area, su cross dalla destra di Calabria. Dagli undici metri si presenta Ricardo Rodriguez che si fa respingere il fendente da un insuperabile Viviano. Trascorrono appena sei minuti e al 13’ i padroni di casa trovano la rete che poi si rivelerà decisiva: Suso serve Calabria sull’out di destra, quest’ultimo, a sua volta, appoggia a centro area dove l’accorrente Bonaventura non fallisce l’appuntamento con il gol. Per il centrocampista rossonero è il quinto centro in questo campionato. La Samp stenta a reagire, propiziando scarse occasioni offensive, mentre il “diavolo” addirittura, al tramonto della prima frazione di gara, trova il raddoppio con Bonucci, perfetto nello spedire in fondo al sacco, un cross radente di Calhanoglu dalla sinistra. Il gol, però, viene annullato dal signor Doveri, su segnalazione del VAR, a seguito della posizione di fuorigioco da parte del difensore rossonero.
Nella ripresa il Milan continua a pigiare il piede sull’acceleratore e lo fa con Cutrone, protagonista di una rovesciata all’interno dell’area, con la palla che però termina la sua corsa abbondantemente alta sopra la traversa e qualche istante più tardi con Calhanoglu, autore di un bolide che si stampa sulla traversa. A seguire ci prova Suso con un tiro fuori misura e poi di nuovo con Calhanoglu, ma il suo fendente non centra il bersaglio. Nei minuti finali del match, brividi per la retroguardia rossonera quando Quagliarella sforna un assist indirizzato al centro dell’area, dove irrompe Caprari con il ginocchio, non inquadrando, però, lo specchio della porta. Al triplice fischio finale il Milan certifica nuovamente il proprio stato di salute: la squadra di “Ringhio” Gattuso è in forma ed appare pienamente convinta dei propri mezzi.
Rispetto alla gestione Montella, ora il Milan è famelico e grintoso, ricalcando alla perfezione i tratti distintivi del suo attuale tecnico. Intervistato dai giornalisti, queste le parole pronunciate da un Gattuso decisamente soddisfatto: “Non so se è il Milan più bello, sicuramente abbiamo affrontato una squadra molto forte, l’abbiamo limitata tantissimo. Potevamo chiuderla prima, alla fine abbiamo rischiato di pareggiarla, è stato un bel Milan, ha giocato bene, con grande mentalità. I ragazzi l’hanno preparata molto bene, siamo contenti ma bisogna guardare avanti, la classifica è quella che è, abbiamo perso in questi mesi tantissimi punti anche quando c’ero io. Sicuramente è una squadra che sta crescendo per mentalità e senso di appartenenza”.
Dalla sponda doriana, Giampaolo commenta così il ko subito a San Siro: “Abbiamo subito la qualità e il palleggio del Milan, abbiamo dovuto rincorrere, probabilmente il Milan ha fatto la miglior partita di quest’anno, perché ne ho viste diverse, noi ci siamo stati, potevamo fare meglio in alcune circostanze ma non ho nulla da rimproverare alla squadra”.
Migliore del match- Calabria: Una freccia sulla corsia destra del Milan. Dialoga alla perfezione con Suso e si rende protagonista non solo dell’assist decisivo in occasione del gol di Bonaventura, ma anche di una conclusione nel finale di gara che mette a dura prova Viviano. Turbo.
Peggiore del match- Ramirez: Prestazione impalpabile da parte del trequartista uruguaiano. Non fornisce il suo solito contributo, non facendo da collante tra il centrocampo e l’attacco. Rifornisce raramente Quagliarella e Duvan Zapata. Viene sostituito al 72’ senza lasciare tracce. Evanescente.