La banda di Montella si regala un Natale con i fiocchi.
I rossoneri superano nella finale di Supercoppa Italiana la Juventus, ai calci di rigore, dopo 120 minuti chiusi in parità (1-1), conquistando, così, il ventinovesimo trofeo nei trent’anni di presidenza Berlusconi. Il diavolo torna ad alzare al cielo un trofeo, dopo l’ultima Supercoppa conquistata nella finale vinta contro l’Inter, nell’agosto 2011. I ragazzi guidati dall’aeroplanino Montella hanno disputato un’ottima gara sia dal punto di vista dell’impegno che dell’intensità agonistica. I rossoneri hanno palesato una efficace organizzazione di gioco, creando più di un pericolo alla Juventus. I bianconeri, per la seconda volta, escono a testa bassa dall’atto finale della Supercoppa Italiana disputata in Qatar. Due anni fa si dovettero arrendere, ai calci di rigore, contro il Napoli di Rafa Benitez, mentre questa volta, hanno dovuto lasciare il passo ad un Milan volitivo, arrembante e grintoso. I bianconeri sono apparsi meno precisi del solito in fase difensiva e poco cinici sotto porta dove Dybala, nei minuti finali del secondo tempo supplementare, ha gettato alle ortiche una ghiotta ed irripetibile occasione per azzerare le ambizioni degli avversari. La gara inizia con la Vecchia Signora particolarmente pimpante che addirittura trova al rete del vantaggio al 18’ minuto.
Dagli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pjanic, la palla giunge a centro area dove Chiellini, di piatto e al volo, non lascia scampo a Donnarumma. I rossoneri, dopo aver subito il goal, crescono dal punto di vista della convinzione ed iniziano a cingere d’assedio la metà campo avversaria grazie alle giocate pungenti dei due esterni d’attacco: Suso e Bonaventura e proprio dal loro asse nasce la rete del pareggio milanista. Al 38’, Suso elude la marcatura di Evra (subentrato ad Alex Sandro infortunatosi) e lascia partire un cross perfetto per la testa di Bonaventura che trafigge un incolpevole Buffon. Pareggio del diavolo e per i bianconeri si tratta del settimo centro subito su colpo di testa. Nella ripresa i ragazzi di Montella pigiano immediatamente il piede sull’acceleratore, creando un brivido all’interno dell’area bianconera con Romagnoli, cha raccoglie uno spiovente dalla destra e di testa colpisce la traversa. Allegri corre ai ripari ed inserisce in campo Dybala al posto di Pjanic e la “Joya” dona maggior frizzantezza al reparto avanzato juventino. Il numero ventuno bianconero si rende pericoloso con un tiro dal limite dell’area che sfiora l’esterno della rete, mentre dall’altra sponda, Bacca, da due passi dalla linea di porta, colpisce di testa ed è provvidenziale Buffon a compiere una parata salva risultato. I minuti regolamentari terminano in parità, così che il direttore di gara Damato, dà il via all’extra-time.
Nei primi quindici minuti supplementari, la chance più nitida per spezzare l’equilibrio è di marca rossonera con Bonaventura che effettua un tiro dal versante sinistro dell’area, trovando dinnanzi a sé la pronta risposta di Buffon, la sfera termina dalle parti di Bacca che in scivolata tenta di compiere il tap-in vincente ma in questo caso è monumentale il salvataggio sulla linea di Chiellini, proteso a difendere la propria porta. Nel secondo tempo supplementare, invece, l’occasione per passare in vantaggio capita sui piedi di Dybala, il quale ben servito, dalla corsia di sinistra, da Evra, calcia di prima intenzione, dagli undici metri, ma la sfera termina la sua corsa abbondantemente alta sopra la traversa. A questo punto non resta che lasciare il palcoscenico alla lotteria dei rigori. Tra le fila rossonere l’unico a farsi respingere il penalty è Lapadula, mentre tra i bianconeri è Mandzukic a colpire il montante. Nell’ultima serie dal dischetto, Dybala si fa neutralizzare la sua conclusione da un intervento prodigioso di Donnarumma, mentre Pasalic, con freddezza e precisione, spiazza Buffon e regala la settima Supercoppa Italiana, della storia, al Milan, agguantando in questa speciale classifica la Juventus. Al termine della gara, Vincenzo Montella, esprime grande gioia per la vittoria ottenuta.
L’aeroplanino si gode questo trionfo, speciale per lui, essendo la prima Supercoppa Italiana conquistata nella carriera da allenatore, per poi dedicare il successo a Silvio Berlusconi, che potrà annoverare, così, il ventinovesimo trofeo nei trent’anni di sua presidenza. Montella -ha poi aggiunto- di aver visto la sua squadra disputare un match con la voglia famelica di centrare l’obiettivo, meritando la vittoria ai calci di rigore. A suo avviso, tutto ciò dovrà essere da viatico per iniziare un cammino trionfante e stellare, in ottica futura, puntando sulla verve e la classe di giovani italiani dal prospetto raggiante. Massimiliano Allegri, invece, accetta a malincuore il verdetto del campo. È dispiaciuto per la mancata vittoria. La conquista della Supercoppa avrebbe permesso al tecnico livornese di staccare Antonio Conte, nella classifica dei successi ottenuti alla guida della Juventus.
Il tecnico bianconero ha sottolineato di aver visto la sua squadra ,per molti tratti, sofferente in fase difensiva, subendo la continua pressione posta in essere, sulle corsie esterne, da Suso e Bonaventura ed anche per quanto riguarda l’ attacco, un maggior cinismo avrebbe permesso ai suoi ragazzi di chiudere anzitempo la pratica. Infine, cerca di smorzare l’amarezza dichiarando che Doha non porti particolarmente fortuna ai colori bianconeri, considerando che due anni fa, sempre ai calci di rigore, la Vecchia Signora si dovette arrendere al cospetto del Napoli. Conclude, affermando, che forse sia meglio disputare la finale di Supercoppa Italiana ad agosto e non a dicembre, visto che i bianconeri abbiano già nelle gambe ventisette partite ufficiali, un numero di match cospicuo che indubbiamente porta con sé maggiore stanchezza e minor smalto.
Il Milan trionfa nell’avveniristico stadio “Jassim Bin Hamad” di Doha, con la fervida speranza che questo successo possa aprire la strada ad una nuova stagione altisonante per i colori rossoneri, squadra che sta sorprendendo in campionato e che ha tutta l’intenzione di voler continuare a stupire, facendo leva su calciatori giovani e italiani al fine di gettare le basi per un futuro radioso e colmo di soddisfazioni.