Ogni tanto accendo la TV o scorro i social e mi ritrovo davanti personaggi che, giuro, sembrano identici a come li ricordavo da bambino. Tipo Morgan Freeman. Per anni ho pensato che fosse una specie di entità immortale, uno che “invecchia ma non invecchia”. Un po’ come se Hollywood avesse una pozione segreta e lui fosse il primo (e unico) a cui l’hanno data.
E invece… boom.
Morgan Freeman ha 88 anni.
E si vedono tutti, porca miseria.
Una comparsa che ha fatto rumore
L’attore è comparso a The Jennifer Hudson Show con il suo solito carisma: giacca elegante a quadri, camicia bordeaux, voce da voce narrante di Dio (quella non l’ha persa). Ma stavolta mi ha fatto un effetto strano. Sembrava più affaticato, con un volto segnato. Insomma: un uomo anziano.
Non fraintendermi: lo rispetto profondamente. Solo che per uno come lui, abituato da sempre a sembrare più o meno 60enne anche quando ne aveva 80… il cambiamento si nota eccome.
E in rete ovviamente si sono scatenati:
“È stato vecchio tutta la vita, ma ora sembra vecchio sul serio.”
“Pensavo fosse un vampiro, mi cade un mito.”
Cioè, io lo capisco anche: se un attore resta uguale per decenni, ti abitui. È come se lo dessi per scontato: ok, Freeman è eterno. E invece no…
È umano. Accidenti.
Un uomo che ha vissuto tanto (e ha lavorato ancora di più)
Parliamo però di uno che in quasi 60 anni di carriera ci ha regalato:
- The Shawshank Redemption (lacrimuccia garantita)
- Bruce Almighty (quando fai da Dio, non puoi più tornare indietro)
- Seven (Gwyneth… la scatola… ok la smetto)
Morgan Freeman ha portato al cinema un modo di recitare calmo, autorevole, pieno di gravità. Uno che quando parla, tutti zitti. Tipo tuo nonno, ma con un Oscar.
E sì, ci sono stati anche momenti più complicati: un incidente d’auto nel 2008 gli ha lasciato una mano inutilizzabile e un dolore cronico al braccio. E lui? Ha continuato a fare film, giocare a golf e vivere la vita come un signore vero.
Invecchiare non è un difetto
Forse il punto è che ci siamo abituati a vedere le star congelate nel tempo. Filtri, trucco, luci, chirurgia… e voilà. Ma poi, di colpo, la realtà bussa alla porta:
Il tempo non risparmia nessuno.
Nemmeno Morgan Freeman.
E ti confesso qualcosa: vedere lui, che è sempre stato l’immagine della vecchiaia eterna e immutabile, così segnato dagli anni… mi ha fatto un certo effetto. Un misto tra tenerezza e sorpresa. Tipo quando scopri che anche gli eroi devono sedersi un attimo a prendere fiato.
Però sai una cosa?
Questa versione più fragile di lui mi piace.
Lo rende ancora più vero, ancora più umano.
Il fascino della normalità
Freeman può anche avere 88 anni, le ginocchia che scricchiolano e il fiato corto ma… quando apre bocca, è ancora la voce più iconica di sempre. Quel tono profondo che ti fa credere che tutto abbia un senso. Anche la vecchiaia.
E alla fine penso: meglio così, no?
Meglio vederlo vivere, cambiare, scherzare ancora… piuttosto che ricordarlo fermo a un’immagine perfetta del passato.




