Tredici Pietro, con il suo nuovo singolo “Morire”, dimostra ancora una volta di essere una delle voci più interessanti e autentiche della scena urban italiana. Questo brano segna una tappa importante nella carriera del giovane artista, con una profondità lirica che non si limita a descrivere esperienze personali, ma riesce a toccare corde universali legate al disagio, alla lotta contro i propri demoni e alla speranza di risalire dal fondo.
Il ritorno di Tredici Pietro: energia e introspezione
Dopo il successo di singoli come “Serve amore”, “High” e “Big Panorama”, Tredici Pietro torna con un pezzo che unisce tradizione e modernità, intrecciando barre taglienti a un canto popolare che sembra provenire da un’altra epoca. La scelta di includere Nerissima Serpe come seconda voce aggiunge ulteriore profondità al brano, creando un dialogo sonoro tra stili e generazioni.
Il risultato? Una produzione che cattura fin dal primo ascolto, grazie al contrasto tra la ritmicità delle strofe e l’atmosfera malinconica che permea l’intero pezzo. “Morire” non è solo una canzone, ma una vera e propria esperienza emotiva.
Il testo: immagini vivide di una lotta interiore
Il testo di “Morire” è un flusso di coscienza che alterna introspezione e denuncia sociale. La canzone si apre con un riferimento al carattere effimero della vita, sottolineato dall’incisivo ritornello: “Bisogna morire”. Questo non va inteso in senso letterale, ma come un invito a confrontarsi con la propria mortalità per apprezzare davvero ciò che si ha.
Le strofe esplorano un viaggio personale nel disagio, come suggerisce il verso: “Tutto questo odio mi ha confuso e sono vivo”. Tredici Pietro racconta di un periodo difficile, fatto di incertezze, insicurezze e scelte sbagliate, come il rifugio nelle dipendenze: “Io son tripla e goccia di Rivo’, botte di sushi e cocaina”. Tuttavia, questo viaggio non si conclude nel baratro: la caduta lascia spazio a una risalita, come si evince dal verso: “Stavamo precipitando, ma poi si risale”.
Il significato di “Morire”: un messaggio di redenzione
Il titolo potrebbe far pensare a un brano cupo e privo di speranza, ma “Morire” è tutto il contrario. La morte, intesa simbolicamente, rappresenta un momento di trasformazione e rinascita. Tredici Pietro invita l’ascoltatore a riflettere sul proprio percorso di vita, sui momenti di crisi e sul potenziale di riscatto che si nasconde dietro ogni difficoltà.
Il ritornello, ripetitivo e quasi ipnotico, enfatizza questo concetto: “Bisogna morire, per non soffrire”. È una frase che racchiude la consapevolezza che affrontare il dolore è l’unico modo per superarlo. La canzone, con il suo ritmo incalzante e il testo incisivo, riesce a trasmettere un messaggio potente: non importa quanto si possa cadere, c’è sempre una via per risalire.
La produzione: un mix di tradizione e innovazione
Sul piano musicale, “Morire” è un capolavoro di equilibrio. La produzione mescola elementi della musica urban con accenni di sonorità popolari, creando un’atmosfera unica. I beat sono moderni e incisivi, ma le melodie vocali e i cori richiamano una dimensione più antica e intima, come a voler sottolineare la connessione tra passato e presente.
La voce di Nerissima Serpe, con il suo timbro oscuro e profondo, si intreccia perfettamente con quella di Tredici Pietro, aggiungendo spessore emotivo al brano. L’alternanza tra momenti più energici e pause riflessive mantiene l’ascoltatore coinvolto dall’inizio alla fine.
Un passo avanti nella carriera di Tredici Pietro
Con “Morire”, Tredici Pietro dimostra una crescita artistica evidente. Il brano non solo conferma il suo talento come paroliere, ma evidenzia anche una maggiore maturità nella gestione dei temi e delle emozioni. La sua capacità di raccontare esperienze personali in modo universale lo rende una figura unica nella scena musicale italiana.
Questo singolo segna anche un importante momento di sperimentazione per l’artista, che continua a esplorare nuove direzioni sonore senza perdere il proprio stile distintivo. “Morire” non è solo una canzone, ma un capitolo significativo nel percorso di un artista che ha ancora molto da dire.
Perché ascoltare “Morire”?
Se ami la musica che fa riflettere, “Morire” è il brano che fa per te. È una canzone che unisce testo e musica in modo magistrale, trasmettendo un messaggio di resilienza e speranza. Non è solo un pezzo da ascoltare, ma da vivere e interpretare, lasciandosi trasportare dalle sue immagini e dalle sue emozioni.
E tu, cosa ne pensi di “Morire”? Hai colto anche tu la forza di questo messaggio? Lascia un commento e condividi le tue impressioni. Tredici Pietro ha dimostrato ancora una volta di saper toccare il cuore del pubblico, e noi siamo curiosi di sapere cosa ne pensi!
Il testo di Morire di Tredici Pietro
Oh, come ti inganni
Se pensi che l’anni non hanno a finire
Bisogna morire, bisogna morire
Bisogna morire
(Yeah, yeah, yeah)
(Uno, due, tre, quattro)
(Uno, due, zero, yeah)
Okay, okay
Figlio di p***a, sono vivo (Sono vivo)
Quella con la tua tipa sono io (Sono io)
Pietro, onorato
Sono il tipo che entra senza l’invito
Vedo tutto colorato
Mentre tu stai perdendo di colorito
A lei non regalo Pomellato
A-al massimo un bel pomeriggio
Sopra Milano c’è solo il cielo grigio
Perché veramente è la città dei cattivi
E veramente mi sentivo smarrito
Tutto questo odio mi ha confuso e sono vivo (Son vivo)
Oh-oh, yeah (Sono vivo)
Ma non mi ero accorto che ero sempre fattissimo
Io son tripla e goccia di Rivo’
Botte di sushi e cocaina
Sul Naviglio arriva senza il motoscafo
Ma ci trovi molto schifo
Puoi toccare il disagio
Ma lo lavi col sapone e il dentifricio
Porto su Bologna come Neffa e Sangue Misto
Nessuno credeva che io fossi così fresco
Tutti ridevano prima del primo disco
Tutti ritardano, non aspetto che capiscano
Tutto il tempo su quelle panchine
Incertezze mi hanno fatto fallire
Insicurezze mi hanno fatto fumare
E prendere discese che poi sono risalite
Eh, e tutte quante le tue ferite non si sono risanate
Alla fine cosa devo dire?
Tutto quell’odio che covi, cosa mi rimane?
Tremo lento, correndo sulla [?]
(Tremo lento, correndo sulla [?])
Stavamo precipitando, ma poi si risale
(Stavamo precipitando, ma poi)
Tutto quell’odio che covi, cosa mi rimane?
Cosa ti rimane?
(Bisogna morire) Per non soffrire
(Bisogna morire) Vuol dire che è la fine, la fine
(Bisogna morire) F*o, non ti ho sentito
(Bisogna morire) (Ske, ske, ske)
Ah-ah, sono un piccolo Pietro, ora diventato grande
Come Nerissima Serpe, non ho più i denti da latte
Come non ho le risposte, so che l’odio è uguale alle droghe
Perché entrambe girano forte e tutti quanti tirano forte
Okay, okay
Figlio di p*a, non ho Insta
Vita vera, io non ti ho visto
Fumo za con un marocchino
Ogni notte faccio mattino, eh
Calma, non respiro più
Parlo come un imperativo, ma
Non posso perdere il mio obiettivo di vista
Eh, fumo come fossi un rasta (Man)
Ho la faccia da bimbo e le piaccio
Il mio fra, ba-da-bim, ba-da-bum, ba-da-bam
Sta cambiando lineamenti in fretta
Ho la voce sempre rotta e stanca
Forse perché non batto la fiacca
Una tipa come Alessia Lanza
Che fa i soldi e me li sbatte in faccia
Questo mi fa i conti in tasca e okay
Con i soldi del padre in [?]
Dice sono tutti finti [?]
Ce la fanno tutti, tranne lui
L’italiano parla, ma non fa
L’italiano fa: “Bla-bla-bla-bla”
Ti amano solo quando sei morto
Tutto quell’odio che covi, cosa mi rimane?
Tremo lento, correndo sulla [?]
Stavamo precipitando, ma poi si risale
Tutto quell’odio che covi, cosa mi rimane?
Cosa ti rimane?
(Bisogna morire) Per non soffrire
(Bisogna morire) Vuol dire che è la fine, la fine
(Bisogna morire) F****o, non ti ho sentito
(Bisogna morire)
Guarda giù allora
Guarda giù, ahahahah
Che manicomio