MORTE DI UN UOMO FELICE – STORIA DI VITA NEGLI ANNI DI PIOMBO
Autore: Giorgio Fontana
Genere: romanzo storico/drammatico
Sellerio editore Palermo
Data di pubblicazione: Aprile 2014
Premi: Premio Campiello
“Morte di un uomo felice” narra la storia di Giacomo Colnaghi, un giovane magistrato che vive a Milano nell’ultima fase degli anni di piombo, precisamente tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Egli, con due collaboratori, indaga sugli attentati di una banda di terroristi, in specie sull’omicidio di un politico democristiano. La sua però non è solo la ricerca del colpevole e la consecutiva detenzione, ma una ricerca di verità e di motivazioni profonde legate ai principi politici che scatenano gli attacchi dei terroristi.
Il libro descrive molti degli avvenimenti realmente accaduti durante tutti gli anni della strategia della tensione, altri invece sono di pura finzione, come i personaggi che compaiono nella storia. La descrizione degli eventi storici e del clima che si respirava a Milano in quegli anni, viene intrecciata alla storia personale e familiare del protagonista. Un uomo umile, devoto al cattolicesimo, con un matrimonio e una famiglia a cui dedica poco tempo a causa del lavoro, un uomo cresciuto orfano di padre ma con un grande amico presente in tutta la sua vita. Un uomo che purtroppo, nell’applicare la giustizia con onestà e dedizione, incontrerà non pochi problemi e tensioni, per scontrarsi infine con la sua paura più grande.
Il romanzo è ricco di descrizioni della Milano di allora. Fontana descrive il paesaggio, il clima e le persone che popolano la città, duramente colpita dal terrorismo. L’autore descrive inoltre i diversi modi di fare giustizia: da un lato vi sono magistrati che mettono in pratica la legge, senza chiedersi i motivi che spingono le persone ad andare contro lo Stato; dall’altra ci sono magistrati come il protagonista, Giacomo, che con serietà e umiltà si dedicano al proprio lavoro in maniera approfondita, cercando le radici e le ragioni degli avvenimenti. Vi è anche un’analisi profonda dei sentimenti delle persone, delle paure dell’uomo e della pazienza della moglie. Il narratore entra dentro la vita privata della famiglia Colnaghi, descrive le loro vacanze, i problemi dei figli e quelli del matrimonio. Il linguaggio è ben articolato e molto descrittivo, ricco anche di frasi in dialetto milanese, ancora molto parlato in quegli anni. Il romanzo cattura non tanto per gli avvenimenti storici, ma per le storie di vita quotidiana, per le emozioni vere che i personaggi vivono; è il ritratto di una realtà che ormai è difficile anche ricordare.
Giorgio Fontana festeggia con il premioIl libro ha suscitato l’interesse della critica e del pubblico per varie ragioni: l’autore è molto giovane – Giorgio Fontana è nato nel 1981 – e con questo libro ha vinto inaspettatamente il premio Campiello nel 2014 all’età di 33 anni (il più giovane scrittore ad aver vinto questo premio nella sua storia). Il romanzo è molto maturo e dimostra la profonda ricerca e le conoscenze storico-politiche di questo nuovo volto della letteratura italiana.