L’arte della resa che diventa vittoria. Con “Nessuna Battaglia”, tratto dall’album “Libertà Negli Occhi” del 2025, Niccolò Fabi consegna al pubblico quella che potrebbe essere considerata una delle sue riflessioni più profonde e rivoluzionarie. Il cantautore romano, da sempre maestro nell’arte di trasformare la filosofia in melodia, compie qui un passo ulteriore nella maturità artistica, esplorando territori dell’anima dove la saggezza non arriva attraverso la lotta, ma attraverso l’accettazione.
Non è una canzone di resa, non è un inno alla passività: è piuttosto un manifesto della pace interiore che arriva quando si smette di combattere contro se stessi. Fabi ci accompagna in un viaggio dove la guarigione non è l’obiettivo, perché non c’è nulla da guarire, ma solo da comprendere e accogliere. È un brano che sfida la cultura contemporanea dell’autoaiuto e della performance personale, proponendo invece una visione più gentile e sostenibile del cambiamento umano.
Il paradosso della certezza e dell’incertezza
“Con una certezza alle spalle / E una salita di fronte / Salgo su questa speranza / A cercare una luce” – l’incipit stabilisce immediatamente una tensione dinamica tra passato e futuro. La certezza “alle spalle” rappresenta l’esperienza acquisita, la saggezza accumulata, mentre la “salita di fronte” è il futuro che richiede ancora sforzo e impegno.
L’immagine del “salire su questa speranza” è particolarmente poetica: la speranza diventa un veicolo, un mezzo di trasporto verso qualcosa di più elevato. Non è solo un sentimento, ma uno strumento attivo di movimento e progresso.
L’edera sulle rovine: la bellezza nel fallimento
“C’è sempre un’edera / Che cresce sulle rovine / Una lente nuova / Per caratteri illeggibili” – questi versi contengono una delle metafore più potenti del brano. L’edera che cresce sulle rovine non nasconde il fallimento, ma lo trasforma in qualcosa di nuovo e vitale. Le rovine non vengono cancellate, ma diventano sostegno per una nuova forma di vita.
La “lente nuova per caratteri illeggibili” estende questa metafora: non sempre è il testo che deve cambiare, a volte è la nostra capacità di lettura che deve evolversi. È un concetto rivoluzionario nell’epoca del cambiamento a tutti i costi: forse il problema non è quello che siamo, ma come ci guardiamo.
La rivoluzione del non-guarire
“Quello che cerco / Non è una guarigione / Non si può guarire da se stessi / Non è una malattia / È solo una nuova evoluzione / Un’altra forma della nostra sostanza” – questo passaggio rappresenta il cuore filosofico del brano. Fabi sfida radicalmente il paradigma della guarigione applicato all’identità personale.
La frase “Non si può guarire da se stessi” è rivoluzionaria: suggerisce che l’essere umano non è una malattia da curare, ma una realtà da accettare e comprendere. Non c’è nulla di sbagliato in noi che richieda una correzione, ma solo un’evoluzione naturale da accogliere.
L’idea di “un’altra forma della nostra sostanza” implica che il cambiamento non significa diventare qualcun altro, ma esprimere diversamente quello che già siamo. È una visione più gentile e sostenibile del growth personale.
Il titolo come manifesto
“Nessun nemico nessuna battaglia” – il verso che dà il titolo al brano è una dichiarazione di pace totale. Non solo pace con il mondo esterno, ma soprattutto pace con se stessi. È il rifiuto della metafora militare applicata alla crescita personale: non dobbiamo sconfiggere i nostri demoni, conquistare la felicità, vincere contro le nostre paure.
Questa filosofia è profondamente anti-culturale in un’epoca che celebra l’hustle culture, la crescita personale aggressiva, il superamento continuo dei propri limiti. Fabi propone invece un approccio più compassionevole verso se stessi.
L’individualità delle soluzioni
“Ognuno trova la sua cura / La soluzione più opportuna” – questo passaggio riconosce che non esistono ricette universali per il benessere. Ogni persona deve trovare il proprio modo di stare bene, la propria forma di evoluzione, la propria pace.
È una critica implicita agli approcci standardizzati al miglioramento personale e una celebrazione della diversità dei percorsi di crescita umana.
I limiti come saggezza
“È vero che possiamo fare tanto / Ma non possiamo fare tutto” – questa ammissione dei limiti è liberatoria piuttosto che frustrante. Riconoscere che non possiamo fare tutto non è una sconfitta, ma una forma di saggezza che ci permette di concentrarci su quello che davvero possiamo e vogliamo fare.
È un messaggio particolarmente importante in un’epoca di aspettative illimitate e pressioni alla perfezione.
Il finale contemplativo
“Intanto dietro questo vetro / Scorre verde la campagna / Sento forte il suo tepore / Sento forte la sua calma” – il brano si chiude con un momento di pura contemplazione. Il vetro crea una barriera protettiva che permette di osservare senza essere travolti, mentre il verde della campagna diventa simbolo di pace e naturalezza.
Il “tepore” e la “calma” che si sentono “forte” non sono sensazioni aggressive o conquistate, ma doni che arrivano quando si smette di lottare e si inizia semplicemente a sentire.
Una filosofia per i nostri tempi
“Nessuna Battaglia” si configura come una risposta matura alla cultura del miglioramento continuo che caratterizza il nostro tempo. Fabi non predica passività, ma propone un approccio più gentile e sostenibile al cambiamento, basato sull’accettazione piuttosto che sulla lotta.
È un brano che parla a chiunque sia stanco di combattere contro se stesso, a chi ha capito che la pace interiore non si conquista ma si accoglie, a chi cerca una forma di evoluzione che non richieda di diventare qualcun altro ma di essere pienamente se stessi.
La canzone dimostra ancora una volta la capacità di Fabi di trasformare concetti complessi in melodie accessibili, creando musica che è insieme intrattenimento e filosofia applicata alla vita quotidiana.
E tu, hai mai sentito il bisogno di smettere di combattere contro te stesso? Credi che l’evoluzione personale possa avvenire senza conflitto? Condividi nei commenti se anche tu hai mai scoperto che “non si può guarire da se stessi” perché forse non siamo una malattia da curare – siamo curiosi di sapere come vivi il rapporto con i tuoi cambiamenti e se anche tu hai mai trovato la pace “dietro un vetro” guardando scorrere la vita!
Il testo di Nessuna battaglia di Niccolò Fabi
Con una certezza alle spalle
E una salita di fronte
Salgo su questa speranza
A cercare una luce
C’è sempre un’edera
Che cresce sulle rovine
Una lente nuova
Per caratteri illeggibili
Quello che cerco
Non è una guarigione
Non si può guarire da se stessi
Non è una malattia
È solo una nuova evoluzione
Un’altra forma della nostra sostanza
Nessun nemico nessuna battaglia
Ognuno trova la sua cura
La soluzione più opportuna
È vero che possiamo fare tanto
Ma non possiamo fare tutto
Intanto dietro questo vetro
Scorre verde la campagna
Sento forte il suo tepore
Sento forte la sua calma