Il multiverso Marvel continua a espandersi in modi sempre più intriganti, e uno degli sviluppi più attesi dai fan è senza dubbio l’arrivo della serie live-action “Spider-Noir” su Prime Video, con Nicolas Cage che riprende il ruolo già interpretato in versione animata nei film “Spider-Man: Into the Spider-Verse” e “Across the Spider-Verse”. Ma se speravi di scoprire qualche succulento dettaglio sul progetto, preparati a rimanere deluso. Durante un’intervista con Collider per promuovere il suo nuovo film “The Surfer”, l’attore premio Oscar ha rivelato di essere sotto un rigidissimo embargo comunicativo imposto dallo studio. Con la sua caratteristica verve, Cage ha descritto la situazione con una metafora tanto surreale quanto efficace: “Hanno messo un cono di acrilico spesso cinque pollici di silenzio intorno a me”. Una frase che già da sola basterebbe a giustificare il suo status di cult actor. Le riprese della serie sono iniziate alla fine dello scorso anno, ma sul progetto aleggia un velo di mistero che ricorda le più stringenti operazioni di segretezza dei Marvel Studios. Quello che sappiamo con certezza è che la serie sarà ambientata negli anni ’30, la stessa timeline da cui proviene il personaggio nella sua versione animata, e vedrà nel cast nomi di primo piano come Brendan Gleeson (che interpreterà il villain principale), Lamorne Morris (Winston in “New Girl”), Kai Caster (volto noto ai fan di “Yellowstone”) e Amy Aquino (vista in “Bosch”). Al timone del progetto troviamo Oren Uziel (sceneggiatore di “Mortal Kombat”) e Steve Lightfoot (showrunner di “The Punisher”), un duo che promette di portare su schermo un’interpretazione unica e grintosa dell’universo noir del personaggio.
L’universo Spider-Man continua a espandersi
Mentre “Spider-Noir” è ancora privo di una data di uscita ufficiale, il prossimo progetto live-action legato all’Uomo Ragno ad arrivare nelle sale sarà “Spider-Man: Brand New Day”, previsto per il 31 luglio. Tom Holland tornerà a vestire i panni di Peter Parker, affiancato da una new entry di peso: Sadie Sink, la Max di “Stranger Things”, che con il suo talento e il suo seguito di fan promette di portare nuova linfa al franchise. Dietro la macchina da presa, a sostituire Jon Watts, troviamo Destin Daniel Cretton, regista dell’acclamato “Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”, mentre la sceneggiatura è opera del duo collaudato formato da Chris McKenna ed Erik Sommers.
Non è tutto: il filone animato della saga si concluderà con “Spider-Man: Beyond the Spider-Verse”, terzo e ultimo capitolo della trilogia firmata da Phil Lord e Chris Miller, la cui uscita è fissata per il 4 giugno 2027. Una data che sembra lontanissima, ma che testimonia la meticolosa cura che i filmmaker stanno mettendo nel progetto dopo il trionfo critico e commerciale dei primi due film.
Il velo di segretezza e la frustrazione di Cage
Tornando a “Spider-Noir”, ciò che rende particolarmente interessante la situazione è il livello di segretezza ferrea imposto dagli studios. Nicolas Cage, attore notoriamente esuberante e poco incline alle censure espressive, sembra quasi divertito dalla situazione paradossale in cui si trova. “Ho apprezzato l’esperienza. Ho apprezzato in particolare gli attori con cui ho lavorato. Ma non mi permettono di parlarne. Non posso dire una parola. Stanno tenendo tutto molto vicino al petto”, ha dichiarato con un misto di ironia e rassegnazione.
Questa politica del silenzio, ormai standard production protocol per qualsiasi progetto legato ai mondi Marvel, DC o Star Wars, è sintomatica dell’importanza che il controllo narrativo ha assunto nell’economia delle grandi saghe cinematografiche contemporanee. Nell’era dei social media e delle anticipazioni incontrollate, la capacità di preservare i colpi di scena e le sorprese narrative è diventata una componente fondamentale della strategia di marketing.
Il fascino del noir in salsa supereroistica
Ciò che rende “Spider-Noir” uno dei progetti più intriganti del panorama supereroico attuale è il suo potenziale di genre-bending. L’ambientazione anni ’30, con la sua estetica da film noir in bianco e nero, offre possibilità narrative uniche nel contesto dei film di supereroi. Il personaggio, creato originariamente nelle pagine di “Spider-Man Noir” nel 2008 da David Hine, Fabrice Sapolsky e Carmine Di Giandomenico, rappresenta una versione alternativa di Peter Parker che vive nella New York della Grande Depressione, un’epoca di gangster, corruzione e disperazione sociale.
La serie ha il potenziale di esplorare territori tematici e visivi raramente toccati dalle produzioni mainstream sui supereroi, abbracciando il linguaggio cinematografico del noir classico: angolazioni di camera oblique, giochi di ombre drammatici, narrazione in voice-over e una trama intrisa di corruzione e ambiguità morale. Il fatto che al timone ci sia Steve Lightfoot, già responsabile della cupissima serie “The Punisher”, suggerisce che l’approccio sarà tutt’altro che leggero.
Prime Video e la nuova frontiera delle serie supereroistiche
Con questo progetto, Prime Video si conferma un player sempre più importante nel panorama delle produzioni supereroistiche televisive, dopo il successo di serie come “The Boys”, “Invincible” e “Gen V”. La piattaforma di Amazon sembra aver trovato la sua unique selling proposition nella capacità di offrire interpretazioni più adulte, controverse e stilisticamente audaci dei tropi supereroistici, in netta contrapposizione con l’approccio più familiare e quadrigliato di Disney+.
La scelta di puntare su un personaggio di nicchia come Spider-Noir, affidandolo a un attore dal carisma incontenibile come Nicolas Cage, dimostra una strategia di differenziazione che potrebbe rivelarsi vincente in un mercato sempre più saturo di contenuti supereroistici.
E tu, cosa ne pensi di tutto questo mistero attorno a “Spider-Noir”? Sei curioso di vedere come Nicolas Cage interpreterà in carne e ossa il personaggio che hai amato nella sua versione animata? Pensi che l’ambientazione noir degli anni ’30 possa offrire una ventata di freschezza al genere supereroico, o temi che sia un’operazione troppo di nicchia? E soprattutto, quanto ti intriga questa politica del silenzio assoluto? Sono davvero necessari “cinque pollici di acrilico” per preservare la magia del cinema? Condividi con noi la tua opinione nei commenti qui sotto… ma cerca di essere più loquace di quanto Cage possa essere sul suo nuovo ruolo!