L’unione di due delle voci più iconiche del panorama musicale italiano non poteva che generare qualcosa di straordinario. “Nonostante Tutto”, il duetto tra Cesare Cremonini ed Elisa in uscita l’11 aprile 2025, si annuncia come uno dei brani più attesi dell’album “ALASKA BABY”, promettendo di lasciare un segno profondo nell’anima degli ascoltatori. Una collaborazione prestigiosa che vede i due artisti non solo come interpreti ma anche come autori e produttori del brano, affiancati da Alessio Natalizia.
Questa canzone rappresenta un inno alla resilienza e alla ricerca incessante della felicità, temi che acquistano una dimensione universale attraverso l’intreccio delle voci dei due cantautori, capaci di creare un dialogo emotivo che trascende la semplice esecuzione musicale.
Un invito ad abbracciare la felicità
Fin dai versi iniziali, “Nonostante Tutto” ci trasporta in una dimensione sensoriale intensa, paragonando la felicità al “sapore del mare”, un’immagine evocativa che richiama sensazioni primordiali di libertà e purezza. La metafora marina continua con il riferimento alle “labbra salate”, suggerendo come la gioia possa manifestarsi anche attraverso esperienze fisiche tangibili.
L’invito a “correre incontro” alla felicità, a “baciarla” e a “non farla aspettare” sottolinea l’urgenza di cogliere il momento, di non rimandare l’esperienza della gioia. Particolarmente significativo è il passaggio in cui si suggerisce che la felicità possa arrivare anche “in fondo a una lacrima”, evidenziando come spesso le esperienze più dolorose possano trasformarsi in opportunità di crescita e di autentica felicità.
La struttura contrastante che riflette la resilienza
La genialità compositiva del brano emerge nella struttura del pre-ritornello, dove Elisa ripete ossessivamente la parola “nonostante” seguita da termini che evocano solitudine, oscurità e perdita. Questo martellante mantra di negatività viene però continuamente contrastato dall’affermazione che, malgrado tutto, esiste “una luce accesa” che “tiene sveglia”. Questa contrapposizione strutturale diventa essa stessa metafora del messaggio centrale: la persistenza della speranza e della vitalità nonostante le avversità.
Nel ritornello, l’espressione “Mi rimane la voglia” contrapposta alla “paranoia” di non poter rivivere l’esperienza di felicità enfatizza ulteriormente questa tensione tra desiderio e paura, tra slancio vitale e ansia di perdita.
La musica come veicolo di trascendenza
Il post-ritornello introduce un elemento nuovo: la musica come dimensione salvifica. La descrizione di una “cassa atomica” che “pesta” evoca potenti immagini di liberazione attraverso il ritmo. La felicità viene associata a una festa senza logica, a un’esperienza che trascende la razionalità.
L’aspirazione a una “musica che mi prenda” e alla “luce cosmica di una stella” eleva ulteriormente il discorso, suggerendo un desiderio di connessione con qualcosa di più grande, di cosmico appunto. Il riferimento alla “magica alba” introduce una dimensione temporale ciclica: dopo ogni notte arriva un’alba, dopo ogni periodo buio c’è una rinascita.
Il parallelismo tra felicità ed estate
Nella seconda strofa, cantata principalmente da Elisa, la felicità viene paragonata all’estate, stagione di pienezza e vitalità. Questo parallelismo temporale rafforza l’idea della ciclicità: così come le stagioni si alternano, anche i periodi di gioia e difficoltà si avvicendano nella vita.
L’invito a “non strappare” la pagina quando si arriva alla fine suggerisce l’importanza di preservare la memoria delle esperienze positive, di non cancellare il passato anche quando una fase si conclude.
Dal fuoco alla festa: l’intensità dell’esperienza
Il secondo pre-ritornello sostituisce la “luce accesa” con un “fuoco acceso”, aumentando l’intensità dell’immagine. Questo passaggio suggerisce un’evoluzione: dalla semplice illuminazione alla capacità di scaldare e trasformare.
I riferimenti al “caos sotto questo velo” e all’“uomo che rovina il cielo” introducono una nota di consapevolezza critica, riconoscendo le problematiche del mondo contemporaneo senza però farsi sopraffare da esse.
Nel post-ritornello finale, la “cassa atomica” non è più semplicemente nella testa ma “dentro le ossa”, suggerendo un’interiorizzazione ancora più profonda dell’esperienza musicale e, per estensione, della gioia. La ripetizione di “non mi basta mai, mai” enfatizza l’insaziabilità del desiderio di felicità, la ricerca continua di esperienze che diano senso all’esistenza.
Un messaggio di resilienza per tempi difficili
“Nonostante Tutto” si configura quindi come un potente promemoria della resilienza umana, della capacità di trovare luce nell’oscurità e gioia anche nei momenti più difficili. Il brano non nega le difficoltà – anzi, le elenca quasi ossessivamente con la ripetizione di “nonostante” – ma afferma con forza che, malgrado tutto, la voglia di vivere, di sperimentare felicità, di connettersi attraverso la musica persiste.
In un’epoca segnata da incertezze globali, questa canzone offre un messaggio universale di speranza senza scadere nella banalità o nel semplicismo. La complessità strutturale del brano, con i suoi contrappunti vocali e le sue immagini contrastanti, riflette la complessità dell’esperienza umana stessa.
E tu, cosa ti fa rimanere “sveglio” nonostante le difficoltà? Qual è la tua “luce accesa” o il tuo “fuoco acceso” che persiste anche nei momenti più bui? Condividi nei commenti la tua esperienza e raccontaci quale parte del testo di Cremonini ed Elisa ti ha colpito di più!
Il testo di Nonostante Tutto di Cesare Cremonini ed Elisa
[Strofa 1: Cesare Cremonini]
Lo sai che a volte la felicità ha il sapore del mare
Lascia un segno nell’anima, nelle labbra salate
Corrile incontro, tu baciala, non farla aspettare
Se arriva in fondo a una lacrima, tu lasciala entrare
[Pre-Ritornello 1: Elisa]
(Nonostante tutto, nonostante solo, nonostante buio)
È una luce accesa
(Nonostante tutto, nonostante voce, nonostante persa)
(Nonostante morto, nonostante persa)
Che mi tiene sveglia
(Nonostante tutto, nonostante presa, nonostante morto)
È una luce accesa
(Nonostante vago, nonostante crеdo, nonostante vago)
[Ritornello: Cesare Cremonini, Elisa]
Mi rimane la voglia
(Nonostante tutto, nonostantе tutto)
Vado in paranoia
(Nonostante tutto, nonostante tutto)
Se non posso farlo un’altra volta
E poi un’altra ancora
(Nonostante tutto, nonostante tutto)
E poi un’altra ancora
[Post-Ritornello: Cesare Cremonini & Elisa, Elisa]
Sento una musica nella testa
La cassa atomica che ci pesta
Non c’è una logica e una festa
La felicità (La felicità)
Voglio una musica che mi prenda
La luce cosmica di una stella
E quella magica (Magica) che ha solo l’alba
Non mi basta mai, mai
[Strofa 2: Elisa, Cesare Cremonini & Elisa]
Lo sai che a volte la felicità poi ti viene a cercare
Ti lascia un segno nell’anima che ti sembra l’estate
Corrile incontro, tu chiamala
Leggera, senza una nuvola
E se arrivi in fondo a una pagina
Tu non la strappare
[Pre-Ritornello 2: Elisa, Cesare Cremonini]
(Nonostante tutto, nonostante l’odio, nonostante devo)
È un fuoco acceso
(Nonostante affondo, nonostante cado, nonostante voglio)
Che mi tiene sveglio
(Nonostante tutto, nonostante il prezzo)
(Nonostante troppo, nonostante perso)
Ah, il fuoco accesso
(Sai che vedo il caos sotto questo velo)
(E che l’uomo rovina il cielo)
[Ritornello: Cesare Cremonini & Elisa]
Mi rimane la voglia
(Nonostante tutto, nonostante tutto)
Vado in paranoia
Se non posso farlo un’altra volta
E poi un’altra ancora
(Nonostante tutto, nonostante tutto, nonostante tutto)
E poi un’altra ancora
[Post-Ritornello: Cesare Cremonini & Elisa, Elisa, Cesare Cremonini]
Sento una musica nella testa
La cassa atomica dentro le ossa
Non c’è una logica, è una festa
La felicità (La felicità)
Voglio una musica che mi prenda
La luce cosmica di una stella
E quella magica (Magica) che ha solo l’alba
E non mi basta mai, mai
[Outro: Elisa, Cesare Cremoni & Elisa]
(Nonostante tutto, nonostante tutto)
(Uh-uh-uh-uh, uh-uh-uh-uh)
(Nonostante tutto, nonostante tutto)
Non mi basta mai, mai