Il vincitore di Sanremo 2025 non rappresenterà l’Italia al Festival europeo della musica. Una decisione inaspettata, ma che lascia spazio a domande.
Olly ha trionfato al Festival di Sanremo 2025 con “Balorda nostalgia“, ma il suo percorso non continuerà all’Eurovision Song Contest. La notizia era nell’aria da giorni e ora è ufficiale: il cantante ha deciso di rinunciare alla competizione internazionale. Il suo posto verrà preso da Lucio Corsi, che porterà sul palco di Basilea il brano “Volevo essere un duro“.
La scelta di Olly, comunicata via Instagram, ha generato numerose reazioni e molte domande: è una questione di rispetto per i fan o c’è dell’altro? C’è chi ipotizza che il regolamento più rigido dell’Eurovision sull’uso dell’autotune possa aver influenzato la sua decisione.
Olly dice “no” all’Eurovision: le motivazioni ufficiali
“Non credo che voi sareste tristi se spostassi dei concerti per Eurovision, ma io credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là”, ha scritto Olly nel suo annuncio.
Il cantante ha spiegato che vuole dare la priorità al suo pubblico e alla sua crescita artistica, concentrandosi sul tour già programmato. La sua gavetta live è un aspetto che ha sempre sottolineato con orgoglio e ha deciso di non mettere in secondo piano i concerti per l’evento europeo.
Ma è davvero solo una questione di calendario? O c’è qualcosa di più?
L’uso dell’autotune all’Eurovision: un ostacolo per Olly?
Da regolamento, all’Eurovision è possibile usare l’autotune, ma con forti limitazioni. Questo strumento può essere impiegato solo come effetto sonoro in alcuni punti della canzone, ma non può correggere l’intonazione del cantante in diretta.
Una regola molto diversa da quella adottata a Sanremo 2025, dove l’autotune è stato concesso liberamente a tutti gli artisti in gara. Olly ha utilizzato questo strumento nella sua esibizione, e molti si chiedono se abbia influito sulla sua decisione di non partecipare all’Eurovision.
Se davvero la sua voce avesse bisogno dell’autotune per mantenere la precisione nelle esibizioni live, è possibile che la prospettiva di cantare senza questo supporto abbia rappresentato un problema.
Eurovision e Sanremo: due standard diversi
La scelta di permettere l’autotune senza restrizioni a Sanremo ha già fatto discutere. Molti artisti hanno protestato, ritenendo ingiusto che chi non lo usa rischia di sembrare stonato rispetto a chi invece ne abusa.
All’Eurovision, invece, la voce naturale rimane un fattore determinante, e chi non riesce a mantenere l’intonazione senza aiuti elettronici non ha molte possibilità di competere.
Questa differenza tra i due festival solleva una questione importante: quanto è giusto permettere l’autotune in una competizione canora?
Autotune nelle competizioni: un “doping” musicale?
C’è chi considera l’autotune alla stregua del doping nello sport: un aiuto artificiale che altera la competizione e mette in svantaggio chi si affida solo alla propria voce.
Perché nei concorsi di canto non si richiede l’autenticità della performance come nello sport si chiede l’integrità fisica degli atleti? L’autotune è una tecnologia utile in studio di registrazione, ma in un live dovrebbe essere abolito dalle competizioni canore.
Se Olly avesse voluto dimostrare il suo vero talento vocale, questa sarebbe stata l’occasione perfetta per farlo. La sua scelta di non partecipare potrebbe quindi essere letta anche in un’altra chiave: senza autotune, sarebbe riuscito a mantenere lo stesso livello di performance?
Chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision 2025?
Dopo la rinuncia di Olly, sarà Lucio Corsi a portare il tricolore sul palco di Basilea. L’artista ha già espresso il suo entusiasmo per questa opportunità e si prepara a esibirsi con “Volevo essere un duro”.
Corsi, noto per il suo stile originale e la sua forte personalità artistica, è un interprete puro, con una voce che non ha bisogno di trucchi elettronici per brillare. La sua partecipazione potrebbe rappresentare una svolta per l’Italia all’Eurovision, riportando il focus sulla qualità vocale e interpretativa, piuttosto che sugli effetti digitali.
Olly ha fatto la scelta giusta?
Questa decisione ha acceso un dibattito tra i fan e gli addetti ai lavori. C’è chi apprezza la coerenza di Olly nel voler seguire il suo percorso artistico senza pressioni, ma c’è anche chi vede nella sua rinuncia un’occasione mancata.
Se il vero motivo fosse l’autotune, sarebbe una conferma che questo strumento sta alterando la percezione del talento vocale nel panorama musicale attuale.
E tu, cosa ne pensi? Olly ha fatto bene a rinunciare all’Eurovision o avrebbe dovuto dimostrare il suo valore senza autotune? Diccelo nei commenti!