Nella giornata di ieri è avvenuta la presentazione alla stampa del nuovo allenatore della Roma: Eusebio Di Francesco.
Il tecnico abruzzese, come è ben noto, ha siglato un accordo biennale con opzione per un terzo anno sulla base di 1,5 milioni di euro a stagione. Durante la conferenza di presentazione, Di Francesco ha innanzitutto ringraziato il presidente giallorosso Pallotta, i vertici dirigenziali del club capitolino e in particolar modo il direttore sportivo Monchi per aver creduto in lui. L’allenatore natio di Pescara è orgoglioso di ciò, soprattutto di tornare a lavorare in un ambiente che lo rese famoso nelle vesti di calciatore dal 1997 al 2001, per poi approdare nuovamente nella Capitale tra il 2005 e il 2006 nel ruolo di team manager accanto a Luciano Spalletti. L’ex tecnico del Sassuolo esprime parole speciali anche nei riguardi del suo recente passato in Emilia, salutando i tifosi, i magazzinieri, i calciatori e i vari dirigenti che si sono succeduti nell’arco di quei cinque anni trascorsi brillantemente all’interno del club neroverde. Una menzione particolare va attribuita anche al patron Squinzi, uomo con il quale Di Francesco ha instaurato un feeling proficuo ed elevato anche dal punto di vista umano.
L’allenatore abruzzese ha affermato che non dimenticherà mai quanto vissuto nel Sassuolo, con il club emiliano che sarà sempre parte integrante del suo cuore. Dirottando il discorso sulla Roma, il neo allenatore giallorosso predica umiltà. Desidera che i suoi calciatori scendano in campo con una spiccata voglia di ben apparire, per provare a fare ancor meglio rispetto a quanto compiuto nell’ultima stagione. Ottantasette punti rappresentano un bottino ragguardevole, ma se si punta alla conquista dello scudetto, inevitabilmente andrà alzata l’asticella. Di Francesco ha intenzione di creare una grande famiglia all’interno della squadra giallorossa, instaurando un’amalgama significativa tra dirigenti e tifosi, con il solo scopo di remare dritti verso un unico obiettivo.
Per quanto concerne la rosa a disposizione, Di Francesco afferma, senza tentennamenti, che la Roma, allo stato attuale, sia una compagine di primissimo livello, forte ed attrezzata in tutti i reparti. Indubbiamente qualche nuovo innesto arriverà, per puntellare e migliorare alcuni aspetti che sono apparsi poco convincenti nella stagione precedente, dichiarando che l’ingaggio del difensore messicano Héctor Moreno sia stato programmato in condivisione con il d.s. Monchi, a testimoniare l’efficiente intesa che vi sia da ambo le parti. A tal proposito, anche il direttore sportivo giallorosso ha voluto esprimere il suo pensiero in merito alla campagna acquisti. A suo giudizio la Roma non è un supermercato in cui le altre squadre possano attingere per effettuare investimenti. Monchi ha sentenziato che Rudiger resterà nella Capitale, smorzando le voci di un interessamento da parte dell’Inter, mentre ha lasciato intendere che un calciatore di spessore lascerà la Roma, in quanto tentato da alcune sirene estere.
L’identikit del possibile partente ricade su Salah, corteggiato insistentemente dal Liverpool. In caso di partenza, più che probabile, dell’esterno d’attacco egiziano, potrebbe giungere alla corte di Di Francesco: Domenico Berardi, suo pupillo nel Sassuolo, ed ottimo profilo nel rivestire quel ruolo nel tridente d’attacco. A centrocampo, invece, sempre dal club emiliano non ci sono dubbi sul ritorno in giallorosso di Lorenzo Pellegrini, giovane calciatore dalle spiccate qualità, che si è messo in evidenza, positivamente, nel campionato appena concluso. Attualmente Pellegrini è impegnato con l’Under 21 in vista dell’Europeo di categoria in Polonia, ma nelle prossime settimane appare alquanto scontato che il reparto di centrocampo della compagine giallorossa si rafforzerà di una pedina dal futuro raggiante. Di Francesco è pronto a dare l’assalto alla Juventus e alle altre concorrenti per il titolo di campione d’Italia. Il suo basso profilo basato sull’umiltà e la concretezza nel lavoro non deve ingannare, il tecnico abruzzese ha voglia di stupire e di far divertire i tifosi con il suo “4-3-3” di zemaniana memoria, approfittando al meglio di questa ghiotta opportunità professionale dopo lunghi anni di proficua e soddisfacente gavetta.