“Quando Sarò Morto” di NASKA ft. J-Ax è una canzone che si distingue per la sua audacia espressiva e per il linguaggio crudo, capace di trasformare il concetto di fine in un manifesto di ribellione contro le convenzioni sociali. Estratto da Milanconia, questo pezzo propone un addio senza filtri, in cui l’eccesso e l’ironia si fondono per raccontare la complessità di una vita vissuta tra contraddizioni. In questo articolo analizziamo il significato di “Quando Sarò Morto”, esaminando ogni verso per comprendere come l’artista riesca a esprimere un messaggio di libertà e di sfida al destino.
Nel mondo della musica italiana contemporanea, dove spesso si celebrano i successi e l’eleganza, NASKA e J-Ax si fanno portavoce di una realtà più dura e disincantata. “Quando Sarò Morto” non è un semplice inno al divertimento, ma una dichiarazione ribelle che trasforma la morte in un’occasione per festeggiare la vita senza compromessi. Con toni ironici e immagini provocatorie, il brano invita chi ascolta a guardare oltre le apparenze, riconoscendo che ogni esistenza è costellata di contraddizioni e di eccessi, tanto da non lasciare spazio alle solite preghiere o rimpianti.
Analisi del testo: Strofa 1
Il brano si apre con il ritornello di NASKA che scuote immediatamente l’ascoltatore:
“Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangete?
Tanto non me ne sarò accorto”.
Questi versi sono un invito irriverente a festeggiare la fine in maniera esplosiva, senza indulgenze o sentimentalismi. L’immagine delle “pornostar” si carica di un simbolismo eccessivo, che rappresenta l’idea di una vita vissuta al massimo, in cui anche la morte diventa occasione di spettacolo. L’uso della lingua volgare e diretta, tipico dello stile di NASKA, rompe ogni tabù, evidenziando come il dolore e il disprezzo per le convenzioni siano parte integrante del suo percorso artistico.
Il testo e il contesto della droga
Nel primo verso della strofa successiva, l’artista confessa:
“Sarà successo che ho preso qualcosa
Tipo tachipirosa e niente di più
Perché alla storia della droga nel bicchiere
A me nessuno mi crede”.
Questi versi sono un chiaro riferimento a un episodio di eccesso, che però viene minimizzato con toni quasi distratti. L’uso di un termine come “tachipirosa” richiama l’idea di una scelta impulsiva, mentre l’affermazione “nessuno mi crede” sottolinea la difficoltà di far comprendere il proprio vissuto a un pubblico abituato a giudizi superficiali. Il contrasto tra l’apparente banalità dell’evento e la sua reale portata emotiva rappresenta il marchio di fabbrica del brano: una narrazione che oscilla tra realtà cruda e ironia dissacrante.
Il Ritornello: Festeggiamenti contro le convenzioni
Il ritornello, ripetuto con forza, diventa il mantra del brano, in cui il gesto di festeggiare la morte è presentato come un atto di sfida:
“Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto”.
Questa ripetizione non è solo un espediente stilistico, ma una vera e propria dichiarazione di indipendenza. L’idea che la morte, pur essendo l’inevitabile conclusione, possa essere celebrata in modo così esuberante mette in luce la volontà di ribellarsi alle norme sociali che impongono solennità e tristezza in momenti così delicati. NASKA ci spinge a riconsiderare il concetto di fine, trasformandolo in un invito a vivere senza rimpianti.
Analisi del testo: Strofa 2
La partecipazione di J-Ax nella seconda strofa aggiunge ulteriore spessore al brano:
“Sarà successo dopo anni che ho smesso
Che mi son fatto quello e pure di più
E ho assorbito l’inchiostro di mille tattoo
Nato povero ma morto con il sangue blu”.
Qui, J-Ax rivela un percorso personale segnato da eccessi e trasformazioni. L’immagine degli “inchiostri di mille tattoo” diventa metafora di un’identità indelebile, segnata da esperienze che, pur essendo dolorose, hanno contribuito a forgiare la sua personalità. Il contrasto tra “nato povero” e “morto con il sangue blu” esprime la tensione tra le proprie origini e il desiderio di affermarsi in un contesto sociale elitario, una contraddizione che rende il testo ancora più ricco di significato.
Il Post-Ritornello: Un addio senza rimpianti
Il post-ritornello prosegue con un’ulteriore dichiarazione di sfida:
“E sulla tomba non voglio dei fiori
Versate i gin tonic e le Camel Blue
E smetterò di fare schifo un giorno
Sì, però quando sarò morto”.
Questi versi sono un invito a rompere con le tradizioni: anziché offrire fiori, simbolo di delicatezza e rispetto, l’artista preferisce un brindisi con gin tonic e sigarette, elementi legati a uno stile di vita trasgressivo e anticonformista. La scelta del linguaggio, esplicita e irriverente, evidenzia la volontà di non conformarsi alle aspettative convenzionali, trasformando ogni gesto in una forma di protesta contro l’ipocrisia sociale.
Il Bridge: La celebrazione del passato e dell’eccesso
Il bridge del brano, in cui si mescolano le voci di NASKA e J-Ax, offre un momento di riflessione sull’imprevedibilità della vita:
“Sarà successo da un momento all’altro
Che ho dato di matto e ho fatto un macello
Non chiedo scuse se me ne vado presto
Da dirvi c’ho questo
Quanto è stato bello, quanto è stato bello”.
Questi versi rappresentano una celebrazione dell’istante, in cui ogni azione, per quanto sregolata, viene accolta come parte integrante di un percorso vissuto intensamente. L’affermazione “Non chiedo scuse” è un chiaro segno di indipendenza, un invito a riconoscere che ogni esperienza, anche quella più caotica, ha il suo valore. La ripetizione di “Quanto è stato bello” funge da epitaffio che celebra, in modo ironico, la bellezza di un’esistenza fatta di eccessi.
Tematiche e Immagini Chiave
“Quando Sarò Morto” affronta tematiche forti come l’eccesso, il rifiuto delle convenzioni e la consapevolezza della propria doppia vita. Le immagini delle bottiglie, delle pornostar, delle sigarette Camel Blue e degli inchiostri dei tattoo si intrecciano per creare un mosaico di simboli che rappresentano la complessità dell’identità moderna. Il linguaggio diretto e provocatorio di NASKA e J-Ax non lascia spazio a interpretazioni edulcorate, ma invita l’ascoltatore a confrontarsi con una realtà in cui il dolore e il divertimento convivono in un equilibrio instabile e affascinante.
Conclusioni e Invito all’Interazione
In sintesi, “Quando Sarò Morto” di NASKA ft. J-Ax è un brano che rompe gli schemi, offrendo una visione disincantata e ribelle della vita e della morte. Il testo, con le sue immagini forti e il suo tono provocatorio, ci invita a celebrare ogni attimo, anche quello destinato a svanire, e a vivere senza rimpianti. La sfida lanciata dagli artisti è quella di abbracciare le contraddizioni, riconoscendo che ogni eccesso e ogni errore sono parte integrante del percorso di crescita personale.
Tu che stai leggendo, cosa ne pensi di questo approccio audace alla vita? Hai mai sperimentato quella sensazione di voler festeggiare persino la fine, come un ultimo atto di ribellione? Lascia un commento e raccontaci la tua esperienza: il tuo punto di vista è fondamentale per arricchire il dibattito su come la musica possa trasformare il dolore in forza e la fine in un nuovo inizio. La tua partecipazione è preziosa e può ispirare altri a vivere con coraggio, senza temere di essere se stessi.
Il testo di Quando Sarò Morto
[Ritornello: NASKA]
Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangete?
Tanto non me ne sarò accorto
[Strofa 1: NASKA]
Sarà successo che ho preso qualcosa
Tipo tachipirosa e niente di più
Perché alla storia della droga nel bicchiere
A me nessuno mi crede
Dicono: “L’hai messa tu” (Eh)
[Ritornello: NASKA & J-Ax]
Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangеte?
Tanto non me ne sarò accorto (Sеh)
[Strofa 2: J-Ax]
Sarà successo dopo anni che ho smesso
Che mi son fatto quello e pure di più
E ho assorbito l’inchiostro di mille tattoo
Nato povero ma morto con il sangue blu
Sarà che la mia ex è incazzata col mondo
Con l’ultimo condom ha fatto un bambolotto voodoo
[Ritornello: NASKA]
Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangete?
Tanto non me ne sarò accorto
[Post-Ritornello: NASKA]
E sulla tomba non voglio dei fiori
Versate i gin tonic e le Camel Blue
E smetterò di fare schifo un giorno
Sì, però quando sarò morto
[Strofa 3: NASKA, J-Ax, NASKA & J-Ax]
Sarà successo da un momento all’altro
Che ho dato di matto e ho fatto un macello
Non chiedo scusa se me ne vado presto
Da dirvi c’ho questo
Quanto è stato bello, quanto è stato bello
[Ritornello: NASKA, J-Ax, NASKA & J-Ax]
Portate le bottiglie (I menù) con la musica a mille (Vai su)
Voglio le pornostar quando sarò morto (Seh)
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangete? (Per me)
Tanto non me ne sarò accorto (Seh)
Portate le bottiglie con la musica a mille
Voglio le pornostar quando sarò morto
Non dite le preghiere, che cazzo vi piangete?
Tanto non me ne sarò accorto
Tanto non me ne sarò accorto