Quentin Tarantino non ha mai avuto paura di dire la sua, e durante il Sundance Film Festival 2025 ha alzato il tiro, definendo il cinema di oggi una “farsa”. Per il regista di C’era una volta a… Hollywood, il 2019 è stato l’ultimo “vero anno del cinema”.
“Cos’è un film oggi?”, ha tuonato Tarantino. “Un prodotto che esce in sala per quattro settimane simboliche e poi si trova su qualsiasi piattaforma streaming? Non sono entrato in questo mondo per guadagni ridotti.”
Con il consueto sarcasmo e il linguaggio colorito, Tarantino ha criticato la fine della magia cinematografica a favore di ciò che definisce un “esercizio da vetrina”. Per lui, il grande schermo è l’ultima frontiera, e la sua svalutazione è il segno che Hollywood ha perso la bussola.
Il passaggio al teatro
Mentre il mondo aspetta con ansia il suo decimo e ultimo film, Tarantino sorprende tutti annunciando un nuovo progetto teatrale. “Sto scrivendo una pièce teatrale,” ha dichiarato. “Se sarà un successo, potrei adattarla per il cinema. Se invece sarà un fiasco, pazienza.”
Il regista considera il teatro una sfida personale e artistica, diversa dalle sue esperienze precedenti. “Mettere in scena uno spettacolo è un affare enorme,” ha detto, “e non so se sarò all’altezza. Ma è questo il bello: accettare una sfida autentica.”
Una vita tra famiglia e riflessioni artistiche
Tarantino ha anche spiegato perché non ha fretta di tornare sul set. “Ho fatto film per 30 anni,” ha detto. Ora, il suo tempo è dedicato alla famiglia. Con due figli piccoli, il regista vive principalmente in Israele e si divide tra scrittura e il ruolo di “abba” (padre in ebraico).
“Non voglio iniziare un film finché mio figlio non avrà almeno sei anni,” ha confessato. “Voglio che sia abbastanza grande da capire cosa sto facendo, così potrà ricordarlo per sempre.”
2019: l’ultimo anno d’oro del cinema?
Secondo Tarantino, il declino del cinema è iniziato ben prima della pandemia. Ha definito il 2019 l’ultimo “fottuto anno del cinema”, quando l’esperienza cinematografica in sala aveva ancora un peso reale.
I film, per lui, sono stati declassati a meri prodotti di consumo, disponibili in streaming a poche settimane dall’uscita in sala. Questo cambiamento, secondo Tarantino, ha tolto al cinema la sua anima, trasformandolo in un’industria di “guadagni minimi”.
Il futuro del cinema secondo Tarantino
Quentin Tarantino ha sempre avuto un rapporto unico con il cinema, costruendo una carriera su pellicole che sono diventate cult. Tuttavia, la sua visione pessimistica riflette un disagio più ampio tra i cineasti tradizionali, che vedono lo streaming come una minaccia alla loro arte.
La scelta di dedicarsi al teatro è coerente con il suo desiderio di esplorare nuovi orizzonti, lontano dalle logiche di mercato che, secondo lui, hanno svuotato il cinema di significato.
Conclusione: cosa aspettarsi da Tarantino
Il decimo e ultimo film di Tarantino sarà un evento, ma è chiaro che il regista non ha fretta di concludere il suo viaggio. Tra riflessioni sulla famiglia e nuove sfide teatrali, Quentin dimostra di essere ancora un artista in continua evoluzione.
E tu? Sei d’accordo con la sua visione del cinema moderno? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti!