Se avevi bisogno di ulteriori prove che l’industria musicale gira intorno a Taylor Swift, chiedi pure a Robbie Williams. La leggenda del pop britannico ha recentemente rivelato che ha dovuto rimandare il suo ultimo album, Britpop, per evitare la competizione diretta con tutto ciò che è Swift-Mania. E lo ha detto senza peli sulla lingua, con quella schiettezza che solo un artista della sua calibratura può permettersi.
“Stiamo tutti fingendo che il cambio di programmazione non riguardi Taylor Swift, ma è esattamente per quello”, ha dichiarato Williams durante il suo concerto al Dingwalls di Londra giovedì sera. “Non puoi competere con quello”. Punto. Una dichiarazione che vale come un terremoto nell’industria discografica, perché ammette apertamente quello che tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire: quando Taylor Swift pubblica un album, gli altri artisti devono semplicemente spostarsi.
La rivelazione è arrivata durante un evento particolare: la serata è stata divisa in due concerti, con la prima parte dedicata all’esecuzione integrale del seminale album di debutto del 1997 Life Thru A Lens, seguita da un’anteprima del suo prossimo tredicesimo album in studio. Questo show era stato programmato per coincidere con l’uscita originale di Britpop (10 ottobre) prima che l’album venisse posticipato a causa di una serie indefinita di “problemi di programmazione”. Ora sappiamo che quei “problemi” avevano un nome e cognome: Taylor Swift.
Williams, che rilascerà Britpop il 6 febbraio 2026, non è il primo artista importante a sperimentare la forza incontrollabile del fenomeno Swift. Ma è sicuramente il primo ad ammetterlo pubblicamente senza girarci intorno.
L’effetto Taylor Swift sull’industria musicale
Williams non è l’unico a piegarsi davanti al potere di Swift. Recentemente i fan online hanno creduto che Drake abbia posticipato il suo attesissimo Iceman per evitare una competizione simile con Life of a Showgirl. A ottobre 2024, sia Joe Jonas che Shawn Mendes avrebbero rimandato i loro album per stare alla larga dal peso della reputazione di Swift con Reputation (Taylor’s Version). Ci sono stati persino rumors su Reddit che Harry Styles potrebbe aver posticipato i suoi piani per un nuovo album a causa dell’ultimo lavoro di Swift.
Certo, gran parte di questo sono voci e speculazioni. Ma con Williams che ha avuto il coraggio di dirlo apertamente, avrebbe senso che la maggior parte degli artisti sia abbastanza saggia da pianificare strategicamente quando “compete” con Swift. Secondo Billboard, Life of a Showgirl ha mosso 3,4 milioni di copie in “vendite pure di album” (sia fisiche che elettroniche), che è già la settimana di vendite più grande da quando è iniziato il tracciamento elettronico nel 1991. E quel numero probabilmente crescerà, dato che la società di tracciamento dati Luminate non rilascerà le cifre finali delle vendite della prima settimana fino a domenica 12 ottobre.
Britpop potrebbe essere il capolavoro di Williams
Ma non sono tutte cattive notizie per Williams. La recensione di Billboard del concerto di giovedì ha dimostrato che Britpop potrebbe essere un punto culminante della carriera, con il cantante che si appoggia a nuove idee e influenze, inclusa una discernibile patina elettronica e un approccio decisamente più crudo, per creare uno dei dischi più entusiasmanti e tempestivi della sua lunga e prospera carriera.
E parlando di essere prospero, se Britpop raggiungesse il numero 1 nelle classifiche britanniche l’anno prossimo, darebbe a Williams il suo sedicesimo primato complessivo, frantumando un pareggio detenuto dai Beatles per quel prestigiosissimo premio. Un record che nemmeno Taylor Swift stessa potrebbe raggiungere. Almeno per ora.
La matematica spietata del mercato discografico
I numeri parlano chiaro e sono spietati. Gli altri album di Swift l’hanno resa la quarta artista femminile più venduta della storia, con un totale di 251,8 milioni di vendite equivalenti di album. Quando un’artista muove questi numeri, non è più questione di qualità musicale o di promozione: è una forza della natura che travolge tutto ciò che trova sulla sua strada.
La strategia di Williams di rimandare a febbraio 2026 è quindi non solo comprensibile, ma probabilmente l’unica sensata. Meglio essere un pesce grosso in uno stagno piccolo che un pesce piccolo nell’oceano di Taylor Swift. E considerando il potenziale record che Britpop potrebbe stabilire superando i Beatles, Williams ha fatto la scelta giusta nel dare al suo album lo spazio che merita, lontano dall’ombra ingombrante della Swift-Mania.
E tu, cosa ne pensi di questa ammissione di Robbie Williams? Credi che altri artisti dovrebbero essere altrettanto onesti riguardo all’influenza di Taylor Swift sul calendario delle uscite musicali? Raccontacelo nei commenti.




