L’anticipo pomeridiano della tredicesima giornata di serie A sorride ai giallorossi.
E’ la Roma a prevalere nel derby della Capitale per 2-1, grazie alle reti, tutte ad inizio ripresa, di Perotti su calcio di rigore e Nainggolan. Inutile il tentativo di rimonta da parte dei biancocelesti con Immobile dagli undici metri. La Lazio non è apparsa temibile e pimpante come al solito. La “Lupa” a seguito di questo trionfo prestigioso sale momentaneamente al terzo posto, a quota trenta, inanellando il terzo successo di fila tra le mura domestiche, nel complesso il quinto risultato utile consecutivo. La banda giallorossa continua a detenere lo scettro di miglior difesa del torneo con soli otto reti subite e in attesa di affrontare, mercoledì 22 novembre, l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano, al fine di porre un sigillo definitivo sull’accesso agli ottavi di finale di Champions League, si coccola questi tre punti dall’inestimabile valore intrinseco, al culmine di un match molto tattico in cui non si sono viste numerose occasioni da rete. La Lazio, invece, incappa nella seconda sconfitta stagionale.
I biancocelesti restano inchiodati, così, al quinto gradino a quota ventotto. La banda di Simone Inzaghi conclude la lunga striscia di sei vittorie consecutive in campionato, interrompendo il trend, nelle vesti di squadra ospite, di sei successi su altrettante gare sin ad ora disputate. La nota positiva per gli “aquilotti” è rappresentata dal quindicesimo goal in questo campionato di Ciro Immobile, sempre più leader nella speciale classifica marcatori.
Riavvolgendo il nastro della gara, la prima chance degna di nota è per la Lazio con Milinkovic-Savic che appoggia in avanti per Immobile, il quale a tu per tu con Alisson spedisce la sfera in rete. L’arbitro Rocchi, però, ferma il gioco ravvisando una posizione di offside da parte dell’attaccante campano. A seguire sono i giallorossi a creare i brividi maggiori, in due circostanze e sempre con Dzeko. Prima con un colpo di testa a centro area da parte del centravanti bosniaco, su cross dal versante di sinistra di Perotti, ma la palla non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri, a seguire sempre con il numero nove della Roma che dagli sviluppi di un corner calciato da Kolarov, si coordina con il destro ma Strakosha compie un miracolo. I biancocelesti tornano a farsi vedere dalle parti di Alisson con Immobile, che svetta in area, raccogliendo un invito dalla destra di Marusic, ma la traiettoria della sfera non centra il bersaglio.
Ad inizio ripresa la Roma appare più propositiva e pericolosa, riuscendo nell’impresa di mettere al tappeto una Lazio rientrata sul rettangolo verde non particolarmente concentrata. Al 49’ Kolarov viene sgambettato in area da Bastos. Per il direttore di gara Rocchi non ci sono dubbi, e dopo un breve consulto con il VAR, concede il penalty a favore dei padroni di casa. Dal dischetto si presenta Perotti, il quale sfodera un fendente angolato su cui Strakosha non può nulla. Roma in vantaggio grazie al terzo centro in questo torneo dell’attaccante esterno argentino. Trascorrono pochi minuti e al 53’ da un errore in disimpegno di Bastos, Perotti innesca in avanti Nainggolan, che da fuori area esplode una conclusione angolata, che risulta decisamente imparabile per l’estremo difensore dei biancocelesti. Secondo goal in questo campionato per il “ninja” che esterna tutta la sua gioia attraverso una corsa irrefrenabile sotto la Curva Sud. Un’esultanza carica di riscatto visto che la sua presenza, alla vigilia, era in dubbio considerando il problema muscolare avvertito durante la scorsa settimana. Simone Inzaghi, a questo punto, prova a dare una scossa alla sua squadra inserendo contemporaneamente Lukaku e Nani al posto di Lucas Leiva e Lulic ma stentano ad arrivare i pericoli dalle parti di Alisson. Al 72’, però, l’arbitro Rocchi con l’ausilio necessario del VAR, concede il penalty anche alla Lazio, a seguito di un tocco con il braccio a centro area di Manolas su uno spiovente dalla destra di Nani. Dopo un breve consulto e la visione delle immagini sul monitor,il fischietto fiorentino indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Immobile che con freddezza ed estrema precisione non si lascia intimorire. Accorciano le distanze i biancocelesti grazie al quindicesimo centro in questo torneo del centravanti natio di Torre Annunziata. Le chance per cambiare ulteriormente il risultato latiteranno da qui al termine della gara. I giallorossi controlleranno piuttosto agevolmente il vantaggio acquisito, mentre la Lazio paleserà più di qualche problema nell’intimorire la rocciosa retroguardia avversaria.
Al triplice fischio finale decretato dall’arbitro Rocchi esplode l’entusiasmo in Curva Sud, tra cori e sventolio di bandiere giallorosse. La Roma conquista il suo primo derby nell’era dopo-Totti e può iniziare a cullare sogni ambiziosi di scudetto. Per i biancocelesti un ko che brucia ma ripartendo dalle prestazioni sfoderate precedentemente alla stracittadina, non ci sarà granché da preoccuparsi per gli uomini guidati sapientemente da Simone Inzaghi.
In mixed zone, Eusebio Di Francesco ha così commentato la performance dei suoi ragazzi, artefici di una vittoria sublime: “Penso che abbiamo fatto una gara aggressiva. Per giocare in un determinato modo devi avere una buona forma. Abbiamo messo sotto la Lazio facendo una buona partita. Inizialmente non abbiamo fatto bene, poi abbiamo alzato la pressione ed osato, perché bisogna rischiare. Siamo andati bene in verticale e siamo stati bravi a salire su con i tempi giusti, mentre questo nel primo tempo lo abbiamo cercato di meno. Vedo una squadra che sta crescendo molto, ma adesso dobbiamo buttarci nella prossima partita di Champions e poi sulle altre partite di campionato con questa concentrazione ed attenzione. Per quanto riguarda Nainggolan, lo chiamano il “ninja” ed è così. Fino a 8 giorni fa aveva una lesione muscolare e oggi ha giocato così. Che altro termine usare? Forse supereroe”.
Di tutt’altro spirito Simone Inzaghi che riconosce i demeriti della sua squadra in questa sconfitta, ma guarda fiducioso l’orizzonte: “Nel primo tempo la Roma non aveva fatto chissà che cosa, giusto un colpo di testa. Nel secondo tempo avrei fatto qualche cambio ma se si fanno due errori individuali così non si vince il derby. Non dovevamo commettere quei due errori. I derby sono così. Gli episodi sono troppo importanti. Gli episodi sono stati a loro favore, ma soprattutto per demerito nostro. Nel primo tempo la partita è stata alla pari. Con qualche ripartenza abbiamo dato la sensazione di poter far male, nel secondo quei due errori ci hanno condannato. E’ stato un derby molto tattico, ma entrambe le squadre possono fare meglio. Ci dispiace a tutti, soprattutto per i tifosi. I calciatori però ci sono già passati e sanno reagire. Dovremo subito ricominciare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora”. Da segnalare, prima del fischio d’inizio, il commosso tributo rivolto da tutto lo stadio e in particolar modo dalla Curva Nord alla famiglia Sandri in occasione del decimo anno dalla tragica scomparsa del tifoso biancoceleste Gabriele, freddato a morte da un colpo di pistola, nel novembre del 2007, in un autogrill all’altezza di Arezzo.
Migliore del match- Nainggolan: La sua presenza era in dubbio sino a qualche giorno fa. Ed invece il “ninja” scende in campo, lotta, si dibatte e sigla la rete che mette al tappeto la Lazio. Stoico.
Peggiore del match-Bastos: Il difensore angolano commette il fallo da rigore su Kolarov e propizia il goal del raddoppio giallorosso. Definirlo svagato sarebbe un eufemismo. Impacciato.