La vittoria di Donald J. Trump è stata una piacevole sorpresa per il Cremlino.
La Russia aveva usato la tormentata campagna elettorale degli Stati Uniti per dimostrare la disinformazione del popolo occidentale e mettere in dubbio l’intero processo democratico.
In qualche modo il risultato è stato meno importante per il presidente Vladimir V. Putin, a parte il fatto che Mosca potrebbe sfruttare l’intera campagna come prova che l’Occidente è in declino.
Eppure, date le dichiarazioni positive di Trump verso la Russia su questioni cruciali come l’annessione della Crimea, gli analisti russi hanno concordato che tanti tappi di champagne sarebbero saltati in quel del Cremlino.
“La presidenza di Trump farà affondare gli Stati Uniti in una crisi conclamata, compresa quella economica”, ha detto Vladimir Frolov, un importante analista di affari internazionali.
“Gli Stati Uniti saranno occupati con i propri problemi e non si preoccuperanno di Putin”, ha detto.
“Di conseguenza, Mosca avrà una finestra di opportunità in termini geopolitici. Per esempio, potrà rivendicare il controllo della ex Unione Sovietica ed una parte del Medio Oriente.”
L’umore positivo si è esteso oltre il Cremlino. I mezzi d’informazione controllati dallo stato hanno dato costante attenzione alla campagna, in particolare per il fatto che il signor Trump, lungi dal demonizzare Putin come la maggior parte dei politici occidentali, lo ha elogiato come un leader forte.
“Trump ha detto che rispetta il presidente. Ha detto che parlerà con la Russia”, secondo Maria V. Katasonova. “E’ un momento positivo che abbassa la temperatura delle relazioni internazionali.”
C’era poco amore tra Hillary Clinton e la Russia. Putin l’ha sempre accusata di sostenere le manifestazioni di massa che hanno accolto il suo ritorno alla presidenza nel 2012.
“Ad un sacco di russi piace Trump. Una frase spiega: Guerra e pace”, ha detto la signora Katasonova, che indossava una T-shirt con la scritta: Trump-Pence. “Hillary è la guerra, Trump è la pace.”