Sanremo 2025: la centralità delle canzoni c’è ancora? Una riflessione tra autori e polemiche
Un Festival con 30 brani in gara, ma sempre meno cantautori e più team di scrittura. È davvero questa la celebrazione della musica italiana?
Il Festival di Sanremo 2025 è alle porte, e con 30 canzoni in gara e una lista infinita di autori, c’è molto di cui parlare. Carlo Conti, direttore artistico, ha spiegato le scelte fatte, ma una domanda rimane sospesa: il Festival sta davvero tornando alla centralità della canzone, o il focus è sempre più sull’artista e sui giochi di squadra che dominano la scrittura musicale?
Autori ovunque, ma dove sono i cantautori?
Diamo uno sguardo ai numeri. Su 30 brani, solo quattro sono interamente firmati dai loro interpreti: Achille Lauro, Bresh, Brunori Sas e i Modà. Il resto? Un mare di collaborazioni, con alcuni brani che vedono coinvolti fino a sette autori.
Ad esempio, Federica Abbate, ormai una figura onnipresente nella scena musicale, firma ben sette canzoni in gara. È un record, ma solleva un interrogativo: stiamo davvero parlando di creatività o di un’industria musicale che premia pochi nomi a discapito della varietà?
La lista completa delle canzoni
Vediamo insieme chi ha scritto cosa.
La lista completa delle canzoni di Sanremo 2025:
- Achille Lauro – Incoscienti giovani (A. Lauro)
- Bresh – La tana del granchio (Bresh)
- Brunori Sas – L’albero delle noci (D. Brunori)
- Clara – Febbre (C. Soccini, J. Ettorre, Madame, D. Faini, F. Abbate)
- Coma_Cose – Cuoricini (F. Mesiano, F. Zanardelli, A. Filippelli, G. Manilardi)
- Elodie – Dimenticarsi alle 7 (Elodie, D. Petrella, D. Simonetta)
- Emis Killa – Demoni (E. Killa, N. Lazzarin, M. Cerri, F. Abbate)
- Fedez – Battito (Fedez, A. La Cava, F. Abbate, N. Lazzarin)
- Francesca Michielin – Fango in paradiso (F. Michielin, D. Simonetta, A. Raina)
- Francesco Gabbani – Viva la vita (F. Gabbani, C. Gabelloni, Pacifico, D. Simonetta, A. Vittori, G. Zito)
- Gaia – Chiamo io chiami tu (G. Gozzi, D. Petrella, S. Tognini)
- Giorgia – La cura per me (Blanco, Michelangelo)
- Irama – Lentamente (Irama, Blanco, Michelangelo, G. Colonnelli)
- Joan Thiele – Eco (J. Thiele, F. Abbate, Mace, E. Triglia)
- Lucio Corsi – Volevo essere un duro (L. Corsi, T. Sabatini)
- Marcella Bella – Pelle diamante (M. Bella, S. Cirenga, A. Simoncini, P. Mammaro, M. Rettani)
- Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore (T. Ferro, Nek, G. Anania, M. Venturini)
- Modà – Non ti dimentico (F. Silvestre)
- Noemi – Se t’innamori muori (Mahmood, Blanco, Michelangelo)
- Olly – Balorda nostalgia (Olly, J. Boverod, P. Pasini)
- Rkomi – Il ritmo delle cose (Rkomi, J. Ettorre, M. Pierotti, F. Catitti, V. Faraone, Shablo)
- Rocco Hunt – Mille vote ancora (R. Hunt, D. Simonetta, S. Tognini, P. Antonacci, L. Santarelli, M. Salvaderi, G. Rossi)
- Rose Villain – Fuorilegge (R. Villain, F. Abbate, N. Lazzarin, A. Ferrara)
- Sarah Toscano – Amarcord (S. Toscano, J. Ettorre, F. Abbate, F. Mercuri, G. Cremona, L. Grillotti, E. Maimone)
- Serena Brancale – Anema e core (S. Brancale, F. Abbate, J. Ettorre, M. Finotti, N. Lazzarin)
- Shablo con Guè, Joshua e Tormento – La mia parola (Shablo, Tormento, Guè, Joshua, R. Lautrec, V. L. Faraone, R. Lamanna, E. Medici)
- Simone Cristicchi – Quando sarai piccola (S. Cristicchi, Amara, E. Brunialti)
- The Kolors – Tu con chi fai l’amore (A. Fiordispino, D. Petrella, E. D’Erme, S. Tognini)
- Tony Effe – Damme ’na mano (T. Effe, L. Faraone, D. V. Vettraino)
- Willie Peyote – Grazie ma no grazie (W. Peyote, D. Bestonzo, A. Romeo, Raige)
Quando il “team writing” domina la scena
Se guardiamo alla storia di Sanremo, il cantautorato ha sempre rappresentato un pilastro del Festival. Nomi come Lucio Battisti e Fabrizio De André non solo interpretavano le loro canzoni, ma ne erano l’anima. Oggi, invece, la tendenza è opposta: pochi scrivono da soli e molti si affidano a team che producono brani perfettamente calibrati per le radio.
Ma è questa l’essenza della musica? La creatività non dovrebbe essere il risultato di un singolo artista che mette a nudo la sua anima?
Una critica agli eccessi: 92332 per scrivere un brano?
Alcuni brani sembrano il risultato di brainstorming aziendali più che di momenti di ispirazione. Canzoni con sei, sette o otto autori danno l’impressione che ci sia un’esagerazione nel processo creativo. È difficile non chiedersi se questa molteplicità di firme sia davvero necessaria o semplicemente un modo per spartire i proventi tra più nomi.
Prendiamo Amarcord di Sarah Toscano o Mille vote ancora di Rocco Hunt: sette autori ciascuno. Davvero servono così tante menti per creare una singola canzone?
La riflessione sui cantautori mancanti
Non fraintendermi, la collaborazione è importante, e la musica è spesso il risultato di un lavoro collettivo. Tuttavia, la mancanza di cantautori autentici rischia di impoverire il panorama musicale. Fortunatamente, ci sono ancora eccezioni come Brunori Sas e Modà, che dimostrano come un’artista possa essere ancora il cuore pulsante della propria musica.
Il rischio dell’omologazione musicale
Con autori ricorrenti come Federica Abbate o Davide Petrella, c’è il pericolo che i brani inizino a somigliarsi troppo. La varietà musicale è fondamentale per un Festival come Sanremo, eppure questo sistema rischia di produrre una musica standardizzata, perfetta per i dati di streaming ma priva di personalità.
E tu, cosa ne pensi?
Sei d’accordo che Sanremo dovrebbe dare più spazio ai cantautori? O pensi che il lavoro di squadra sia la chiave per il successo musicale moderno? Scrivilo nei commenti e facci sapere la tua opinione!