Il Festival di Sanremo potrebbe cambiare casa! Dopo la sentenza del Tar, il Comune ha aperto una selezione per trovare un nuovo partner televisivo. La Rai resta la favorita, ma Mediaset e Warner Bros Discovery potrebbero sparigliare le carte. Cosa accadrà alla kermesse musicale più amata d’Italia?
Il Festival di Sanremo 2026 potrebbe essere trasmesso da un’emittente diversa dalla Rai per la prima volta nella sua lunga storia. Dopo la sentenza del Tar Liguria, che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, il Comune di Sanremo ha avviato una gara per selezionare il nuovo partner televisivo.
Il nuovo bando, valido per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con possibilità di proroga per altri due anni, richiede nuove condizioni economiche e standard tecnici elevati. Chiunque voglia aggiudicarsi il Festival dovrà sborsare almeno 6,5 milioni di euro all’anno e garantire una percentuale sugli introiti pubblicitari. Un investimento ingente che restringe la corsa a pochi contendenti. La Rai parte avvantaggiata, ma la partita non è ancora chiusa. Mediaset, Warner Bros Discovery e Sky potrebbero tentare il colpaccio.
Sanremo 2026 senza la Rai? Un cambio epocale
La notizia che il Festival di Sanremo potrebbe lasciare la Rai ha scosso il mondo della musica e della televisione. Da oltre 70 anni, la kermesse è sinonimo di Rai 1, di grandi serate in prima serata e di share da record.
Ma il Comune di Sanremo ha deciso di cambiare le regole del gioco. Il nuovo bando prevede che chi si aggiudicherà la trasmissione del Festival dovrà versare 6,5 milioni di euro, ben 1,5 milioni in più rispetto a quanto versava la Rai fino a oggi. E non è tutto: il 50% di questa cifra servirà solo per affittare il Teatro Ariston, che è di proprietà privata.
Il palco esterno: una novità diventata irrinunciabile
Negli ultimi anni, Sanremo si è trasformato in un evento diffuso, con concerti ed esibizioni anche fuori dall’Ariston. L’idea del palco esterno, introdotta da Amadeus, ha attirato turisti e sponsor, diventando un appuntamento fisso per la città.
Il nuovo partner televisivo dovrà quindi garantire la realizzazione del palco esterno, coprendone le spese e gestendo l’interazione con la diretta televisiva. Un impegno economico importante, che potrebbe far desistere alcuni potenziali concorrenti.
Una selezione pensata per la Rai?
Il metodo scelto dal Comune di Sanremo non è una classica gara d’appalto, ma una selezione negoziata in due fasi:
- Prima fase – Selezione pubblica per individuare i candidati idonei.
- Seconda fase – Negoziazione dei termini della convenzione con il vincitore.
Un dettaglio interessante è che solo operatori con un canale generalista nazionale in chiaro possono partecipare. Questo esclude piattaforme streaming come Netflix e Amazon Prime Video, ma favorisce Rai, Mediaset e Warner Bros Discovery.
Mediaset, Sky o Warner Bros: chi può davvero sfidare la Rai?
Se la Rai resta favorita, chi potrebbe provare a strapparle il Festival? Vediamo i principali contendenti:
Mediaset: la tentazione del colpaccio
Mediaset avrebbe tutti i mezzi per organizzare un Sanremo alternativo, contando su Paolo Bonolis e Maria De Filippi, due conduttori amatissimi. Tuttavia, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato in un recente incontro stampa:
“Sanremo è un pezzo di Rai e la Rai è la vera forza del Festival. Mi auguro che rimanga dov’è.”
Insomma, sembra che Mediaset non abbia intenzione di lanciarsi in questa impresa. Ma siamo sicuri?
Sky: una missione impossibile
Sky, che in passato ha sottratto X Factor alla Rai e Italia’s Got Talent a Mediaset, potrebbe essere tentata dal colpaccio. C’è però un ostacolo insormontabile: per partecipare alla selezione, il Festival deve essere trasmesso in chiaro. Al momento, Sky trasmette contenuti in chiaro solo tramite TV8, e questo renderebbe difficile la candidatura.
Warner Bros Discovery: l’avversario più temibile
Il concorrente più pericoloso per la Rai potrebbe essere Warner Bros Discovery, che controlla il canale Nove e ha già strappato alla Rai due pezzi da novanta: Fabio Fazio e Amadeus.
Con risorse economiche enormi e una programmazione sempre più aggressiva, il gruppo potrebbe decidere di puntare su Sanremo per lanciare una sfida diretta alla Rai.
La decisione finale: quando sapremo il destino di Sanremo?
La partita non è ancora chiusa. Il 22 maggio 2025, il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso presentato dalla Rai, Rai Pubblicità e dal Comune di Sanremo contro la sentenza del Tar Liguria.
Se il Consiglio confermerà la decisione del Tar, la Rai dovrà partecipare alla selezione senza alcuna garanzia di vittoria. Un rischio enorme, che potrebbe portare alla fine di un’epoca.
Sanremo può esistere senza la Rai?
Immaginare un Festival di Sanremo senza la Rai è difficile. Per decenni, l’evento ha rappresentato il fiore all’occhiello dell’azienda, attirando milioni di spettatori e sponsor.
Ma il mercato televisivo è cambiato. Le piattaforme streaming avanzano, i network privati diventano sempre più competitivi e il Festival potrebbe diventare una preda ambita per chi vuole consolidare la propria posizione nel mondo della televisione generalista.
E tu, che ne pensi? Sanremo deve rimanere in Rai o sarebbe interessante vedere cosa potrebbe fare un’altra emittente? Scrivilo nei commenti!