Sul filo del rasoio tra confessione intima e manifesto dell’autosabotaggio emotivo si muove la nuova collaborazione tra Fedez e CLARA. In uscita il 2 maggio 2025, “SCELTE STUPIDE” si presenta come un’immersione profonda nelle dinamiche disfunzionali di una relazione che sopravvive proprio grazie alla sua tossicità. Prodotta da Cripowski e scritta da un team che include, oltre agli interpreti, Alessandro La Cava e Federica Abbate, questa traccia si distingue per la sua brutale onestà nel dipingere il ritratto di un amore che esiste solo nello spazio della reciproca ferita.
Con un’alternanza di voci che rispecchia perfettamente la dinamica di attrazione e repulsione descritta nel testo, Fedez e CLARA creano un dialogo musicale che esplora le contraddizioni del desiderio, la dipendenza emotiva e quel perverso meccanismo che ci porta a volere ciò che ci respinge e a respingere ciò che ci vuole. Una radiografia spietata di quelle “scelte stupide” che continuiamo a ripetere, come maschere che cadono rivelando la nostra fragilità.
Volti cuciti e occhi che disprezzano
La narrazione si apre con l’immagine potente di un “volto cucito sopra un’altra persona”, suggerendo un senso di identità falsificata, di sostituzione emotiva. Questa metafora visivamente disturbante introduce immediatamente il tema dell’autenticità compromessa che pervade l’intero brano. La relazione descritta è fondata su una prova fallita, su errori che sembrano quasi deliberati, come se il fallimento fosse l’unico risultato possibile.
Particolarmente significativo è il contrasto tra il “disprezzo negli occhi” e la chiusura degli stessi durante il bacio, suggerendo come l’intimità fisica diventi un rifugio dall’ostilità emotiva. Il modo in cui l’altro diventa un “buon compromesso” rivela la natura transazionale della relazione, ulteriormente enfatizzata dall’accusa di “consumare persone” per poi tentare di “curarle” – un ciclo di danno e riparazione che lascia il protagonista “perplesso” di fronte alla propria capacità di tollerare tale dinamica.
La memoria selettiva dell’amore tossico
Il pre-ritornello introduce il tema della memoria distorta, comune nelle relazioni disfunzionali. Il verso “ti ricordo come forse eri” è particolarmente potente nel suggerire come spesso idealizziamo il passato, ricordando una versione dell’altro che potrebbe non essere mai esistita, o che esiste solo nella nostra immaginazione.
Il paragone con gli “aforismi sprecati sui muri” (che ritorna come leitmotiv anche più avanti nel brano) suggerisce quanto siano banali e futili i tentativi di dare un senso poetico a una relazione fondamentalmente dannosa – come graffiti che pretendono di essere profondi ma rimangono superficiali.
Il ritornello come manifesto di separazione
Affidato alla voce di CLARA, il ritornello si presenta come un tentativo di stabilire confini emotivi in una relazione che li ha continuamente violati. L’esortazione a “togliere i sentimenti in eccesso” e a “non mischiare amore col sesso” suggerisce un desiderio di chiarezza e separazione in un contesto di confusione intenzionale.
La metafora della “carne viva” accostata al termine francese “crudités” (verdure crude) crea un contrasto tra vulnerabilità dolorosa e fredda preparazione, mentre l’immagine delle “maschere che cadono” riprende il tema dell’autenticità compromessa, suggerendo un momento di verità che emerge dal crollo delle apparenze.
Il disprezzo menzionato all’inizio ritorna, ma questa volta affrontato con indifferenza (“non mi fa né caldo né freddo”), in una dinamica paradossale sintetizzata perfettamente dal verso “Ogni volta che non voglio te, tu vuoi me” – l’essenza stessa dell’attrazione disfunzionale che alimenta le “scelte stupide” del titolo.
Porte blindate e sguardi che mettono a disagio
La seconda strofa, in cui Fedez riprende il microfono, approfondisce la caratterizzazione dell’altra persona come “bella e spietata” con “una porta blindata” nel petto – immagine potente di inaccessibilità emotiva. La persona descritta appare “persa” ma, paradossalmente, non desidera essere “ritrovata”, suggerendo un’intenzionale elusività.
Il disagio provocato dallo sguardo dell’altro porta il protagonista a chiudere gli occhi durante i baci, creando un parallelismo con quanto descritto nella prima strofa ma dal punto di vista opposto. L’accusa di “plagio” introduce un elemento meta-riferito: entrambi i protagonisti si fanno del male come in una copia l’uno dell’altro, in un circolo vizioso di ferite reciproche.
Il duetto come confronto diretto
Il secondo pre-ritornello si trasforma in un duetto che intensifica il confronto. La definizione della relazione come “un errore” che però si ripete con regolarità (“succede solo il venerdì”) evidenzia la natura contraddittoria e quasi ritualistica del legame. L’ammissione condivisa “fa male” seguita dal riferimento agli “aforismi sprecati sui muri” collega questa sezione alla prima, creando una struttura ciclica che riflette la ripetitività delle dinamiche descritte.
L’invariabilità dell’indifferenza
Il post-ritornello introduce l’immagine potente dei “chicchi di ghiaccio” che non si scioglieranno mai, nemmeno per l’altro, suggerendo una freddezza emotiva permanente, un’indifferenza che nessun calore umano può sciogliere. In questo contesto di disconnessione emotiva, la “notte in hotel” appare come l’unica forma di incontro possibile – fisica, temporanea, senza coinvolgimento profondo.
La ripetizione finale di “scelte stupide” sembra sottolineare la consapevolezza della disfunzionalità del legame, ma anche l’incapacità di spezzare il ciclo, come se la coscienza della stupidità delle proprie scelte non fosse sufficiente a cambiarle.
Una lucida radiografia dell’autosabotaggio emotivo
“SCELTE STUPIDE” si configura quindi come un’esplorazione cruda e onesta delle dinamiche tossiche che possono intrappolare due persone in un legame paradossale dove il desiderio si intensifica proprio nei momenti di rifiuto. Il brano non offre redenzione o vie d’uscita, ma presenta una lucida radiografia di quel perverso meccanismo che ci porta a ripetere comportamenti dannosi per noi stessi e per gli altri.
Attraverso metafore visivamente potenti e un dialogo vocale che esplicita la tensione emotiva, Fedez e CLARA creano un ritratto universale di quelle relazioni che sopravvivono non nonostante, ma grazie alla loro disfunzionalità – un fenomeno troppo comune nell’esperienza amorosa contemporanea.
E tu, ti sei mai ritrovato intrappolato in una dinamica simile? Hai mai inseguito qualcuno proprio quando ti respingeva, per poi allontanarti quando finalmente ti voleva? Condividi la tua esperienza nei commenti e raccontaci se qualche verso di “SCELTE STUPIDE” ha risuonato particolarmente con il tuo vissuto personale!
Noi avevamo promesso di non pubblicare canzoni con Autotune ma questa non è male.
Il testo di SCELTE STUPIDE di Fedez e CLARA
[Strofa 1: Fedez]
Mi sembra che ora che non funziona
Il tuo volto cucito sopra un’altra persona
Mi hai detto che mi avresti messo alla prova
E ho sbagliato e già mi sembra qualcosa
Leggo negli occhi il disprezzo
Ma quando mi baci li chiudi
E poi mi riduci in buon compromesso
Consumi persone, le usi
E dopo le curi, mi lasci perplesso
Se tutto ho già perso
Un po’ troppo presto, lo sai ci ho scommesso
[Pre-Ritornello 1: Fedez]
Che sparirai e lo ricordo come fosse ieri
E sai poi ti ricordo come forse eri
Come aforismi sprecati sui muri
[Ritornello: CLARA]
Ma adesso togli i sentimenti in eccesso
Non mischiare amore col sesso, oh
Carnе viva, crudités, scelte stupide
Cadiamo giù comе maschere, maschere
Leggo nei tuoi occhi il disprezzo
Non mi fa né caldo né freddo, oh
Ogni volta che non voglio te, tu vuoi me
Ipocrisia, scelte stupide, stupide
[Strofa 2: Fedez]
Sempre svogliata, bella e spietata
In mezzo al tuo petto una porta blindata
Sempre diversa, mi sembri persa
Solo non vuoi essere ritrovata
E poi chiudo gli occhi quando mi dai un bacio
Perché il tuo sguardo mi mette a disagio
Mi hai fatto male come ho fatto io
Forse dovrei denunciarti per plagio
[Pre-Ritornello 2: CLARA, Fedez, CLARA & Fedez]
Tu sei per me un errore
Passi da me, succede
Succede solo il venerdì che non mi baci più così
E fa male come aforismi sprecati sui muri
[Ritornello: CLARA]
Ma adesso togli i sentimenti in eccesso
Non mischiare amore col sesso, oh
Carne viva, crudités, scelte stupide
Cadiamo giù come maschere, maschere
Leggo nei tuoi occhi il disprezzo
Non mi fa né caldo né freddo, oh
Ogni volta che non voglio te, tu vuoi me
Ipocrisia, scelte stupide, stupide
[Post-Ritornello: CLARA]
Non si scioglieranno mai i chicchi di ghiaccio
E non li scioglierai nemmeno te
Ma che male c’è, soltanto una notte in hotel
[Ritornello: CLARA, CLARA & Fedez]
Ma adesso togli i sentimenti in eccesso
Non mischiare amore col sesso, oh
Carne viva, crudités, scelte stupide
Cadiamo giù come maschere, maschere
Leggo nei tuoi occhi il disprezzo
Non mi fa né caldo né freddo, oh
Ogni volta che non voglio te, tu vuoi me
Ipocrisia, scelte stupide, stupide
[Outro: CLARA]
Scelte stupide, stupide
Scelte stupide, stupide