Allora, se sei uscito dal cinema dopo aver visto “M3GAN 2.0“ e hai pensato “Madonna, che spettacolo! Voglio altri film così”, sei nel posto giusto! Il sequel di Gerard Johnstone ha appena dominato le sale mondiali il 27 giugno, e anche se la critica su Rotten Tomatoes non è stata gentile come con il primo film (il punteggio è praticamente dimezzato), dobbiamo ammetterlo: questo robottino assassino sa ancora come farci divertire e terrorizzare allo stesso tempo.
“M3GAN 2.0” rappresenta perfettamente quella nuova ondata dell’horror moderno che mescola estetica al neon, commedia horror e iconografia queer in un cocktail esplosivo che ha conquistato sia la comunità LGBTQ+ che gli amanti del genere massacro. Stiamo parlando di 119 minuti di puro divertimento dove una bambola killer alta un metro e venti continua a ballare e massacrare con la stessa eleganza letale che l’ha resa famosa.
Ma il mondo dell’horror è vastissimo, e se M3GAN ti ha conquistato con la sua personalità dominante e i suoi omicidi coreografati, esistono tantissimi altri film che esplorano tematiche simili con approcci diversi. Dal cinema del corpo femminista alle bambole possedute, dalle satire sociali ai thriller psicologici, questa lista ti porterà in un viaggio attraverso decenni di cinema horror che condivide il DNA artistico con il fenomeno M3GAN.
Housebound: le origini del genio di Gerard Johnstone
Se vuoi capire da dove arriva il talento di Gerard Johnstone per la commedia horror, devi assolutamente recuperare “Housebound” del 2014. Questo film neozelandese rappresenta il debutto del regista nel genere horror e mostra già tutte le caratteristiche che renderanno famosa la saga M3GAN: umorismo fisico, atmosfere genuinamente terrorizzanti e una protagonista femminile forte che deve affrontare forze soprannaturali.
La trama segue una giovane donna costretta agli arresti domiciliari nella casa della sua infanzia, dove traumi del passato iniziano a manifestarsi sotto forma di presenze malefiche. Morgana O’Reilly offre una performance centrale terrifica, e il film riesce a bilanciare perfettamente commedia e horror senza mai cadere nella parodia.
“Housebound” è il più ingenuo dei tre film di Johnstone (includendo “Dead Alive” prima di M3GAN), ma è fondamentale per comprendere l’evoluzione artistica del regista. Qui si vedono già i semi di quella sensibilità unica che lo porterà a creare M3GAN: la capacità di rendere familiari situazioni surreali e di trovare umorismo nel macabro.
Terminator: il padrino di tutti i robot assassini
“Terminator” di James Cameron (1984) è letteralmente il DNA cinematografico di M3GAN. Questo capolavoro cyberpunk ha definito l’archetipo del robot assassino implacabile che M3GAN reinterpreta in chiave contemporanea e femminista. Arnold Schwarzenegger nel ruolo del T-800 ha creato uno dei cattivi più iconici della storia del cinema, con le sue battute meccaniche e la sua determinazione robotica.
Il film cattura perfettamente lo spirito degli anni ’80, con ansie tecnologiche e paure nucleari che risuonano ancora oggi nell’era dell’intelligenza artificiale. La progressione tematica tra “Terminator” e “Terminator 2” rispecchia esattamente l’evoluzione tra “M3GAN” e “M3GAN 2.0”: dal robot puramente antagonista a figure più complesse che esplorano i confini tra umanità e tecnologia.
L’influenza di Cameron su Johnstone è evidente non solo nella caratterizzazione del robot protagonista, ma anche nell’approccio visivo e nell’uso degli effetti pratici per creare suspense. M3GAN è essenzialmente un Terminator in miniatura con personalità da bambina viziata e abilità coreografiche.
La bambola del diavolo: il re dei giocattoli killer
“La bambola del diavolo” (1988) diretto da Tom Holland ha letteralmente inventato il sottogenere dei giocattoli assassini che M3GAN porta all’estremo. Chucky rimane il gold standard delle bambole assassine: un serial killer che trasferisce la sua coscienza in un giocattolo e semina il terrore in una famiglia ignara.
Il film perfeziona quella formula narrativa che combina horror massacro con commedia nera, creando momenti che fanno ridere e rabbrividire simultaneamente. La violenza cartoonesca di Chucky anticipa perfettamente l’approccio teatrale di M3GAN, dove l’assurdità delle situazioni amplifica sia l’horror che la comicità.
“La bambola del diavolo” ha generato un franchise duraturo che continua ancora oggi, dimostrando la forza duratura del concetto “giocattolo innocente trasformato in killer”. M3GAN eredita direttamente questa tradizione, aggiornandola con tecnologie moderne e sensibilità contemporanee riguardo genere e empowerment.
Audition: horror femminista dal Giappone
“Audition” di Takashi Miike (1999) condivide con “M3GAN 2.0” un approccio femminista all’horror che esplora le dinamiche di potere gender. Questo capolavoro del J-horror segue un vedovo che organizza finte audizioni per trovare una nuova moglie, solo per scoprire che la donna scelta nasconde segreti terrificanti.
Miike utilizza l’horror visceral per esplorare temi profondi riguardo objectification femminile e revenge. Come M3GAN, “Audition” presenta una protagonista femminile che rovescia le aspettative tradizionali di genere, trasformandosi da oggetto passivo a agente attivo di violenza.
Il film ha consacrato Miike come una delle voci definitive del cinema horror giapponese e internazionale. La sua influenza si estende ben oltre il J-horror, ispirando generazioni di filmmaker che vogliono usare l’horror per commentare questioni sociali complesse.
Quella casa nel bosco: meta-horror al suo meglio
“Quella casa nel bosco“ (2011) di Drew Goddard condivide con M3GAN la capacità di decostruire e ricostruire i tropi dell’horror tradizionale. Scritto da Goddard e Joss Whedon, questo meta-horror prende il classico setup “teenagers in a remote location” e lo sovverte completamente rivelando una cospirazione globale che trasforma i cliché horror in rituali sacrificali.
Il film funziona su multiple layers: è simultaneamente un horror tradizionale, una satira del genere, e un commentary meta-testuale sulla natura stessa dell’entertainment horror. M3GAN opera similmente, usando familiar horror tropes per esplorare ansie contemporanee riguardo tecnologia e parenting.
“The Cabin in the Woods” è letteralmente un horror fan’s dream, pieno di easter eggs e riferimenti che premiano la conoscenza encyclopedic del genere. La sua influenza su filmmaker come Johnstone è evidente nell’approccio self-aware ma mai cinico all’horror comedy.
Orphan: quando i bambini sono il male
“Orphan” (2009) di Jaume Collet-Serra esplora il territory dell’“evil child” che M3GAN reinterpreta in chiave tecnologica. Il film segue una coppia in crisi che adotta una bambina di 9 anni, solo per scoprire che nasconde segreti scioccanti.
Isabelle Fuhrman offre una performance memorable che anticipa la sua futura carriera (“Hunger Games”), creando un personaggio che bilancia innocenza apparente e malevolenza nascosta. Il twist finale del film è diventato leggendario tra gli horror fans per la sua audacia narrativa.
“Orphan” prende ispirazione dal classico “Il presagio” degli anni ’70, aggiornando il concept “evil child” per audience contemporanee. M3GAN eredita questa tradizione, sostituendo la possession soprannaturale con la programmazione AI malfunzionante.
Annabelle: l’horror delle bambole possedute
“Annabelle” (2014) di John R. Leonetti rappresenta la evoluzione moderna del possessed doll subgenre per il 21esimo secolo. Spin-off del franchise “L’evocazione”, il film segue una coppia vittima di un home invasion satanico che lascia la loro bambola posseduta da forze malefiche.
Basato su una storia vera (la vera Annabelle è attualmente conservata in un museo occult), “Annabelle” porta credibility extra al supernatural horror. Il film eccelle nella creazione di atmosfera oppressive e jump scares efficaci, seguendo la formula tradizionale dell’horror soprannaturale.
Mentre M3GAN sostituisce il supernatural con la technology, entrambi i film esplorano ansie simili riguardo oggetti domestici che diventano minacciosi. “Annabelle” potrebbe essere “by-the-books” horror, ma esegue ogni component core perfettamente.
L’esorcista: il re indiscusso dell’horror
“L’esorcista” (1973) di William Friedkin rimane semplicemente il greatest horror movie ever made. Basato sul romanzo di William Peter Blatty, segue una bambina posseduta da un’entità sinistra e i due preti cattolici chiamati per salvarla.
Ogni momento hair-raising in “L’esorcista” è iconic horror puro. Dalla cinematografia atmospheric di Owen Roizman alla violence shock che porta gli spettatori al limite del tollerabile, il film perfeziona ogni aspect dell’horror cinematografico.
“L’esorcista” ha vinto due Academy Awards (Best Adapted Screenplay e Best Sound) ed è stato il primo horror movie mai nominato per Best Picture. La sua influenza su generazioni di filmmaker è incalcolabile, e M3GAN eredita indirettamente molte delle sue innovations narrative.
Jennifer’s Body: camp horror femminista
“Jennifer’s Body” (2009) di Karyn Kusama condivide con M3GAN lo status di LGBTQ+ icon e l’approccio femminista all’horror. Il film segue Jennifer (Megan Fox), una high-schooler popolare trasformata in vampira bloodthirsty dopo un concerto satanico gone wrong.
Camp, vibrant e violent come M3GAN, “Jennifer’s Body” è un film che merita assolutamente il suo cult status. Sadly misunderstood upon release, c’è un fair argument che il film fosse ahead of its time, come dimostrano le desperate pleas per un sequel da parte di stars e fans.
Il film esplora themes di female friendship, sexual agency e revenge attraverso una lens horror satirica. Jennifer’s Body e M3GAN condividono obnoxious protagonists che diventano surprisingly sympathetic through their extreme actions.
The Menu: horror comedy satirico perfetto
“The Menu” (2022) di Mark Mylod brilla per la stessa ragione di “M3GAN 2.0”: non si prende troppo seriamente. Infondendo una story deeply political con caricaturish ensemble creations e mixando moments di flinching horror con biting satirical comedy, “The Menu” è stormed al successo nel 2022.
Featuring un star-studded cast da Anya Taylor-Joy a Ralph Fiennes, il film segue la prima mentre accompagna il suo date (Nicholas Hoult) in un high-profile restaurant su un’isola luxury remote. Quando Chef Slowik (Fiennes) rivela che il final course della serata sono gli guests stessi, l’horror satirico raggiunge livelli sublimi.
“The Menu” è packed con memorable moments che vivranno long nei nightmares dei viewers. Come M3GAN, utilizza humor dark per esplorare class dynamics e social critique, wrapping serious themes in entertaining genre packaging.
Secondo te quale di questi 9 film rappresenta meglio lo spirito di M3GAN 2.0? Credi che l’horror comedy sia il futuro del genere o preferisci l’horror più tradizionale? E soprattutto: quale film della lista aggiungeresti alla tua watchlist immediately? Scrivimi nei commenti il tuo parere su questa selezione di horror essentials che ogni fan di M3GAN dovrebbe conoscere!