Nell’universo musicale italiano, le polemiche non mancano mai, ma quando a parlare è Enrico Ruggeri, la questione diventa interessante. Il cantautore milanese, noto per i suoi testi profondi e mai banali, ha espresso un’opinione netta su Tony Effe e sulla musica trap in generale. In un’intervista a La Repubblica, Ruggeri ha analizzato il panorama musicale attuale, senza risparmiare critiche pungenti e riflessioni profonde.
Enrico Ruggeri contro Tony Effe: la musica italiana tra qualità e povertà lessicale
L’affermazione più forte di Ruggeri è stata, senza dubbio, il suo desiderio di vedere un futuro in cui i concerti di Tony Effe siano deserti. Non è una questione di censura, precisa Ruggeri, ma di qualità artistica. “Lou Reed ha esplorato i lati più oscuri dell’animo umano scrivendo capolavori. Oggi, invece, molte canzoni sono scritte da chi non ha mai letto un libro,” afferma. Una critica che non colpisce solo Effe, ma una buona parte della produzione musicale contemporanea.
Il lessico come specchio della società
Ruggeri si spinge oltre, definendo la musica di oggi una rappresentazione della povertà intellettuale e lessicale che permea la nostra società. “Abbiamo un lessico che denota analfabetismo funzionale. Nulla si può creare senza conoscere i grandi che ci hanno preceduto.” Parole dure, ma cariche di verità per chi, come Ruggeri, ha costruito la sua carriera sulla forza dei testi.
La questione Tony Effe e la gestione degli eventi
Ruggeri non si è limitato a criticare Tony Effe, ma ha anche commentato la gestione della sua esclusione dal cast del concerto di Capodanno al Circo Massimo. Una situazione gestita male, secondo il cantautore: “Prima chiami un artista, poi lo mandi a casa. Ovvio che venga fuori un casino.” Ruggeri difende l’onestà intellettuale, sostenendo che la censura non è mai la risposta, ma che è necessario agire con coerenza.
Il nuovo singolo: “Il poeta”
Tra le polemiche, Ruggeri non dimentica la musica. Il 10 gennaio uscirà il suo nuovo singolo, “Il poeta”, dedicato a Pier Paolo Pasolini. Una scelta che sottolinea ancora una volta il suo impegno a esplorare temi culturali e sociali attraverso la musica. “Pasolini è l’emblema di chi non ha paura di manifestare il proprio pensiero, anche quando sa che deluderà i suoi seguaci,” spiega Ruggeri, paragonandolo a Giorgio Gaber.
Politica e libertà di pensiero
L’intervista si chiude con una riflessione sull’appartenenza politica di Ruggeri. Spesso associato alla destra, il cantautore chiarisce: “Ho idee che a volte collimano con la sinistra, altre con la destra. Un uomo libero dovrebbe comportarsi così.” Una posizione che riflette il suo spirito indipendente e il suo rifiuto di essere etichettato.
E tu, da che parte stai?
La polemica tra Ruggeri e Tony Effe apre una discussione più ampia sulla qualità della musica italiana contemporanea. Sei d’accordo con Ruggeri o pensi che la trap abbia un valore che non viene compreso? Condividi la tua opinione nei commenti e facci sapere cosa ne pensi della musica di oggi! No siamo d’accordo con Ruggeri… infatti è raro trovare la musica trap sul nostro sito. Speriamo che le radio inizieranno a pilotare musica italiana di maggiore qualità.