Il Sottosopra è arrivato a Lucca, e non sto scherzando. Se sei un fan di Stranger Things, probabilmente hai già visto le foto del gigantesco Vecna che campeggiava in Piazza San Michele durante Lucca Comics & Games 2025. Ma la vera magia è successa al Teatro del Giglio, dove i fratelli Duffer insieme a Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin e Noah Schnapp hanno presentato la quinta e ultima stagione della serie che ci ha tenuti incollati allo schermo per quasi dieci anni. E sì, devo dirti che le emozioni erano tantissime.
Il finale era già scritto da sette anni
Una delle rivelazioni più interessanti della serata? Matt Duffer ha raccontato che sapevano già sei o sette anni fa come sarebbe finita la serie. Non stavano improvvisando, avevano già tutto chiaro in testa. Ma la cosa davvero particolare è il metodo che hanno usato per scrivere questa quinta stagione: sono partiti dalla fine. Hanno iniziato a lavorare agli ultimi quaranta minuti dell’episodio finale, perché se quella parte non funzionava, tutto il resto sarebbe crollato. È un po’ come costruire una casa partendo dal tetto, ma evidentemente per loro ha funzionato.
Ross Duffer ha aggiunto qualcosa che mi ha colpito: “Scrivere la fine è stato come dire addio”. Non stavano solo chiudendo una storia, stavano concludendo un viaggio collettivo. L’ultimo episodio riflette le emozioni di tutti loro, dalla troupe al cast, e sperano che questo arrivi anche a noi che guardiamo.
Come e quando vedere l’ultima stagione
Parliamo di date, perché so che ti interessa. La quinta stagione sarà composta da otto episodi e Netflix ha deciso di dividerla in tre parti. I primi quattro episodi arrivano il 27 novembre, poi c’è il Volume 2 il 26 dicembre (un bel regalo di Natale, direi) e infine il gran finale di due ore nella notte di Capodanno. Insomma, Netflix ci accompagnerà durante tutte le feste di fine anno con l’ultimo capitolo di Hawkins.
La trama: Hawkins sotto quarantena
Siamo nell’autunno del 1987 e Hawkins è invasa da una nuova minaccia. Il governo ha imposto la quarantena e Undici è tornata a nascondersi. I Duffer hanno promesso che sarà la battaglia definitiva e anche la più personale di sempre. Non ci hanno detto molto altro (ovviamente, non vogliamo spoiler), ma dalle loro parole si capisce che questa volta la posta in gioco è altissima.
Come sono cresciuti i personaggi
Gli attori hanno parlato di come sono cambiati i loro personaggi in questi anni. Finn Wolfhard ha spiegato che Mike è cresciuto come tutti gli adolescenti, ma in circostanze davvero strane e disturbanti. Nella quinta stagione il suo obiettivo è tenere unito il gruppo e diventare un vero leader. È passato dall’essere quel ragazzino un po’ impacciato della prima stagione a qualcuno che deve prendere in mano la situazione.
Gaten Matarazzo, che interpreta il geniale Dustin, ha raccontato che i Duffer gli hanno scritto nuove sfide per questa stagione. “È stato stimolante ma anche un po’ spaventoso”, ha ammesso. Ha detto che dà il meglio quando si sente sotto pressione, e in questa stagione tutti affrontano dolore e perdita per la prima volta in modo così profondo. Si sentono davvero persi e spaventati.
Per Caleb McLaughlin, Lucas arriva finalmente a una chiusura completa del suo percorso. All’inizio era sulla difensiva e scettico, ma ora è diventato un ragazzo più sensibile e maturo, anche grazie a Max. Ha detto una cosa interessante: “Il Sottosopra rappresenta i nostri demoni interiori, e affrontarli è ciò che ci rende più forti”. Mi è piaciuto molto questo parallelo.
Will finalmente trova la sua voce
Noah Schnapp ha parlato del viaggio di Will Byers, che è sempre stato uno dei personaggi più complessi della serie. Ha amato interpretare Will che è cresciuto affrontando tanti traumi diversi. “Non è definito da un solo dolore, ma da tante battaglie”, ha spiegato. Nella stagione finale Will trova la sua voce e capisce che va bene essere se stessi. È la parte più bella del suo percorso, e francamente non vedo l’ora di vederla.
I ricordi più belli dal set
Con la fine così vicina, il cast non ha potuto evitare un momento di nostalgia. Matarazzo ha ricordato la prima scena nella cantina, quella con Dungeons & Dragons che ha definito tutto. “Eravamo un gruppo di ragazzini rumorosi, pensavamo che la troupe ci odiasse, ma quella scena ha cambiato le nostre vite”, ha detto. È incredibile pensare che erano davvero bambini quando hanno iniziato.
Finn Wolfhard ha condiviso che l’ultima scena girata tutti insieme è stata la cosa più intensa e commovente che abbia mai vissuto. Immagino quanto deve essere stato difficile dire addio dopo tutti questi anni.
Noah Schnapp ha voluto ringraziare Winona Ryder per il suo sostegno durante gli anni sul set. La prima volta che doveva piangere in scena le ha scritto per chiedere aiuto, e lei lo ha invitato nella sua roulotte per spiegargli come trovare la sua vulnerabilità. Questi sono i momenti che fanno capire quanto fosse unito il cast.
Non è solo nostalgia degli anni ’80
Quando si parla di Stranger Things, tutti pensano subito agli anni ’80. Ma i Duffer hanno chiarito che la nostalgia non è mai stata il vero motore della serie. “Non volevamo romanticizzare gli anni ’80”, ha detto Ross. “Volevamo catturare la sensazione che provavamo da ragazzini: l’amicizia, la paura, la scoperta di sé”.
Matt ha aggiunto che hanno raccontato di outsider che parlano ad altri outsider. È questo il motivo per cui la serie ha funzionato: parla di valori universali, di crescita, di accettazione. Non importa se sei nato negli anni ’80, 2000 o 2010, quei temi ti toccano comunque.
Ross ha concluso con una frase che mi ha fatto venire un groppo in gola: “Non è solo la conclusione di una serie, ma la conclusione anche di un capitolo delle nostre vite. Speriamo che i fan sentano tutto l’amore e la malinconia che abbiamo provato noi”.
Adesso ci diamo appuntamento tutti a Hawkins, Indiana. L’ultima avventura è vicina, e ti prometto che i fazzoletti serviranno.
E tu come ti senti sapendo che Stranger Things sta per finire? Sei pronto a dire addio a Hawkins e al gruppo? Raccontami le tue emozioni nei commenti!




