Si respira una nuova aria in Europa. L’epoca del “ tiki taka” esasperato, del Barcellona piglia tutto e di Guardiola nelle vesti di allenatore dalle stimmate vincenti sono state soppiantate dal nuovo movimento calcistico in auge in questo momento, ossia il” cholismo” di Diego Pablo Simeone.
L’allenatore argentino alla guida dell’Atletico Madrid sta portando i colchoneros verso posizioni di prestigio sia in Spagna che nella massima competizione europea. In terra iberica è in piena lotta con il Barcellona e il Real Madrid per aggiudicarsi la Liga, mentre in Champions dopo aver superato brillantemente la fase a gironi ed eliminato agli ottavi di finale con più di un patema il Psv Eindhoven, ecco estromettere dalla conquista della coppa dalle grandi orecchie prima i blaugrana di Luis Enrique e poi i bavaresi guidati da Pep Guardiola. Barcellona e Bayern Monaco due compagini di primissimo piano, due corazzate apparentemente indistruttibili, dotate di individualità dall’ elevatissimo prestigio. Entrambe le compagini maestre nel tiki taka e nel gioco propositivo, condito da verticalizzazioni e capovolgimenti di fronte, con uno spiccato spirito offensivo. Chiunque avrebbe tremato dinnanzi a ciò, tutti, tranne il “cholo” Simeone.
L’Atletico Madrid ha acquisito alla perfezione i dettami tattici del suo allenatore. Il “cholismo” non è solamente difendersi in maniera esasperata, ricalcando quello che una volta veniva menzionato in Italia come “catenaccio”, bensì è molto di più. Il gioco di Simeone vede undici calciatori lottare per un unico obiettivo, difendere con attenzione lasciando meno spazi possibili agli avversari per poi ripartire in contropiede senza lasciare scampo. Tra i punti cardini vi è l’armonia d’intenti, la grinta, la personalità, la determinazione su ogni pallone, la cosiddetta “garra” che il tecnico argentino è riuscito a trasmettere ai suoi uomini. Il “cholismo” è una filosofia di calcio rivolta a distruggere la costruzione di gioco delle compagini avversarie, non soccombendo al cospetto delle loro avanzate e mostrando un’impeccabile organizzazione in fase di ripiegamento. La tattica di Simeone non prevede un possesso palla esasperato, tanto è vero che le percentuali riportate nei match contro Barcellona e Bayern Monaco sono state piuttosto basse. Probabilmente in finale di Champions non è approdata la squadra più forte in questa competizione, ma sicuramente quella che è riuscita a mettere in difficoltà e a non crollare di fronte a corazzate indiscusse. Diego Pablo Simeone ha dichiarato che l’ exploit ottenuto in questa edizione di Champions League è frutto di un lavoro partito da lontano, che ebbe inizio nel dicembre del 2011 e cha ha condotto i “colchoneros” verso la conquista di una Liga, una Supercoppa di Spagna, una Europa League, una Coppa del Re, una Supercoppa Europea e due finali di Champions, entrambe contro il Real Madrid, di cui una terminata in maniera beffarda con il 4-1 subito nel maggio 2014 ed un’altra da giocare il prossimo 28 maggio che profuma di vendetta. L’allenatore argentino tornerà per questa prestigiosa occasione a Milano, che sarà teatro della finale di Champions League. In quella Milano che lo vide esaltarsi nelle vesti di calciatore con la maglia dell’ Inter, colori che porta ancora nel cuore, come dichiarato alcune settimane fa, non negando la voglia di allenare i nerazzurri in futuro.
In Italia il “cholismo” verrebbe apprezzato di gran lunga, perché concentra in sé aspetti che appartengono al nostro calcio nazionale, ossia: l’attenzione in fase difensiva, la grinta, il ripartire in contropiede, il tentare di distruggere il gioco avversario, ingredienti che lo potrebbero veder primeggiare nella nostra serie A. Nel frattempo, in attesa di conoscere il futuro del “cholo”, l’Atletico Madrid vola con determinazione verso traguardi prestigiosi. Il prossimo 28 maggio sapremo con certezza se il “cholismo” avrà primeggiato, mettendosi dietro le spalle il tanto reclamizzato “tiki taka” e “guardiolismo”, ritenute da tutti, teorie raffinate e vincenti nel calcio moderno.