Cari lettori di Wonder Channel, preparatevi a una lezione di rock attitude che fa tremare le pareti! La leggendaria Shirley Manson, voce dei Garbage e icona femminista del rock alternativo, ha appena scatenato un terremoto mediatico contro il Daily Mail, dimostrando che a quasi 60 anni sa ancora come mordere quando serve. La cantante scozzese, famosa per la sua chioma rosso fuoco tanto quanto per la sua lingua affilata, non ha gradito (per usare un eufemismo!) un titolo clickbait del tabloid britannico che definiva la band “irriconoscibile” nelle nuove foto promozionali.
Il Daily Mail, fedele alla sua strategia sensazionalistica che ha fatto la fortuna dei suoi conti in banca ma anche la disperazione di chi cerca informazioni attendibili, ha pubblicato uno di quei titoli-trappola che sembrano innocui ma sono pieni di veleno: “Iconica rock band americana appare irriconoscibile nelle foto promozionali del nuovo singolo”. Un commento apparentemente riferito all’intera band ma che, come ha fatto notare la stessa Manson con la sua proverbiale lucidità, era chiaramente indirizzato a lei, considerando che i suoi compagni di band Butch Vig, Duke Erikson e Steve Marker sono “esattamente uguali a come erano trenta anni fa”. La frecciata ageista (termine che indica la discriminazione basata sull’età) non è passata inosservata e la risposta della cantante è stata un vero e proprio manifesto contro gli standard di bellezza impossibili imposti alle donne nel mondo dello spettacolo.
Con una maestria comunicativa degna della sua statura artistica, Shirley ha trasformato questo attacco in un’opportunità per riaffermare il suo valore e quello di tutte le donne che osano invecchiare sotto i riflettori in un’industria ossessionata dalla giovinezza. E lo ha fatto proprio mentre i Garbage stanno per lanciare il loro nuovo singolo “Let All That We Imagine Be the Light”, anticipazione dell’album “There’s No Future in Optimism” in uscita il 30 maggio. Una tempistica che dimostra come, nonostante i pregiudizi, la band continui a dominare la scena rock con una longevità che molti gruppi più giovani possono solo sognare.
La replica infuocata sui social: “Ho 60 anni, non 20!”
La risposta di Shirley Manson, pubblicata sui suoi canali social, è stata tanto diretta quanto devastante nella sua semplicità: “Cosa vorrebbe dire questo titolo? I ragazzi sono esattamente uguali a come erano trenta anni fa, quindi non posso fare a meno di pensare che questo commento sia rivolto a me. Ascoltate bene: ho quasi sessanta anni, è ovvio che non posso essere uguale a quando ne avevo venti”.
Una dichiarazione che ha ricevuto un supporto massiccio da fan e colleghi, tutti pronti a sottolineare come la Manson continui a essere un simbolo di autenticità in un panorama musicale spesso dominato dall’immagine e dalla superficialità. La sua risposta smonta pezzo per pezzo la retorica tossica che vuole le donne dello spettacolo eternamente giovani, belle e conformi a standard irrealistici, mentre gli uomini possono invecchiare con dignità e venire persino definiti più affascinanti con l’età.
L’ageismo: una battaglia che unisce le star femminili
Quella di Shirley Manson non è una voce isolata nel denunciare questo fenomeno. Sempre più artiste stanno prendendo posizione contro l’ageismo sistemico che permea l’industria dell’intrattenimento. Da Lady Gaga a Madonna (anche lei recentemente vittima di titoli simili), fino ad attrici di Hollywood come Demi Moore, che con il film “The Substance” ha ottenuto un Golden Globe proprio interpretando una donna alle prese con l’ossessione per la giovinezza.
Particolarmente toccante è stata la dichiarazione di Dakota Johnson, figlia d’arte e discendente di una dinastia di attrici che hanno vissuto sulla propria pelle questa discriminazione: “L’industria dello spettacolo è brutale, lo era ai tempi di mia madre e anche di mia nonna. Io ho iniziato ad avere paura per il futuro già a 26 anni”. Una confessione che rivela quanto sia radicato il problema e come colpisca le donne a qualsiasi età, persino le giovanissime come Millie Bobby Brown, criticata lo scorso marzo per il suo aspetto a soli 21 anni.
La vera essenza del rock: talento vs apparenza
Ma forse la parte più potente della risposta di Shirley Manson è stata quando ha ribadito la vera essenza del rock, un genere dove storicamente la qualità artistica, l’autenticità e il talento dovrebbero prevalere sull’immagine. “Continuerò ad invecchiare, ad avere le rughe, a perdere qualcosa da una parte e ad aumentare dall’altra,” ha dichiarato la cantante, “ma sarò bella anche in pigiama appena scesa dal letto e senza trucco. Non importa il mio aspetto, o quello che dicono di me, ma sarò per sempre più rock della maggior parte delle persone”.
Una frase che risuona come un inno generazionale per tutte quelle donne che si sentono invisibili una volta superati i quarant’anni, specialmente in un’industria che tende a riservare sempre meno spazio alle artiste femminili man mano che invecchiano, mentre celebra i rocker maschi canuti come simboli di esperienza e saggezza.
Con il nuovo singolo e l’album in arrivo, i Garbage dimostrano ancora una volta che la loro rilevanza artistica va ben oltre l’apparenza fisica, e che Shirley Manson continua a essere una voce potente non solo per la sua incredibile estensione vocale, ma anche per i messaggi di autodeterminazione e consapevolezza che trasmette.
E tu, cosa ne pensi di questa polemica? Sei d’accordo con Shirley Manson sul fatto che l’industria musicale giudichi in modo diverso l’invecchiamento degli uomini e delle donne? E quale artista “over 50” pensi stia dimostrando che l’età è solo un numero quando si tratta di rock’n’roll? Condividi la tua opinione nei commenti e raccontaci qual è il tuo album preferito dei Garbage!