“Sottomarini” è l’inedito di Mahmood, prodotto in collaborazione con Davide Simonetta, che apre una finestra sul nuovo album dell’artista. Con questo brano, Mahmood ci invita a scendere in profondità, andando oltre le apparenze per esplorare le radici della propria identità. Il testo, ricco di immagini simboliche e di riferimenti personali, rappresenta un viaggio emozionale che mette a confronto i ricordi dell’adolescenza con la realtà attuale, criticando al contempo la mercificazione della virilità e l’ossessione per l’immagine.
Fin da sempre, Mahmood ha saputo fondere generi e influenze, creando un linguaggio musicale unico e innovativo. Con “Sottomarini” l’artista si spinge oltre, utilizzando il testo come strumento per esprimere il contrasto tra il passato e il presente. Il titolo stesso – “Sottomarini” – evoca l’idea di profondità nascoste, un invito a esplorare quegli strati emozionali che spesso restano sotto la superficie della vita quotidiana.
Il brano si apre con un tono autobiografico e riflessivo, in cui Mahmood racconta come la sua esistenza sia stata sempre segnata da scelte che lo hanno distinto dalla massa. Questo elemento di unicità, espresso attraverso un linguaggio diretto e spesso crudo, è il motore che spinge l’artista a cercare una verità interiore, lontana dalle imposizioni esterne.
Analisi del testo
Il testo di “Sottomarini” si sviluppa in più livelli e si apre con questi versi:
“Non ho mai scelto troppe cose nella vita da fare
Forse son sempre stato solo solo, solo particolare”
Questi versi introduttivi delineano subito il protagonista come una persona che ha sempre seguito il proprio percorso, pur essendo considerato “particolare”. La ripetizione di “solo” enfatizza il senso di isolamento che, però, diventa anche una forza, una caratteristica distintiva che alimenta la sua autenticità.
Il brano prosegue con un salto nel tempo, riportandoci ai ricordi dell’adolescenza:
“Mi ricordo da bambino scene pericolose
Ora vedo i bimbi, han l’iPhone, mentre fanno le pose”
Qui, Mahmood mette a confronto la spontaneità e l’autenticità della giovinezza passata con la superficialità del presente, dominato dall’uso dei social media. Mentre il passato era fatto di esperienze vissute intensamente, oggi i giovani sembrano preoccupati di apparire perfetti, scambiando emozioni genuine per semplici pose studiate. Questo contrasto evidenzia il mutamento dei valori e l’allontanamento da un’autenticità ormai sbiadita.
Uno degli elementi più intriganti del testo è rappresentato dalla metafora dei “sottomarini”:
“Come fa ad andare in profondità chi non ha avuto coinquilini
Servirebbero sottomarini”
Questa immagine è estremamente potente. I sottomarini diventano simbolo degli strumenti necessari per esplorare le profondità dell’anima, per raggiungere quelle verità che restano nascoste dietro una facciata superficiale. Mahmood ci invita a superare le apparenze e a cercare quella profondità emotiva che spesso resta inaccessibile a chi vive solo di convenzioni.
Il testo prosegue poi con una critica acerba al modo in cui la società valuta l’essere umano:
“Più che l’umanità, qui guardano l’incasso
Della virilità non me ne fotte un cazzo”
Questi versi, dal tono crudo e diretto, denunciano un sistema che misura il valore delle persone in base al denaro e all’immagine, ignorando la vera essenza umana e la profondità delle esperienze. Mahmood si dissocia con forza da questa logica, riaffermando il suo diritto a definire la propria identità senza doversi piegare a standard imposti.
Un altro aspetto cruciale del testo riguarda il desiderio di instaurare una connessione profonda e duratura nelle relazioni:
“Dimmelo chi sei
Non è solo il sesso che vorrei con te
Ma provare a capirti per ore, per ore”
In questi versi, l’artista esprime il bisogno di andare oltre l’aspetto fisico, cercando una relazione basata su una conoscenza autentica dell’altro. La ripetizione “per ore, per ore” enfatizza l’idea di un dialogo prolungato e profondo, in cui il tempo diventa il mezzo per scoprire le sfumature più nascoste dell’anima. È un invito a non accontentarsi di relazioni superficiali, ma a cercare il vero contatto emotivo.
Il testo si chiude con una potente immagine di condivisione della vulnerabilità:
“Alla fine basterà cadere negli abissi
Insieme, per ore, per ore, per ore”
Questa conclusione è una metafora della caduta, intesa come il momento in cui, nonostante tutte le difficoltà, ci si lascia andare completamente e si accetta di essere vulnerabili insieme a chi sa apprezzare quella profondità che va oltre l’apparenza.
Il messaggio del brano
“Sottomarini” è un brano che esplora la complessità della vita e delle relazioni in un’epoca in cui la superficialità sembra prevalere. Mahmood, attraverso un testo ricco di immagini simboliche e metafore evocative, ci invita a cercare la verità nascosta sotto la superficie delle apparenze. Il brano è un inno all’autenticità, un invito a scendere negli abissi delle proprie emozioni per trovare la vera essenza di se stessi e degli altri.
Il messaggio principale è chiaro: per conoscere veramente chi siamo e per stabilire relazioni significative, dobbiamo andare oltre le convenzioni e le immagini costruite. Mahmood denuncia un mondo che valuta il valore umano in base all’apparenza e al profitto, e ci esorta a riscoprire il valore della profondità emotiva e della connessione sincera.
Elementi tecnici e stilistici
Dal punto di vista musicale, “Sottomarini” si caratterizza per la sua struttura ritmica incalzante e per l’uso sapiente di immagini metaforiche. Mahmood combina termini in italiano e in inglese, come “fake” e “coinquilini”, creando un linguaggio ibrido che rispecchia la complessità della realtà moderna. La ripetizione del ritornello, con il riferimento ai “cinque cellulari” e ad altre immagini ricorrenti, rinforza il messaggio centrale, lasciando un’impronta indelebile nella mente dell’ascoltatore.
La scelta lessicale di Mahmood è studiata per trasmettere emozioni forti con parole semplici ma cariche di significato. Il testo è un perfetto equilibrio tra poesia e realtà, unendo la cruda verità dei sentimenti alla bellezza delle immagini evocative.
Conclusioni e invito all’interazione
In conclusione, “Sottomarini” di Mahmood è un brano denso di emozioni e di verità. Attraverso un testo ricco di metafore e immagini potenti, Mahmood ci invita a superare le apparenze per scoprire la profondità delle nostre emozioni. Il brano ci ricorda che, anche in un mondo dominato dalla superficialità, esiste un valore immenso nell’essere autentici e nel cercare connessioni vere. È un invito a non accontentarsi di relazioni superficiali, ma a immergersi negli abissi del proprio essere per emergere più forti e consapevoli.
E tu, cosa ne pensi del messaggio di “Sottomarini”? Hai mai sentito il bisogno di scavare in profondità per scoprire la verità dietro le apparenze? Lascia un commento e condividi la tua esperienza: il tuo punto di vista è fondamentale per arricchire questo dialogo sul potere della musica e sulla ricerca dell’autenticità.
Il testo di Sottomarini
[Intro]
Non ho mai scelto troppe cose nella vita da fare
Forse son sempre stato solo, solo particolare
[Strofa 1]
Mi ricordo da bambino scene pericolose
Ora vedo i bimbi, han l’iPhone, mentre fanno le pose
Come fa ad andare in profondità chi non ha avuto coinquilini?
Servirebbero sottomarini
Come sta mamma? Sembra rinascere
Come stavo io quando ti ho visto fuori dal carcere
[Pre-Ritornello 1]
Più che l’umanità, qui guardano l’incasso
Della virilità non me ne fotte un cazzo
[Ritornello]
Mi consolerò con te
Più semplicità che Chanel
Dimmelo chi sеi
Non è solo il sesso che vorrei con tе
Ma provare a capirti per ore, per ore
Ti provoco e resisti per ore, per ore
Alla fine basterà cadere negli abissi
Insieme, per ore, per ore, per ore
[Strofa 2]
C’è chi sorride, come fosse tutto okay
C’è chi non vive se non prende un po’ di key
Ti fottono le idee, poi si credono artisti
Ti tolgono il rispetto ogni volta che tu non reagisci
Butti la tua relazione nel cesso
Impegnarsi non è la tua vibe
Cerchi privacy, ma non la dai
Che te ne fotte se amo lui o amo lei?
[Pre-Ritornello 2]
C’è chi ti giudica solo per un abbraccio
Nella fragilità vediamo sempre il marcio
[Ritornello]
Mi consolerò con te
Più semplicità che Chanel
Dimmelo chi sei
Non è solo il sesso che vorrei con te
Ma provare a capirti per ore, per ore
Ti provoco e resisti per ore, per ore
Alla fine basterà cadere negli abissi
Insieme, per ore, per ore, per ore
[Bridge]
Scusami se non dico la verità
Ma se ricadrò nelle profondità
Resterei senza bling-bling, tu
Mi amerai come amano i bimbi
[Ritornello]
Io proverò a capirti per ore, per ore
Ti provoco e resisti per ore, per ore
Alla fine basterà cadere negli abissi
Insieme, per ore, per ore, per ore