La storia del calcio ci ha regalato tante partite storiche e quando due squadre della stessa città si affrontano nella finale della competizione per club più importante del mondo, non possiamo che annoverare questa partita tra quelle da ricordare negli anni. In più c’è il sapore della rivincita, perché nel 2014 le due squadre si affrontarono sempre nella finale di Champions League e fu il Real Madrid ad avere la meglio grazie ad un rocambolesco 4 a 1 che valse la decima alla squadra allenata da Carlo Ancelotti. Sergio Ramos pareggiò il goal di Godin che riaprì la partita ed è proprio Sergio Ramos – scherzi del destino – ad aprire, anche se in fuorigioco, la finale di Milano 2016, portando in vantaggio il Real Madrid. Ma poi ci ha pensato Ferreira Carrasco all’80° minuto del secondo tempo a portare la partita ai supplementari, come nel 2014. Sembra un film ma è realtà, è il bello della Champions League.
E’ proprio vero che le finali di Champions League hanno una storia a se, perché vedere il Real Madrid imitare il gioco dell’Atletico Madrid, o il cholismo, come viene identificato dagli addetti ai lavori, è qualcosa di eccezionale. Vedere un giocatore come Gareth Bale – il migliore del primo tempo – correre e sacrificarsi a tutto campo, non è da tutti i giorni. Gabi dell’Atletico è stato l’unico nel primo tempo a mantenere l’ordine tra i colchoneros e la squadra di Simeone ha sofferto tantissimo il gioco imposto dalla squadra allenata da Zidane.
Ma poi è stato altrettanto bello osservare la reazione della squadra di Simeone nel secondo tempo, riorganizzata e nuovamente incisiva. Se vedete nei tempi supplementari dei giocatori triplicare come forsennati sul portatore di palla avversario, quei calciatori fanno senz’altro parte della squadra allenata dal cholo.
Avrei voluto raccontare la storia di Fernando Torres, che dopo le sfortunate annate col Chelsea e Milan, torna all’Atletico Madrid, la squadra dove è esploso, e vince la Champions League, tornando di diritto tra i grandi del calcio, oppure di una squadra – nonostante il gap finanziario – che riesce a competere con i colossi Barcellona e Real Madrid nella Liga e coppe. E poi di Ferreira Carrasco, che è entrato al 47° del secondo tempo al posto di Augusto Fernandez ed ha cambiato la partita. Imprendibile come esterno, è riuscito a segnare su cross di Juanfran all’80° del secondo tempo portando la partita ai tempi supplementari, come nel 2014.
Ma oggi vi racconterò dell’undicesima Champions League vinta dalla squadra più forte e famosa: Il Real Madrid. Zinedine Zidane, che da giocatore ci ha regalato tante perle, anche da allenatore sembra partire bene, vincendo l’undicesima Champions League del Real Madrid ed entrando nella lista degli allenatori che hanno vinto la Champions anche da giocatori, è il 7° di questa bella selezione. Ha messo un giocatore come Casemiro a centrocampo ed il calciatore ha dato il giusto equilibrio ad una squadra che negli ultimi mesi era abituata solo ad offendere e meno a difendere. E poi che dire del fuoriclasse che di nome fa Cristiano Ronaldo. A dire la verità – a causa di qualche problema fisico – è apparso avulso dal gioco per tutta la partita, ma poi ha siglato il rigore decisivo che ha portato l’undicesima al Real.
E’ stata una partita emozionante, come una finale di Champions League dovrebbe essere, una bella storia di calcio.
Migliori in campo: Gabi, Ferreira Carrasco, Sergio Ramos, Gareth Bale.