Preparati a vedere Taraji P. Henson come non l’hai mai vista prima. In STRAW – Senza uscita, il nuovo film di Tyler Perry su Netflix, la protagonista di Empire vive la giornata più maledetta della sua vita e finisce per diventare un’eroina popolare involontaria. È un action-melodrama che parte come dramma sociale e finisce come Dog Day Afternoon con un tocco di Oprah Winfrey Show. Sì, hai letto bene.
La giornata dall’inferno di una madre single
Janiyah Wiltkinson (Taraji P. Henson) è una madre single esausta che vive in un appartamento senza aria condizionata con pareti sottili e vicini rumorosi. La sua unica motivazione per andare avanti è la figlia Aria, una bambina adorabile ma con problemi di salute (convulsioni, asma) che nonostante tutto mantiene un atteggiamento solare. E soprattutto, è un piccolo genio – lo dimostra il progetto scientifico che Janiyah porta sempre con sé in una borsa, che presto verrà scambiato per una bomba.
Ma prima che succeda questo, Tyler Perry ci mette davanti una serie di disgrazie sempre più frustranti. I bambini che prendono in giro Aria perché non ha soldi per il pranzo, il padrone di casa che vuole l’affitto arretrato subito subito subito, i clienti aggressivi al supermercato dove lavora Janiyah, il capo stronzo (un Glynn Turman magnificamente cattivo), i servizi sociali che portano via Aria tra urla e pianti, e i poliziotti razzisti che la fanno uscire di strada e le confiscano l’auto.
Il momento della rottura
Quando Janiyah non ce la fa più, ha bisogno dello stipendio che le deve il suo pessimo capo, anche se nel frattempo è stata licenziata. (Ah sì, è stata anche licenziata e sfrattata nella stessa giornata.) Torna al supermercato per pretendere la sua paga quando, indovina un po’, c’è una rapina in corso. In un vortice di confusione, le casseforti vengono svuotate, la polizia viene chiamata, e parte un colpo di pistola.
Nel panico, Janiyah corre dall’altra parte della strada verso la banca, dove la direttrice Nicole (Sherri Shepherd) è sempre stata gentile con lei. In uno stato di fuga dissociativa, Janiyah sembra pensare che tutto andrà bene se riuscirà solo a incassare il suo maledetto assegno. Non importa che l’assegno sia sporco di sangue, che ci sia un cadavere al supermercato, e che lei stia tenendo in mano una pistola e un progetto scientifico che sembra inquietantemente una bomba.
Dog Day Afternoon incontra Tyler Perry
Improvvisamente ci ritroviamo in una situazione da Dog Day Afternoon. Arriva la polizia, inclusa la detective Raymond (Teyana Taylor), che intuisce che questa situazione folle non era premeditata, e che Janiyah è qualcuno che ha bisogno di aiuto.
Dentro la banca, dopo che alcune persone se ne vanno, rimaniamo con un gruppo multigenerazionale di donne nere, tutte accomunate da lotte simili a quelle di Janiyah. Lei si collega con la detective Raymond al telefono, e la negoziazione degli ostaggi viene messa in pausa perché queste signore iniziano a fare sul serio, come in una vecchia puntata dell’Oprah Winfrey Show.
Il momento virale
Quando un video trapela “su internet”, ogni autobus e barbiere della città è pieno di gente incollata ai telefoni, che annuisce mentre Janiyah esprime le sue difficoltà. “A nessuno importa! Nessuno ci vede!” grida. Ed è allì che si trasforma in una figura di culto alla Luigi Mangione, con fan che tengono cartelli con il suo nome fuori dalla banca. (Uno di questi cartelli dice “Nevertheless, She Persisted”.)
Tyler Perry che sa il fatto suo (ma con i suoi limiti)
STRAW non è esattamente sottile, ma le emozioni sono così crude e le performance così sincere che devi davvero avere un cuore di pietra per non affezionarti a questi personaggi. E chi di noi non ha mai perso la testa un po’ e fatto qualcosa di leggermente folle? Certo, correre in una banca con una pistola carica può essere un po’ estremo, ma è difficile non immedesimarsi.
Come con molti progetti di Tyler Perry (incluso Boo! A Madea Halloween), ci sono alcuni problemi di ritmo. Per citare un esempio specifico e superficiale, passa dal giorno alla notte in circa tre secondi, facendoti chiedere che scene siano state tagliate. Ci sono anche poliziotti e agenti FBI che si urlano addosso come capitani rivali di squadre di football del liceo.
Le performance che salvano tutto
La performance di Henson è grande e ampia, e quando inizia a dare di matto dà davvero tutto. Alcuni momenti non funzionano (mettersi in ginocchio per urlare “noooooo!” sotto la pioggia mentre la camera si alza è un po’ troppo), ma ci sono diverse sequenze dove senti davvero la sua spirale nel terrore.
Sherri Shepherd e Teyana Taylor sono entrambe molto brave come donne che riconoscono in Janiyah una situazione da “se non fosse per la grazia di Dio, sarei io”, mentre cercano di dare a questa storia un finale accettabile.
La critica sociale che colpisce nel segno
Una delle frasi che ti ricorda perché Tyler Perry ha così tanto successo è: “La gente non sa quanto è costoso essere poveri”. STRAW tocca nervi scoperti del sistema americano: la povertà, il razzismo sistemico, le madri single abbandonate dalle istituzioni, la sanità inaccessibile.
Non è cinema d’autore, ma è cinema che sa parlare al suo pubblico. Perry sa come far risuonare le corde giuste, anche quando la sua regia non è sempre impeccabile.
Il finale che divide
Il film ha una conclusione selvaggia e avvolgente che potrebbe risultare un po’ inverosimile per alcuni, ma è tutt’altro che tirata per i capelli. Senza fare spoiler, posso dire che Perry trova un modo per dare a Janiyah una risoluzione che sembra sia giusta che cinematograficamente soddisfacente.
Il verdetto: emotivo ma imperfetto
STRAW è il tipo di film che divide: o ti prende per la gola fin dal primo minuto o ti sembra eccessivamente melodrammatico. La forza sta nelle performance sincere e nella capacità di Perry di toccare questioni sociali reali senza filtri politically correct. Le debolezze sono nei problemi di ritmo e in alcuni momenti che sfociano nel kitsch involontario.
È un film che sa cosa vuole dire e lo dice con passione, anche se non sempre con la raffinatezza tecnica che ci si aspetterebbe. STRAW ti fa riflettere sui privilegi e sulle lotte quotidiane di milioni di persone, mentre ti intrattiene con una storia che, per quanto imperfetta, arriva dritta al cuore.
Allora, sei pronto a vivere la giornata più stressante di sempre insieme a Taraji P. Henson? Dimmi nei commenti se pensi che Tyler Perry stia migliorando come regista o se preferisci i suoi lavori più leggeri come quelli di Madea!
La Recensione
STRAW - Senza uscita
Tyler Perry confeziona un melodrama d'azione crudo ed emotivo dove Taraji P. Henson vive la giornata dall'inferno. Tra critica sociale poco sottile e performance sincere, STRAW trasforma una rapina in banca in un manifesto sulla povertà americana. Non è cinema raffinato, ma sa colpire dritto al cuore con efficacia disarmante.
PRO
- Taraji P. Henson in una performance raw e coraggiosa che dimostra la sua versatilità drammatica
- Critica sociale pungente sulla povertà americana raccontata senza filtri né compromessi politically correct
- Tensione crescente ben orchestrata che trasforma un dramma familiare in thriller psicologico coinvolgente
CONTRO
- Sottotesto poco sottile che rende il messaggio sociale troppo didascalico e predicatorio
- Problemi di ritmo evidenti con tagli bruschi e transizioni temporali mal gestite dalla regia
- Finale inverosimile che sacrifica il realismo per un lieto fine cinematograficamente soddisfacente ma poco credibile RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione.