Disastri, drammi familiari e… granchi assassini. No, non è la trama di un nuovo film trash da tarda serata su canali minori, ma Survive, il thriller apocalittico francese diretto da Frédéric Jardin. A prima vista, potrebbe sembrare un altro di quei film di catastrofi che riempiono le serate noiose, ma fidatevi: c’è un twist, e non parlo solo del cambio dei poli magnetici. Preparatevi per una recensione che vi farà venire voglia di salvare i vostri popcorn dai famelici artigli del kitsch.
Un inizio che promette… il solito dramma
La trama si apre in modo abbastanza prevedibile. Una famiglia di quattro persone naviga nelle acque tranquille al largo di Porto Rico per festeggiare il tredicesimo compleanno di Ben (Lucas Ebel). Tra un tentativo di pesca del padre Tom (Andreas Pietschmann) e una nuotata non proprio rilassante della madre Julia (Émilie Dequenne), si intravedono già i segnali di un disastro imminente. Satelli in fiamme si schiantano nel mare, una tempesta improvvisa trasforma il paesaggio idilliaco in un incubo. E, la mattina dopo, sorpresa: l’oceano è sparito. La barca si ritrova arenata su un fondale marino spettrale.
Benvenuti nel deserto… dell’assurdo
Ammettiamolo: il concetto di un oceano scomparso è intrigante, ma la realizzazione è altrettanto surreale. Il fondale, che dovrebbe essere una distesa desolata e cupa, sembra quasi una scenografia teatrale, con bidoni tossici e sedie di plastica disposte come se fossero stati messi lì per una lezione ambientale. La famiglia deve affrontare questa nuova realtà, incontrando lungo il cammino un sopravvissuto (Olivier Ho Hio Hen) che li avverte: i poli si ribalteranno di nuovo in una settimana. Ora, non sono un esperto di fisica, ma l’idea di una calamità globale scandita come una deadline di lavoro mi ha fatto sorridere.
Una famiglia poco memorabile… ma che resiste
La dinamica familiare è la colonna portante del film, ma purtroppo i personaggi non brillano. Tom è il classico eroe paterno, un po’ stanco e un po’ prevedibile. I bambini, Ben e Cassie, sono fastidiosamente incompetenti, suscitando più frustrazione che empatia. Julia, tuttavia, riesce a emergere come una figura di forza e resilienza. La performance fisica di Émilie Dequenne è notevole: la vediamo ferita, insanguinata e piena di graffi, ma mai spezzata. È una madre che combatte non solo per sopravvivere, ma per proteggere ciò che resta della sua famiglia.
I granchi: le vere star del film
E poi arrivano loro: i granchi assassini. Proprio quando pensi che il film non possa sorprendere, queste creature mostruose irrompono sulla scena, portando un tocco di follia che eleva il tutto da semplice film apocalittico a un vero spettacolo B-movie. Le sequenze in cui i granchi attaccano sono girate dal loro punto di vista, con inquadrature rasoterra che ricordano il classico cult Tremors. Ammettiamolo, è difficile preoccuparsi per la famiglia quando la star indiscussa sono questi crostacei affamati.
Effetti speciali: il bene, il brutto e il ridicolo
Gli effetti speciali di Survive sono un mix di decente e imbarazzante. Mentre alcune sequenze, come la tempesta iniziale, riescono a trasmettere un senso di caos e tensione, altre – come il paesaggio desertico o i granchi stessi – sembrano usciti da un videogioco degli anni 2000. Ma sapete una cosa? Questo fa parte del fascino del film. Non si prende troppo sul serio, e nemmeno dovreste farlo voi.
Un messaggio ecologico o solo caos?
Il film tenta di lanciare un messaggio sulla devastazione ambientale: barili di scorie tossiche, plastica ovunque, e una natura che si ribella agli abusi umani. Tuttavia, questo tema resta sullo sfondo, sovrastato dall’azione e dai cliché di genere. Non aspettatevi una riflessione profonda su come stiamo trattando il pianeta; qui si parla più di sopravvivenza spinta al limite.
Un’esperienza divertente, ma dimenticabile
In definitiva, Survive è uno di quei film che potresti guardare una sera piovosa quando non hai niente di meglio da fare. Non reinventa il genere, ma riesce a intrattenere grazie al ritmo veloce e a momenti di pura assurdità. Se siete fan di film come Dante’s Peak o Mad Max: Fury Road, potreste trovare qualche spunto interessante. Ma attenzione: la sospensione dell’incredulità è d’obbligo.
E voi, siete pronti a sopravvivere?
Insomma, Survive è un viaggio cinematografico tra il surreale e il ridicolo, un mix di tensione e leggerezza che potrebbe farvi storcere il naso o farvi ridere a crepapelle. Io l’ho guardato con una ciotola di popcorn e un bicchiere di vino, e alla fine mi sono ritrovato a tifare per i granchi. Ma adesso tocca a voi: avete visto Survive? Che ne pensate? Scrivete nei commenti e condividete le vostre impressioni. Magari ci ritroviamo tutti su un fondale marino… con i granchi!
La Recensione
Survive
Granchi assassini e tensione surreale animano Survive, ma cliché narrativi e personaggi deboli affossano il potenziale del film.
PRO
- Offre momenti di tensione e azione grazie ai granchi assassini, vero punto di forza dell'intera pellicola.
- È un perfetto esempio di thriller apocalittico che si lascia seguire per chi cerca intrattenimento leggero e senza pretese.
CONTRO
- I cliché narrativi e i personaggi poco incisivi rendono il film prevedibile e privo di reale coinvolgimento emotivo.
- Gli effetti visivi e le scenografie a tratti forzate non riescono a sostenere una storia già debole di per sé.
Ma…in tutto ció…vogliamo parlare del pazzoide che, per ignoti motivi, comincia a seguire la famiglia per mezza landa??? Come ci é arrivato lì é un mistero e ancor piú misterioso é perché si metta ad ammazzare tutti…bah