La recensione di The Union… non basta la chimica tra Mark Wahlberg ed Halle Berry

Nel film The Union, Roxanne (Halle Berry) spunta all’improvviso nella vita del suo vecchio amore del liceo, Mike (Mark Wahlberg), con una rivelazione da far saltare dalla sedia: lei è un’agente segreto di una losca organizzazione di spionaggio chiamata Union. Da quel momento, Mike si trova catapultato in un mondo di spionaggio e avventure mozzafiato, con tanto di viaggi attorno al globo.

Un’avventura usa e getta

Ecco un altro film fatto su misura per lo streaming che, diciamolo subito, dimenticherete quasi prima ancora di averlo finito di guardare. Sì, perché The Union è aggressivamente buono: non è un disastro, ma nemmeno qualcosa che correrete a consigliare agli amici. Se vi sembra di aver già visto tutto questo, probabilmente avete ragione. Netflix ha già messo sul piatto questo tipo di film innumerevoli volte: ad esempio Heart of Stone dell’anno scorso è un esempio di commedia d’azione di spionaggio che segue un modello simile. Ma ce ne sono davvero tantissime su Netflix.

Mission: impossibile o noioso?

Il film inizia con un richiamo evidente a Mission: Impossible. Proprio come nell’iconico film del 1996, ci troviamo in una città europea dove un’audace missione di spionaggio va catastroficamente male e i nostri eroi vengono eliminati come mosche. A guidare la banda c’è Roxanne di Halle Berry e Tom di JK Simmons, membri dell’Unione, un’agenzia così segreta che “metà della comunità dell’intelligence non sa nemmeno che esistiamo”, come ci informa Roxanne. Però, per essere un’agenzia segreta, fanno un sacco di casino con quelle pistole. Ma, ehi, questo non è un film dove ci si perde nei dettagli, no?

Sfondo perfetto per il multitasking

Poi, senza troppi fronzoli, ci spostiamo nel New Jersey. Come lo sappiamo? Beh, basta ascoltare la colonna sonora carica di Bruce Springsteen, e vediamo Lorraine Bracco fare capolino. Qui incontriamo Mikey, alias Mark Wahlberg, un operaio edile che si gode qualche birra con gli amici e nel tempo libero si diletta a ricreare la famosa foto di “Lunch Atop A Skyscraper”.

E qui arriva la sorpresa: Mikey è stato il primo amore di Roxanne ai tempi del liceo. Un bel colpo di fortuna, no? Ma non fatevi troppe domande sulla logica di tutto questo, perché il film segue la famosa “Armageddon logic”: perché ingaggiare un esperto per un lavoro rischioso quando puoi reclutare un tizio qualunque? La spiegazione data è che “hanno bisogno di un nessuno” così i cattivi non lo rintracciano, ma questa motivazione perde senso quasi subito. Ma dettagli, dettagli…

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Turismo a Londra

E così Mikey vola a Londra per una missione. Cosa deve fare? Recuperare un qualche MacGuffin dell’intelligence, ma la cosa non è poi così importante. Girato in location nella capitale del Regno Unito, il film riesce comunque a sembrare girato in uno studio con schermo verde. I nostri agenti segreti, che dovrebbero mantenere un profilo basso, si aggirano invece nei luoghi turistici più famosi della città, come Covent Garden, Piccadilly Circus, Tower Bridge e la Royal Albert Hall. Ci sono anche momenti involontariamente comici per il pubblico britannico, come la pronuncia americana di “Southwark” e il cameo di Fiona Bruce, che sembra diventare una presenza ricorrente nei film d’azione dopo The Killer di David Fincher.

Una visione superficiale

Il film procede seguendo fedelmente i cliché del genere, offrendo poche sorprese e mantenendo un ritmo che sembra pensato per chi desidera qualcosa da guardare distrattamente. Nonostante questo, bisogna riconoscere che The Union offre un discreto livello di acrobazie e una chimica abbastanza buona tra Berry e Wahlberg, entrambi ormai esperti in questo tipo di ruoli. È anche piacevole vedere due attori sopra i cinquant’anni guidare un film d’azione con tanta abilità. Tuttavia, il risultato finale è abbastanza mediocre, senza mai riuscire a superare questa mediocrità.

E tu cosa ne pensi di The Union? Dì la tua nei commenti. Io ti lascio al commento finale della recensione.