Dalla frenesia di una notte che sembra non bastare mai emerge un’intrigante onomatopea: “Tighididà”. È questa la risposta enigmatica che dà il titolo al nuovo singolo di Golden Years, rilasciato il 23 aprile 2025 in collaborazione con Franco126 e il duo francese Dov’è Liana. Un brano che si configura come un affascinante esperimento di cross-pollination artistica tra sensibilità musicali diverse, creando un linguaggio sonoro che trascende i confini del pop italiano tradizionale per approdare a territori più sperimentali e sognanti.
Come rivelato dallo stesso Golden Years in un’intervista a Billboard, questa traccia rappresenta un punto di partenza cronologico e concettuale per il suo progetto discografico, oltre a stabilire un “filo rosso” con il lavoro di Franco126, con cui ha collaborato in passato. Ma “Tighididà” non è solo un ponte tra progetti artistici: è un’immersione in un’atmosfera sospesa tra realtà e alterazione percettiva, dove l’esperienza della festa diventa pretesto per un’esplorazione più profonda dello stato di coscienza e dell’incontro con l’altro.
L’inafferrabile magia della notte
Fin dall’incipit, il brano ci proietta in uno scenario di folla danzante, dove il soggetto lirico osserva qualcuno “galleggiare in una bolla” – immagine che evoca immediatamente uno stato di sospensione ed isolamento all’interno di un contesto collettivo. La metafora della “caramella che si scioglie” introduce una dimensione temporale, suggerendo un processo graduale di apertura e dissoluzione dei confini, mentre l’espressione onomatopeica “Tighididà” diventa la risposta irrazionale alla domanda su “come si fa”.
Questo ritornello, interpretato dalla voce femminile di Dov’è Liana, stabilisce il tono onirico e sensoriale dell’intero brano. Il riferimento alla “scossa” sentita al semplice sfioramento e al “pavimento che si sposta” suggerisce un’esperienza che trascende l’ordinario, sia essa indotta da sostanze alteranti o semplicemente dall’intensità emotiva del momento.
La festa sul tetto del mondo
La strofa di Franco126 amplia il campo visivo, portandoci in uno scenario dove “fuochi d’artificio” sbocciano in cielo e bastano “un dito e le cuffiette con il filo” per toccarli. Questa immagine di apparente impossibilità resa possibile sintetizza perfettamente l’atmosfera di euforia e distorsione percettiva che permea il brano.
Il verso “C’è una festa, siamo in cima all’edificio / Tutto il mondo ci fa il tifo, penso che mi sento vivo” esprime un senso di euforia elevata – letteralmente e metaforicamente – dove la festa diventa un momento di connessione vitale. I riferimenti all’“inferno dalle casse” e ai “chilometri di gambe a tempo con il ritmo del respiro” creano un’immagine di massa danzante che si muove come un organismo unico, pulsante.
La progressione verso immagini più surreali come le “facce che si squagliano” e l’“elefante che vola in aria appeso a un palloncino” segnala un ulteriore allontanamento dalla percezione ordinaria, culminando nel pre-ritornello dove il soggetto corre “a testa in giù tra le stelle e il blu”, completando il ribaltamento della realtà.
Il contributo enigmatico dei Dov’è Liana
Particolarmente intrigante è la seconda strofa, interpretata da Dov’è Liana, che purtroppo presenta alcune lacune nella trascrizione. Tuttavia, il verso chiaramente riportato “Sui muri della rivoluzione la giovinezza sta gridando” offre uno spunto interpretativo fondamentale. Come spiegato da Golden Years nell’intervista a Billboard, questa frase apparentemente non-sense è in realtà generatrice di un mood specifico, un esempio di quella “poetica unica” che caratterizza il duo francese.
L’apparente incongruenza logica di questo verso crea uno spazio di significato aperto, dove la rivoluzione e la giovinezza si incontrano in un grido che potrebbe essere tanto di protesta quanto di gioia – ma che comunque si risolve nell’enigmatico “Tighididà”. Questa costruzione “surreale” delle liriche, come la definisce Golden Years, è una caratteristica distintiva dei Dov’è Liana, frutto della loro particolare relazione con la lingua italiana, che amano e utilizzano pur essendo madrelingua francesi.
L’alchimia delle contaminazioni
Ciò che rende “Tighididà” particolarmente interessante nel panorama della musica italiana contemporanea è proprio questa fusione di sensibilità diverse: il cantautorato romano di Franco126, con la sua capacità di trasformare l’ordinario in poetico; l’approccio minimalista e sognante dei Dov’è Liana, con il loro french touch e l’italiano imperfetto che diventa strumento espressivo; e la visione unificante di Golden Years, che orchestra questo incontro inedito.
L’outro, affidato nuovamente a Franco126, ci riporta alla realtà con l’immagine della “calma piatta dopo la bufera” e dell’“orizzonte che si colora appena”, suggerendo l’alba che sopraggiunge dopo la notte di festa. Il verso “Già non mi ricordo più com’era” cattura perfettamente l’evanescenza dell’esperienza vissuta, quel senso di amnesia che spesso accompagna i momenti di euforia collettiva, mentre la domanda conclusiva “E tu?” ci riporta alla dimensione dialogica che attraversa tutto il brano.
Un manifesto sonoro
“Tighididà” si configura quindi non solo come una traccia dance con elementi psichedelici, ma come un vero e proprio manifesto sonoro del progetto di Golden Years, che, come lui stesso ha dichiarato, sintetizza diverse direzioni che saranno esplorate nel suo album, incluse le “combo inedite tra artisti”. La scelta di partire con un brano uptempo e divertente, ma al contempo ricco di sfumature e collaborazioni inaspettate, rivela un’intenzione artistica precisa: creare musica che sia accessibile e godibile, ma che contenga strati di significato più profondi per chi è disposto a scavare oltre la superficie.
In definitiva, “Tighididà” ci invita a lasciarci trasportare dal ritmo e dalle sensazioni, ad abbandonarci a quella risposta irrazionale che dà il titolo al brano – un suono che non significa nulla di specifico eppure, nel contesto della canzone, sembra contenere tutta la magia e il mistero dell’esperienza descritta.
E tu, hai mai vissuto un momento di connessione e alterazione percettiva simile a quello descritto in “Tighididà”? Ti è capitato di trovarti in situazioni dove le parole sembravano insufficienti e solo un’onomatopea poteva esprimere ciò che sentivi? Condividi la tua esperienza nei commenti e raccontaci quale elemento di questa collaborazione tra Golden Years, Franco126 e Dov’è Liana ti ha colpito maggiormente!
Il testo di Tighididà
[Intro: Dov’è Liana]
Uh
[Ritornello: Dov’è Liana]
E quindi balli e ti nascondi tra la folla
Là ti ho vista galleggiare in una bolla
Caramella, sto aspettando che si sciolga
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà”
Ti ho sfiorato ed ho sentito la scossa
Presto presto che la notte non basta
Sotto i piedi il pavimento che si sposta
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà”
[Strofa 1: Franco126]
In cielo sbocciano i fuochi d’artificio
Per toccarli basta un dito e le cuffiette con il filo (Uh)
C’è una festa, siamo in cima all’edificio
Tutto il mondo ci fa il tifo, penso che mi sento vivo (Uh)
L’inferno dalle casse, chilometri di gambe
A tempo con il ritmo del respiro (Uh)
Si squagliano le facce, ho visto un elefante
Volare in aria appeso a un palloncino (Uh)
[Pre-Ritornello: Franco126]
Corro a testa in giù
Tra le stelle e il blu
E tu? (Uh)
[Ritornello: Dov’è Liana]
E quindi balli e ti nascondi tra la folla
Là ti ho vista galleggiare in una bolla
Caramella, sto aspettando che si sciolga
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà”
Ti ho sfiorato ed ho sentito la scossa
Presto presto che la notte non basta
Sotto i piedi il pavimento che si sposta
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà”
[Strofa 2: Dov’è Liana]
[?]
Quel momento che il rosso diventa blu
Rumore, parole, [?] scherzano
Sui muri della rivoluzione la giovinezza sta gridando (Tighididà)
[Ritornello: Dov’è Liana]
E quindi balli e ti nascondi tra la folla
Là ti ho vista galleggiare in una bolla
Caramella, sto aspettando che si sciolga
E chissà come si fa, rispondo: “Tighididà”
Ti ho sfiorato ed ho sentito la scossa
Presto presto che la notte non basta
Sotto i piedi il pavimento che si sposta
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà” (Tighididà)
Caramella, sto aspettando che si sciolga
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà” (Tighididà)
Sotto i piedi il pavimento che si sposta
E chissà come si fa, rispondi: “Tighididà”
[Outro: Franco126]
Calma piatta dopo la bufera, l’orizzonte si colora appena
Già non mi ricordo più com’era
E tu?