Se pensi che la più grande rivelazione dell’universo cinematografico siano i multiversi stile “Spider-Man: No Way Home”, aspetta di sentire questa storia degna di un gossip piccante. Immagina: sei una giovane attrice, hai recitato in un blockbuster che ha incassato milioni e, all’improvviso, un certo Tom Cruise usa i suoi superpoteri nascosti per consigliarti a un regista di serie A. Sembra la trama di un racconto fiabesco, ma è successo per davvero a Monica Barbaro, che grazie alle lodi di Mr. “Mission: Impossible” in persona ha ottenuto la parte di Joan Baez nel biopic dedicato a Bob Dylan, “A Complete Unknown”. Prepara i pop-corn, perché questa è la storia di come Hollywood, un po’ come i licantropi di “Teen Wolf”, ama rivelare le sue zanne al momento giusto: è tutto un gioco di contatti, spinte e… “Ehi, sai che c’è? Conosco il tizio giusto per questo ruolo!”.
L’universo di “A Complete Unknown”: un ensemble da sogno
Forse hai già intuito la trama base di “A Complete Unknown”: la pellicola, diretta da James Mangold, si concentra su una porzione precisa della vita di Bob Dylan, il periodo in cui, da giovane semisconosciuto con la chitarra a tracolla, spicca il volo nella fervente scena folk di New York, per poi sfociare nella consacrazione rock a livello internazionale. Certo, il focus principale rimane su Timothée Chalamet (sì, proprio lui, astro nascente di “Chiamami col tuo nome”) nei panni di Dylan, ma la narrazione si dilata sulle persone che hanno sostenuto il cantautore lungo la sua ascesa: da Edward Norton nei panni di Pete Seeger a Elle Fanning come Sylvie Russo, la fidanzata di Dylan (liberamente ispirata a Suze Rotolo). E poi c’è lei, la roccia folk che si chiama Joan Baez, interpretata con passione da Monica Barbaro.
Perché Joan Baez è fondamentale
Non serve essere un esperto di controcultura anni ‘60 per sapere quanto Baez abbia influenzato e sostenuto Dylan. Con la sua fama già consolidata, Joan fu una sorta di “big sister” della scena folk, promuovendo i brani di Dylan e invitandolo spesso a esibirsi con lei, contribuendo quindi a forgiarne la reputazione ben oltre i confini del Greenwich Village. In “A Complete Unknown,” questa sinergia tra i due diventa un pilastro narrativo: uno scontro di ego e talenti che diverte, emoziona e, soprattutto, aggiunge strati di complessità al racconto.
Tom Cruise: l’angelo custode di Monica Barbaro
La domanda sorge spontanea: come ha fatto una giovane attrice come Barbaro a guadagnarsi un ruolo tanto prestigioso in un film che vuole raccontare un pezzo di storia musicale americana? La risposta ha un nome altisonante: Tom Cruise. L’iconico interprete di “Top Gun: Maverick” ha lavorato con Monica Barbaro proprio nel sequel aereo degli anni ‘80 e ne è rimasto così colpito da sponsorizzarla in prima persona presso James Mangold. Un assist da fuoriclasse, in stile “passaggio di palla” all’ultimo minuto che fa vincere la partita.
Le parole di Barbaro
Monica Barbaro ha raccontato che Cruise non solo l’ha incoraggiata, ma ha addirittura alzato la cornetta per far sapere a Mangold: “Ehi, questa ragazza ha stoffa, fidati”. E in un’industria dove ogni “conoscenza” può pesare come un martello di Thor, l’intervento di Tom ha avuto un impatto determinante. Barbaro stessa ha ammesso di essere rimasta sorpresa e grata: “Non mi sarei mai aspettata un tale livello di supporto”. Pare che Cruise, con un tocco di generosità quasi da manuale, si spenda regolarmente per aiutare i colleghi di “Top Gun: Maverick”, come se fosse il professore di “Breaking Bad” che a fine lezione regala consigli preziosi a tutti.
L’impegno di Monica Barbaro come Joan Baez
Certo, la raccomandazione di Cruise è stata importante, ma poi bisogna mantenere le aspettative. E su questo fronte, Barbaro non ha deluso. Si racconta che l’attrice abbia imparato da zero a suonare la chitarra per dare credibilità alla parte, e abbia studiato la vocalità folk di Baez, mettendosi in gioco come farebbe un concorrente di “X Factor” all’ultima sfida. In “A Complete Unknown,” la vediamo interpretare dal vivo alcune canzoni, riflettendo la scelta di realismo operata da Mangold e dalla produzione, che puntavano su esibizioni genuine piuttosto che su playback. Un po’ come in “A Star Is Born,” dove Lady Gaga e Bradley Cooper non si sono risparmiati in fatto di performance live.
Le scene clou
Per dare un tocco di pettegolezzo, sappi che c’è una scena in cui Baez litiga furiosamente con Dylan, rinfacciandogli il suo ego e i suoi modi bruschi (soprattutto quando la popolarità gli sale alla testa). È un momento di tensione degno di una lite in un reality show alla “L’isola dei famosi,” che Barbaro e Chalamet hanno saputo rendere con forti vibrazioni emotive. Vedere Chalamet abbandonato in corridoio dopo che la Baez di Barbaro lo caccia dalla stanza d’albergo è pura dinamite filmica.
Tiriamo le somme: perché Hollywood è così
Che un mega divo come Tom Cruise possa influenzare le scelte di casting non sorprende chi segue da vicino l’industria cinematografica, un po’ come capita in “Ma che bella sorpresa”: la rete di contatti vale oro. Monica Barbaro, col suo talento e la sua devozione, ha saputo conquistare fiducia e stima sul set di “Top Gun: Maverick,” e l’appoggio di Cruise è stato il la che le ha spianato la strada. Domandarsi quante altre carriere siano state sostenute da raccomandazioni celebri è lecito, ma al tempo stesso, va detto che se dietro non c’è bravura, difficilmente si arriva lontano.
Uno sguardo dietro le quinte
Secondo Barbaro, Cruise non ha solo fatto una telefonata, ma ha anche offerto consigli costanti. “Gli ho scritto mille domande, e lui ha sempre risposto,” dice lei, quasi incredula di come una star costantemente impegnata in acrobazie estreme trovi il tempo di chattare con i colleghi emergenti. Ma questo è il grande segreto di “C’era una volta a… Hollywood”: dietro la patina dei riflettori, c’è spesso un circuito di mentori e discepoli che si supportano a vicenda.
I film citati in questo articolo
Ecco un rapido elenco di pellicole che hanno fatto capolino nei nostri spettegolezzi:
- “A Complete Unknown”: Bob Dylan e la sua cerchia di amici, con Timothée Chalamet protagonista
- “Top Gun: Maverick”: da cui nasce l’amicizia (e la raccomandazione) di Tom Cruise per Monica Barbaro
- “Mission: Impossible”: la saga che ha consacrato Cruise a icona dell’action
- “Breaking Bad”: menzionato per paragonare l’atmosfera di guida e consigli dati da un mentore
- “A Star Is Born”: citato come esempio di film in cui si canta davvero
- “X Factor”: show televisivo che ricorda la competizione artistica di Barbaro
- “Ma che bella sorpresa”: menzionato come esempio di film italiano per rimarcare l’importanza dei contatti
- “C’era una volta a… Hollywood”: metafora di retroscena e meccanismi del cinema
Conclusione: un “grazie” a Mr. Cruise (e al talento di Barbaro)
Insomma, se Monica Barbaro ha potuto “baciare la gloria” vestendo i panni di Joan Baez in “A Complete Unknown,” un po’ di merito va anche a Tom Cruise, che ha messo la sua influenza a disposizione di una collega in cui credeva. Ma, a scanso di equivoci, Barbaro non è solo “quella raccomandata”: la determinazione e la preparazione dimostrata nel film sono la vera garanzia di qualità. E in fin dei conti, un regista scrupoloso come James Mangold non avrebbe ceduto alle insistenze di nessun amico hollywoodiano se non avesse visto con i propri occhi la giusta scintilla.
E tu, come ti senti all’idea che Tom Cruise possa influenzare i cast di film tanto attesi? Sei felice che abbia un certo “potere” dietro le quinte, o temi che possa soffocare altri talenti emergenti? Raccontacelo nei commenti: qui a Wonder Channel siamo curiosi di conoscere la tua opinione!