Dopo il grande successo della serie con Jodie Whittaker e Aimee Lou Wood, c’è davvero spazio per un sequel? Scopriamo insieme cosa sappiamo finora!
Se anche tu sei tra coloro che hanno divorato Toxic Town, la nuova serie Netflix che vede protagoniste due stelle della TV britannica come Jodie Whittaker e Aimee Lou Wood, probabilmente ti starai già facendo la fatidica domanda: ci sarà una seconda stagione? Beh, mettiti comodo, perché oggi facciamo chiarezza su tutto quello che sappiamo fino a questo momento sul futuro della serie che ha fatto commuovere ed emozionare milioni di spettatori.
Basata su una storia vera (e terribile), quella dello scandalo di Corby, dove la gestione irresponsabile di rifiuti tossici portò alla sofferenza di intere famiglie, la miniserie firmata da Jack Thorne ha colpito per la sua capacità di intrecciare in maniera perfetta denuncia sociale, drama e momenti di pura intensità emotiva. Con protagoniste le talentuose Jodie Whittaker, amata dai fan di “Doctor Who”, e Aimee Lou Wood, nota per “Sex Education”, Toxic Town ha rapidamente scalato le classifiche streaming di Netflix, posizionandosi come uno dei titoli più apprezzati del momento.
Ma ora arriva la parte più difficile per ogni serie che si rispetti: mantenere l’hype e valutare l’opportunità di una seconda stagione. La domanda, quindi, è spontanea: c’è davvero bisogno di una seconda stagione? Oppure Netflix farebbe meglio a lasciare questo gioiellino così com’è, senza rischiare di rovinare il successo ottenuto?
Diamo un’occhiata più da vicino a quello che sappiamo finora.
Ci sarà davvero una stagione 2 di “Toxic Town”?
Al momento, dobbiamo dirti la verità: non ci sono piani ufficiali per una seconda stagione di “Toxic Town”. La serie, infatti, è stata strutturata fin dall’inizio come una miniserie autoconclusiva, con una narrazione completa e dettagliata racchiusa nei suoi quattro intensi episodi.
Ecco, diciamolo subito: la storia narrata si conclude proprio con l’ultima puntata. Quindi, a meno che Netflix non decida di affrontare una storia completamente diversa, magari un altro scandalo ambientale o sanitario (e le opzioni non mancherebbero di certo!), non ci sarebbe motivo di proseguire ulteriormente.
Perché “Toxic Town” ha avuto così tanto successo
Forse il successo di “Toxic Town” risiede proprio nella sua capacità di unire una forte denuncia sociale alla potenza emotiva delle interpretazioni. Jodie Whittaker e Aimee Lou Wood hanno dato vita a personaggi autentici, complessi, con cui è stato facile identificarsi. L’interpretazione magistrale del cast (che include anche Robert Carlyle, Rory Kinnear e Claudia Jessie) ha fatto sì che il pubblico restasse incollato allo schermo episodio dopo episodio.
E poi, c’è il fattore produzione: firmata da Charlie Brooker e Annabel Jones, creatori di “Black Mirror”, e prodotta dalla loro casa di produzione Broke & Bones, la serie vanta una scrittura solida e una regia attenta e coinvolgente. E questo, in un periodo in cui spesso ci lamentiamo della superficialità delle nuove serie, è un vero e proprio miracolo!
Le reazioni dei fan e il successo social
Diciamoci la verità, però: gran parte del successo di Toxic Town si deve anche alla reazione calorosa del pubblico sui social. Dopo il debutto, Twitter e Instagram sono letteralmente esplosi di commenti positivi, complimenti agli attori e richieste (talvolta disperate) per avere altri episodi.
Ma Netflix ascolterà davvero queste richieste? È una domanda che, purtroppo, al momento non trova risposta. Forse la piattaforma sceglierà di lasciare intatta la perfezione narrativa raggiunta, oppure cavalcherà l’onda dell’entusiasmo per esplorare nuovi casi. Chi può dirlo?
Cosa guardare se hai amato “Toxic Town”?
Se hai apprezzato lo stile di questa serie, ci sono altre produzioni che potrebbero fare al caso tuo. Prima tra tutte, Erin Brockovich, film iconico con Julia Roberts, che racconta una storia simile di lotta contro le grandi aziende e giustizia ambientale. Altra ottima scelta potrebbe essere Dark Waters, film del 2019 con Mark Ruffalo e Anne Hathaway, che tratta un’altra drammatica battaglia legale contro una potente multinazionale chimica.
Il futuro delle serie ispirate a storie vere
La grande accoglienza riservata a Toxic Town ci dimostra chiaramente una cosa: le serie basate su storie vere piacciono, e anche tanto! Netflix, e non solo, potrebbe sfruttare questo filone per raccontare altre storie importanti e spesso poco conosciute, portando alla luce vicende che meritano di essere ricordate e approfondite.
Tu cosa ne pensi? Vorresti una seconda stagione di Toxic Town con una nuova storia, oppure credi sia meglio lasciare la serie così com’è? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto!