Serata amara e da dimenticare, quella di ieri, per la Samp di Walter Zenga. Nella gara di andata del terzo turno preliminare di Europa League, i doriani escono sconfitti per mano dei serbi del Vojvodina con il punteggio roboante di 0-4, un risultato che pregiudica notevolmente il match di ritorno previsto per giovedì prossimo, 6 agosto e pone fine ai sogni europei del club di Massimo Ferrero.
La gara si è disputata allo stadio Olimpico di Torino a causa dei lavori di manutenzione che si stanno svolgendo presso il “Luigi Ferraris” di Genova. Nonostante ciò la presenza dei tifosi blucerchiati è stata massiccia e il sostegno costante.
Zenga ha dovuto fare a meno di due elementi in difesa, ovvero sia Coda e Regini fermi ai box a causa di un virus gastrointestinale e ha ridisegnato la squadra con un meno consueto “ 4-3-3”. I doriani iniziano all’assalto con un’iniziativa personale di Muriel che elude la marcatura di due avversari ma calcia abbondantemente alto sopra la traversa. Poi esce allo scoperto il Vojvodina e trova la rete al quarto minuto con Ivanic abile a sfruttare al meglio uno scambio con Stanisavljevic e trafigge Viviano. I serbi di Novi Sad prendono coraggio e sfiorano il raddoppio con un colpo di testa del difensore Pankov. I biancorossi guidati da Zagoric prendono in mano il pallino del gioco e i blucerchiati sembrano soffrire una squadra che appare atleticamente più brillante e veloce nella manovra. La Samp si fa vedere intorno al ventiduesimo minuto con una punizione insidiosa calciata dal neo acquisto Fernando (una delle poche note liete nella tetra serata blucerchiata) ma la conclusione lambisce il palo alla sinistra dell’estremo difensore Zakula. È di nuovo il Vojvodina a rendersi pericoloso con un tiro dal limite dell’area di Stanisavljevic (tra i più insidiosi tra i biancorossi) che si stampa sulla traversa. Il primo tempo si chiude sull’uno a zero a favore dei serbi e la sensazione è che la Samp abbia sofferto di gran lunga la fisicità e la rapidità del Vojvodina apparsa pronta a quest’appuntamento.
Nella ripresa si materializza la debacle, al quarantanovesimo minuto è l’uomo imprendibile dei biancorossi, Stanisavljevic a trovare il raddoppio ribadendo in rete una conclusione di Ozegovic deviata da Viviano. È il raddoppio per la squadra di Novi Sad e cala il gelo sull’Olimpico di Torino. Nemmeno il tempo di metabolizzare il colpo che il Vojvodina triplica con Ozegovic abile a sfruttare un errato posizionamento di Palombo e in contropiede beffa l’uscita (rivedibile) di Viviano con un pallonetto beffardo. È il tris per la squadra guidata da Zagoric e per i blucerchiati si intravede l’inferno. Soriano si rende pericoloso con una conclusione respinta dall’esperto Zakula ma il forcing doriano appare piuttosto dettato dalla forza dei nervi che da una manovra ben organizzata e sapientemente costruita. I calciatori della Samp appaiono nervosi e poco lucidi e puntualmente sono in ritardo nelle chiusure per fronteggiare la costruzione del gioco dei serbi. Il sipario scende definitivamente al novantunesimo con una conclusione a giro all’interno dell’area di Ozegovic che fissa il risultato sullo 0-4 ai favore dei biancorossi e pone la parola fine ai sogni d’Europa per la Sampdoria.
A fine match sono bordate di fischi per i blucerchiati e Walter Zenga si è recato sotto il settore in cui erano posizionati i tifosi doriani per assumersi tutte le responsabilità e difendere i suoi uomini. Il mister ha dichiarato che non lascerà affatto la Samp dopo questa fragorosa sconfitta, anzi, dalla serata di ieri prenderà spunto per evitare che vengano commessi i medesimi errori in futuro per poi ripartire con una grinta e una verve differente. Anche il presidente Ferrero che auspicava una gara dai connotati differenti, si è recato sotto il settore occupato dai supporters doriani per chiedere scusa per la prestazione indecente da parte della squadra e ribadendo che i “numero uno” della serata sono stati proprio loro, i tifosi, che hanno raggiunto Torino in massa muniti di bandiere blucerchiate e grande voglia di vivere una serata magica.
Fra sei giorni ci vorrà un miracolo sportivo per sovvertire questo risultato. Più realisticamente la Samp dovrà ripartire dalla battuta d’arresto maturata ieri sera per evitare anche in campionato di commettere gli stessi errori soprattutto in fase di impostazione e di copertura in difesa, in attesa di trovare la forma fisica ideale per affrontare qualsiasi avversario perché nel caso specifico il Vojvodina è apparso di gran lunga più in palla e avanti nella preparazione.