La bandiera, il simbolo del Liverpool, il capitano dalla mille battaglie, Steven Gerrard, dopo diciassette anni con i Reds, dice addio. Era il 1998, quando Steve, giovane centrocampista dal futuro raggiante fece il debutto in maglia rossa, e da lì il suo legame con il Liverpool e i tifosi reds non ha mai avuto fine. I numeri sono emblematici: 709 gare disputate, di cui 366 in Premier League, realizzando 105 goal. Con la maglia del Liverpool ha conquistato due FA Cup, tre Football League Cup, una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea. Senza contare il ricordo più bello di tutti legato al suo club: la vittoria della Champions League nel 2005 ai danni del Milan, dopo una straordinaria rimonta,(il Liverpool recuperò ai rossoneri tre goal, affermandosi poi ai calci di rigore). L’unico cruccio è di non aver vinto la Premier League, ci è andato vicino nella passata stagione classificandosi secondo con il suo Liverpool. Gerrard non è stato solo simbolo e capitano del Liverpool, è stato anche un elemento prezioso e imprescindibile per la nazionale inglese, con la quale debuttò nel 2000 e ne divenne capitano nel 2010. Il capitano Steve ha dato l’addio anche ai colori della propria nazione dopo l’esperienza amara ed insoddisfacente dell’ultimo mondiale brasiliano.
Sabato 16 maggio 2015 verrà ricordato a lungo non solo dai tifosi Reds, ma da tutto il calcio inglese. È stato l’addio emozionante di un’atleta esemplare ai colori che lo hanno contraddistinto per una carriera intera. La partita Liverpool-Crystal Palace ne ha fatto solo da cornice e poco importa che i reds abbiano perso 1-3. L’atmosfera è stata da cuori forti, la curva Kop ha intonato a squarciagola “ You’ll never walk alone” dinnanzi al capitano come per suggellare un legame che non finira’ mai. Gerrard prima del fischio d’inizio ha toccato il simbolo del Liverpool all’uscita del tunnel e con la figlia Lourdes in braccio ha fatto il suo ingresso trionfale. Le altre due figlie Lilly e Lexie lo tenevano e si tenevano per mano. In tribuna la bellissima moglie Alex Curran, ex modella e giornalista li guardava con occhi commossi. Gerrard poi giocherà la sua partita come se fosse la prima con la maglia reds, con vigoria e grande cuore, e poco importa che il Liverpool abbia perso, la giornata era troppo speciale ed unica per essere rovinata da questa sconfitta sul campo.
Tributo e ovazione all’Anfield Road per Steven Gerrard – che bel saluto, in Italia ormai non lo fanno più.A fine gara tutti i suoi compagni di squadra indossano la maglia celebrativa numero 8 e Gerrard con di nuovo la figlia Lourdes in braccio, prende il microfono e ringrazia tutti per questi diciassette anni indimenticabili e dal grande valore professionale e personale. Il capitano non si commuove ma le parole dal significato profondo testimoniano il legame indissolubile con Liverpool e la gente della città inglese.
Tutto il mondo del calcio si unisce a questo saluto caloroso nei confronti di Steven, il suo compagno di squadra Balotelli ha scritto una lettere in cui afferma di essersi sentito onorato di aver giocato al fianco di un grande campione esemplare. Elogi provengono anche dal mondo del calcio italiano, Totti lo definisce un condottiero dalle mille battaglie, un capitano vero. Idem Alessandro Nesta che mostra gratitudine e stima verso un’atleta serio e affidabile fuori e dentro il rettangolo di gioco.
L’Anfield Road era pieno in ogni ordine di posto, alcuni tifosi sono giunti da lontano per assistere all’ultima passerella di Gerrard con la maglia storica del Liverpool. Alcuni supporters provenivano dall’Australia, dal Kuwait e dagli Stati Uniti, quest’ultima sarà la prossima meta dove Gerrard esporterà la sua classe e il suo temperamento. Lo attende il Los Angeles Galaxy, squadra americana in cui militò un altro inglese famosissimo: David Beckham.
Ecco un video con delle grandi giocate di Steven Gerrard:
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Con l’addio di Steven Gerrard se ne va un pezzo di storia recente del calcio e non saranno solo i tifosi del Liverpool a sentirsi orfani di un giocatore leggendario, ma tutti gli appassionati di questo fantastico sport, perchè’ vederlo giocare con un’altra maglia non sarà mai la stessa cosa. Good luck mr. Gerrard.