C’era una volta George Clooney, re indiscusso delle rom-com anni 2000, capace di far sciogliere cuori con uno sguardo e un sorriso sghembo. E oggi? Oggi quel George ci saluta con un brindisi al passato e un ritiro ufficiale dalle scene sentimentali: “Non faccio più film romantici. Ho 63 anni. Non cerco di competere con i protagonisti venticinquenni“. Lo ha detto in un’intervista a 60 Minutes, e no, non è una battuta da red carpet.
Ma andiamo con ordine, perché la notizia è di quelle che fanno tremare i fan e accendere i dibattiti tra cinefili e nostalgici.
Il commiato di Clooney: parole chiare e sguardo lucido
Durante l’intervista, Clooney è apparso rilassato, ironico, consapevole. Nessuna malinconia, solo un ragionamento lucido su età, ruoli e credibilità. Dopo tutto, l’ultima sua apparizione nel genere risale a Ticket to Paradise (2022), accanto all’inseparabile Julia Roberts, con cui ha formato una delle coppie più affiatate del cinema leggero degli ultimi anni.
Il film ha incassato 168 milioni di dollari al box office globale, segno che il pubblico non aveva perso l’amore per loro. Ma per George era già un “tour d’honneur”, un omaggio al genere che lo aveva consacrato.
Dalle sdolcinate alle sofisticate: i titoli romantici di Clooney
Ti ricordi Un giorno… per caso (1996) con Michelle Pfeiffer? O Prima ti sposo, poi ti rovino (2003) con Catherine Zeta-Jones? Clooney ha sempre scelto ruoli dove la chimica tra i personaggi era il motore della storia. Ma con l’età, ha preferito ruoli più complessi, come quello in Paradiso amaro (2011) o Gravity (2013).
Il punto, però, non è la carta d’identità, ma la verosimiglianza narrativa. Come ha detto lui stesso, non è credibile che un 63enne si comporti come un ragazzo alle prime cotte. E qui viene fuori tutta la sua onestà artistica.
Il confronto con Julia Roberts: anche lei lontana dalle rom-com?
Julia Roberts, regina indiscussa del genere, ha confessato al New York Times di aver rifiutato per anni ruoli romantici per colpa di script mediocri: “Non c’era niente all’altezza di Notting Hill o Il matrimonio del mio migliore amico“. Solo con Ticket to Paradise ha ritrovato quello spirito frizzante che le mancava.
E allora la domanda sorge spontanea: sono i film romantici ad essere in crisi o sono gli attori maturi ad averli superati?
Il declino (momentaneo?) della rom-com
Negli ultimi anni le commedie romantiche hanno perso centralità nel panorama cinematografico. Colpa dell’avvento delle piattaforme streaming? Della saturazione del genere? O semplicemente di una generazione di autori meno brillanti?
Secondo molti critici, la rom-com vive una fase di stasi perché manca il coraggio di innovare. I cliché si sono fossilizzati e i nuovi protagonisti spesso non riescono a eguagliare il carisma dei Clooney, delle Roberts, dei Grant.
Ma è davvero addio?
Certo, Clooney ha detto di voler smettere con i film romantici, ma quante volte abbiamo visto attori tornare sui propri passi? Basterebbe uno script irresistibile, una regia d’autore, una co-star sorprendente. E magari, in una chiave diversa: più matura, malinconica, vera.
Chi non vorrebbe vedere una storia d’amore tra sessantenni che affrontano il tempo, la solitudine, ma anche il desiderio? In fondo, anche Before Midnight di Linklater ci ha insegnato che il romanticismo non ha età.
La nuova fase di Clooney: Broadway, regia, politica?
Nel frattempo, Clooney non se ne sta con le mani in mano. Anzi. Lo ritroviamo in teatro con Good Night, and Good Luck, adattamento della pellicola che lui stesso aveva diretto nel 2005. Una mossa che conferma la sua voglia di sperimentare nuovi linguaggi, lontani dalla leggerezza delle rom-com.
E poi c’è la sua carriera da produttore e regista, che negli ultimi anni lo ha portato a firmare film più impegnati e politicamente orientati. Chissà che prima o poi non lo vedremo candidarsi davvero a qualcosa… magari non a un Oscar, ma a qualcos’altro con più voti.
Conclusioni: addio al romanticismo o solo arrivederci?
George Clooney ha deciso di lasciare il genere romantico con stile, senza rimpianti ma con gratitudine. E forse è giusto così. Ogni attore ha i suoi tempi, i suoi ruoli, la sua evoluzione. Ma resta un piccolo nodo alla gola, perché con lui se ne va un pezzo di quell’Hollywood charm che oggi sembra sempre più raro.
E ora passo a te la parola:
Ti mancheranno le rom-com con Clooney? Pensi che abbia fatto bene a dire basta? O sogni ancora un clamoroso ritorno con una sceneggiatura brillante?
Raccontamelo nei commenti qui sotto!