Gian Piero Gasperini, allenatore del Genoa, ha definito questa stagione, la migliore da quando fa l’allenatore. Un’annata che ha visto i rossoblu macinare gioco, esprimere talenti e conseguire risultati prestigiosi. L’attuale sesto posto in classifica con cinquantasei punti e le due lunghezze di distanza dai “cugini” della Sampdoria fermi al settimo posto, non è giunto per caso. I meriti vanno ad un allenatore che ha saputo scegliere gli uomini migliori per questo progetto Genoa. Il grifone sceso in campo quasi sempre con il marchio di fabbrica del Gasp, ovvero sia il “3-4-3”, ha evidenziato una buona tenuta difensiva per poi dare il meglio di sé in avanti. Iago, Niang e Perotti sono stati spine nel fianco per ogni difesa della serie A. Niang, giunto dal Milan nel gennaio scorso, ha vissuto sotto l’ombra della Lanterna la sua miglior stagione da quando è in Italia.
Ha mostrato grandi doti atletiche e uno spiccato senso del goal. Peccato per l’infortunio al ginocchio che lo ha visto salutare anzitempo il popolo genoano, dal quale si è sentito subito accolto. Tornerà al Milan, la sua esperienza sotto la corte di Gasperini, è finita qui, ma abbiamo ancora davanti gli occhi le prodezze di questo attaccante che è esploso, ci auguriamo definitivamente, con la maglia gloriosa del Genoa. Da semisconosciuto a pezzo forte del mercato, Perotti è proprio questo. Giunto in estate per merito dello staff rossoblu, in primis per volere di Milanetto, l’attaccante argentino è salito mano mano alle luci della ribalta. Grande velocità nei movimenti, rapidità nel dribbling, senso della posizione perfetto e buon senso del goal, Perotti ha messo in evidenza tutto ciò. Ed ecco che molti club italiani e stranieri hanno messo gli occhi su di lui. Non è mistero l’interesse da parte del Milan, che lo vorrebbe ingaggiare per la prossima stagione. Ripartirebbe proprio da lui la rifondazione tanto attesa in casa rossonera. E poi nel terzetto delle meraviglie c’è lui, l’ “hombre del partido”, lo spagnolo Iago Falque. Vera rivelazione di questa serie A. Numeri stratosferici, talento puro, classe cristallina, il giovane attaccante esterno cresciuto nella Juve e maturato in giro per l’Europa è il valore aggiunto di questo Genoa. I suoi tredici goal e tutti di alta fattura, lo hanno consacrato bomber della squadra e sta conducendo il grifone in questo finale di stagione verso un traguardo ambito e prestigioso, quello di raggiungere l’Europa League. Menzioni speciali meritano anche Bertolacci e Perin, due prodotti made in Italy, già noti nel quartier generale della nazionale azzurra, che hanno inanellato in questa stagione delle prestazioni esaltanti che hanno messo in mostra una certa maturità e affidabilità. Grandi note positive quindi per il Genoa, ma probabilmente tutto ciò forse non potrà essere sufficiente per agguantare la qualificazione alla prossima edizione di Europa League. I dubbi non sono rivolti alle prossime avversarie che il grifone dovrà affrontare, ovvero sia l’Inter a Marassi e all’ultima di campionato il Sassuolo, ma le perplessità provengono dalle stanze dei bottoni. La mancata licenza Uefa per un vizio di forma nel presentare la documentazione da parte della società, la estrometterebbe da una partecipazione nelle competizioni europee. Il primo ricorso è stato rigettato, ora la società si appellerà all’alta corte federale per tentare in extremis di ricevere l’ok, ma il tutto appare alquanto arduo e la beffa potrebbe essere che la mancata iscrizione del Genoa favorirebbe i cugini blucerchiati, che approfitterebbero del settimo posto in classifica.
La mancata licenza Uefa lascerebbe un grande amaro in bocca e molto rammarico ad una squadra che in quest’annata ha compiuto un qualcosa di miracoloso, ha divertito il pubblico ed è stata una vera e propria giostra del goal. Solo nelle ultime due partite il grifone ha realizzato nove reti e la macchina da goal sapientemente architettata da Gasperini non vuole smettere di funzionare.
Ancora due partite e poi si vedrà quale sarà il futuro del Genoa, squadra arrembante che con merito è tornata nei piani alti della serie A, sbaragliando la concorrenza di compagini molto più blasonate e favorite ad inizio stagione.