La giovinezza che si scontra con la perdita. Il 13 giugno 2025 sangiovanni torna con “veramente”, un brano che segna una nuova maturità emotiva nell’evoluzione artistica del cantante vicentino. Prodotto da B-CROMA e madfingerz, e scritto insieme ad Alessandro La Cava, Vanegas e Rocco Giovannoni, questo pezzo rappresenta forse la confessione più cruda e sincera della sua discografia fino ad oggi.
Il titolo, tutto minuscolo, sembra quasi un sussurro disperato, un’affermazione di autenticità che attraversa ogni verso. Non è solo una canzone d’amore: è un ritratto spietato di come ci si sente quando si perde qualcuno che aveva dato un senso completamente nuovo alla vita. sangiovanni non cerca consolazione o vendetta, cerca solo la verità di quello che ha provato, di quello che prova ancora, di quello che probabilmente continuerà a provare.
La prigionia dolce
“Mi sentivo condannato / I tuoi occhi un’ora d’aria / Ma non mi hai mai giudicato / Perché canto, na na na na” – l’apertura del brano utilizza una metafora carceraria potentissima: gli occhi dell’amata diventano l’unico momento di libertà in una vita che si percepisce come condanna. Ma è una prigionia dolce, perché lei non giudica, non critica il suo modo di essere, il suo cantare che forse ad altri sembra infantile (“na na na na”).
“Solo il fine settimana / Sì, però te ne sei andata” – la limitazione temporale della relazione (“solo il fine settimana”) suggerisce una storia frammentata, fatta di momenti rubati che rendono l’abbandono ancora più doloroso.
I ricordi che non si spengono
“Tutte quelle volte che ti ho perso, ma / C’eri prima di tutti i concerti, se / Ti rivedi sempre nei miei pezzi, ma che senso ha” – questi versi rivelano come lei fosse presente nei momenti più importanti della sua carriera. Era lì prima dei concerti, quando l’ansia del palco si mescola all’adrenalina; ora la ritrova nelle sue canzoni, ma questa presenza virtuale non basta più.
“Non vederci nel mio letto solo qualche notte in più? / Lo sai che so nuotare nei tuoi occhi blu, occhi blu?” – la domanda finale della strofa è disarmante nella sua semplicità: perché non possiamo avere solo qualche notte in più insieme? L’immagine del nuotare negli occhi blu sarà ricorrente: è l’elemento liquido che attraversa tutto il brano.
Il cuore che non trova pace
“Non mi piace / Che devo mettermi il cuore in pace / Lasciarti andare via, non vederti più / Tra il mare blu, così blu” – il ritornello è un rifiuto esplicito della rassegnazione. sangiovanni non vuole mettere il cuore in pace, non vuole accettare l’idea di non vederla più. Il “mare blu” diventa lo spazio emotivo dove lei continua ad esistere.
“Ho un occhio nero / Io ti volevo, ti volevo / Veramente, veramente” – l’occhio nero è una metafora visiva del dolore: chi ama e perde porta i segni di questa battaglia emotiva. La ripetizione di “veramente” diventa ossessiva, un bisogno di convincere (se stesso? lei? il mondo?) dell’autenticità del sentimento.
“Ho il tuo sapore sulla pelle / Finalmente, eh-eh-eh / Nella mente non si spegne / Il tuo ricordo” – la memoria fisica del rapporto si intreccia con quella mentale: il sapore sulla pelle e il ricordo che “non si spegne” creano una presenza-assenza che tormenta.
L’invasione luminosa
“Non mi resta che il passato / Quando cucinavi a casa / La mia vita tu l’hai invasa / Come la luce di un faro” – la seconda strofa si concentra sui dettagli quotidiani che rendono una relazione unica. Il cucinare a casa è intimità domestica, routine condivisa che ora è solo memoria. L’immagine della vita “invasa come la luce di un faro” è poeticamente perfetta: la luce del faro è potente, salvatrice, ma anche intermittente.
“E mi cambiavi la giornata / Sì, però te ne sei andata” – il contrasto tra il passato che illuminava (“mi cambiavi la giornata”) e il presente dell’abbandono è lacerante nella sua semplicità.
“Lo so, lo so, non ha senso dirtelo / Che sto annegando così da un po’ / Ancora che ci spero, ma non torni più, torni più” – l’ammissione di stare “annegando” riprende la metafora acquatica: se prima nuotava nei suoi occhi blu, ora sta affogando nella sua assenza.
Il bridge dell’ossessione
“Verame-verame-verame-verame-verame-verame-veramente” – il bridge è pura ossessione verbale: la parola “veramente” viene frammentata e ripetuta fino a diventare mantra, preghiera disperata, affermazione che si auto-convince.
“Non c’è niente che dura per sempre / Ma per sempre io ti volevo” – questo paradosso tocca il cuore del dolore amoroso: la consapevolezza razionale che nulla dura per sempre si scontra con il desiderio irrazionale di eternità.
“Io che ancora domando alle stelle / Se ci credi anche tu” – l’immagine delle stelle come confidenti è antica quanto la poesia, ma qui acquista una vulnerabilità moderna: non chiede alle stelle di realizzare un desiderio, ma semplicemente se anche lei crede a quello che hanno vissuto insieme.
Un dolore autentico
Dal punto di vista produttivo, B-CROMA e madfingerz hanno creato un sound che supporta perfettamente l’emotività del testo senza mai sovrastarlo, permettendo alla voce di sangiovanni di portare tutto il peso emotivo del brano.
“veramente” si configura come un ritratto impietoso del dolore amoroso giovanile, dove ogni certezza viene messa in discussione tranne una: l’autenticità del sentimento provato. sangiovanni non cerca di razionalizzare, non cerca di guarire: cerca solo di testimoniare che quello che ha vissuto era “veramente” amore.
È un brano che parla a chiunque abbia mai perso qualcuno che “cambiava la giornata come la luce di un faro”, a chi ha scoperto che alcuni ricordi semplicemente “non si spengono nella mente”, a chi ha imparato che a volte l’unica cosa che rimane da fare è continuare a ripetere “veramente” fino a che qualcuno (forse solo noi stessi) non ci crede.
E tu, hai mai vissuto un amore che ti ha “invaso la vita come la luce di un faro”? Ti è mai capitato di non riuscire a “mettere il cuore in pace” anche quando sai che dovresti? Condividi nei commenti se anche tu hai mai dovuto ripetere “veramente” per convincere qualcuno dell’autenticità dei tuoi sentimenti – siamo curiosi di sapere come gestisci quei ricordi che “non si spengono nella mente”!
Il testo di veramente di sangiovanni
[Strofa 1]
Mi sentivo condannato
I tuoi occhi un’ora d’aria
Ma non mi hai mai giudicato
Perché canto, na na na na
Solo il fine settimana
Sì, però te ne sei andata
Tutte quelle volte che ti ho perso, ma
C’eri prima di tutti i concerti, se
Ti rivedi sempre nei miei pezzi, ma che senso ha
Non vederci nel mio letto solo qualche notte in più?
Lo sai che so nuotare nei tuoi occhi blu, occhi blu?
[Ritornello]
Non mi piace (Eh)
Che devo mettermi il cuore in pace (Eh)
Lasciarti andare via, non vеderti più
Tra il mare blu, così blu
Ho un occhio nero
Io ti volеvo, ti volevo
Veramente, veramente
Ho il tuo sapore sulla pelle
Finalmente, eh-eh-eh
Nella mente non si spegne
Il tuo ricordo
E lo volevo
E lo volevo veramente
[Strofa 2]
Non mi resta che il passato
Quando cucinavi a casa
La mia vita tu l’hai invasa
Come la luce di un faro
E mi cambiavi la giornata
Sì, però te ne sei andata (Come mai, come mai, come mai?)
Lo so, lo so, non ha senso dirtelo
Che sto annegando così da un po’
Ancora che ci spero, ma non torni più, torni più
[Ritornello]
Non mi piace (Eh)
Che devo mettermi il cuore in pace (Eh)
Lasciarti andare via, non vederti più
Tra il mare blu, così blu
Ho un occhio nero
Io ti volevo, ti volevo
Veramente, veramente
Ho il tuo sapore sulla pelle
Finalmente, eh-eh-eh
Nella mente non si spegne
Il tuo ricordo
E lo volevo
E lo volevo veramente
[Bridge]
Verame-verame-verame-verame-verame-verame-veramente
Non c’è niente che dura per sempre
Ma per sempre io ti volevo
Verame-verame-veramente
Io che ancora domando alle stelle
Se ci credi anche tu
Verame-verame-veramente
[Ritornello]
Non mi piace (Eh)
Che devo mettermi il cuore in pace (Eh)
Lasciarti andare via, non vederti più
Tra il mare blu, così blu
Ho un occhio nero
Io ti volevo, ti volevo
Veramente, veramente
Ho il tuo sapore sulla pelle
Finalmente, eh-eh-eh
Nella mente non si spegne
Il tuo ricordo
E lo volevo
E lo volevo veramente
[Outro]
(Uh-uh-uh) (Eh)
(Uh-uh-uh) (Eh, eh-eh-eh-eh)
(Uh-uh-uh) (Eh)
(Uh-uh-uh) (Eh, eh-eh-eh-eh)