Walter Mazzarri torna in Italia: è lui il nuovo allenatore del Torino
Juventus di nuova fatale per Sinisa Mihajlovic. Come già accaduto nell’aprile del 2016 quando il tecnico serbo, all’epoca alla guida del Milan, venne esonerato dai vertici rossoneri a margine di un ko rimediato contro i bianconeri, anche stavolta, è la Vecchia Signora a propiziare, in qualche modo, l’addio di Mihajlovic dalla panchina dei granata. Il serbo ha ricevuto tale comunicazione, telefonicamente, dal d.s. Petrachi durante le prime ore di giovedì, a seguito dell’eliminazione in Coppa Italia giunta per mano della banda di Allegri.
Poi intorno a mezzogiorno attraverso il sito internet del Torino, dopo aver ringraziato Sinisa per il lavoro svolto in quest’anno e mezzo, viene ufficializzato l’esonero. Nemmeno il tempo di ipotizzare chi possa subentrare al tecnico serbo, che spunta con certezza il nome di Walter Mazzarri, il quale nel primo pomeriggio si reca presso la sede del club granata, al fine di apporre la sua firma sul contratto dalla durata sino a giugno 2020, alla presenza del direttore sportivo Gianluca Petrachi. Eseguita tale formalità burocratica, il tecnico toscano accompagnato, sempre, dal braccio destro del presidente Urbano Cairo, è giunto al centro sportivo Filadelfia, per conoscere i nuovi calciatori, dando il via al suo primo allenamento alla guida del Torino.
Domani è già tempo di scendere in campo, in quanto alle 12:30 il Toro affronterà , in casa, il Bologna e per Mazzarri sarà il suo ritorno nel campionato italiano. L’allenatore natio di San Vincenzo, eredita una squadra al decimo posto, con venticinque punti all’attivo. Ben al di sotto delle aspettative di inizio stagione del presidente Cairo, il quale ambisce a raggiungere un piazzamento per la prossima Europa League, dopo aver ingaggiato in estate Niang, Berenguer, Rincon, Sirigu ed aver trattenuto sotto l’ombra della Mole il “gallo” Belotti. Il Toro, nel girone d’andata, ha collezionato cinque successi, quattro sconfitte e soprattutto dieci pareggi, troppi per poter entrare nel novero delle prime sei squadre di A. Inoltre, sotto la guida di Mihajlovic, in questa stagione solo in un’occasione i granata sono riusciti ad inanellare due trionfi di fila, tra la seconda e la terza giornata, contro Sassuolo e Benevento, un dato, questo, che evidenzia l’andamento piuttosto altalenante di Ljajic e compagni.
Mazzarri, quindi, torna in Italia dove iniziò ad allenare in serie C tra le fila dell’Acireale e della Pistoiese, per poi ottenere la promozione in A, nella stagione 2003/2004, alla guida del Livorno. A seguire il salto di qualità in massima serie con la Reggina, in cui ottiene un’insperata salvezza nel 2007 con i calabresi, che a seguito del processo di Calciopoli, iniziarono il campionato con la zavorra di quindici punti di penalità. Poi i due anni soddisfacenti alla Sampdoria, che catturarono le attenzioni di Aurelio De Laurentiis che lo volle al Napoli. Sotto l’ombra del Vesuvio restò quattro anni, conquistando una Coppa Italia nell’edizione 2011/2012, una partecipazione esaltante in Champions League in cui venne eliminato agli ottavi di finale dal Chelsea, sempre nel 2012, per poi congedarsi con un secondo posto nella stagione 2012/2013.
Successivamente giunse la chiamata da parte dell’Inter, ma in quegli anni il club nerazzurro era alle prese con il cambio societario, caratterizzato dal passaggio di proprietà dalla famiglia Moratti al tycoon indonesiano Thohir. Nella prima stagione, il tecnico toscano conquista il quinto posto, per poi essere esonerato l’anno seguente, il 9 novembre 2014, dopo il pareggio interno per 2-2 contro l’Hellas Verona. Per un po’ di tempo Mazzarri scomparve dai radar, per poi riapparire oltremanica al timone del Watford, società appartenente ai Pozzo. Con la compagine inglese centra l’obiettivo della salvezza, ma il feeling con i tifosi non decolla, evidenziando, altresì, difficoltà con la lingua. Ed ecco giunti al presente, con la chiamata da parte del Torino, squadra ambiziosa che punterà, nel girone di ritorno, ad acciuffare l’ultimo vagone utile per tornare in Europa.