5 cose che ho imparato guardando “Dr. House”

Dr House

Dr. House – Medical division” è una serie tv americana andata in onda tra il 2004 e il 2012, divisa in otto stagioni con un totale di 177 episodi.
La trama ruota attorno alla quotidianità ospedaliera del medico Gregory House (Hugh Laurie), il quale, insieme alla propria equipe, si deve districare in quelli che sembrano veri e propri “casi alla Sherlock Holmes” (cui la serie è del resto dichiaratamente ispirata) al fine di individuare la malattia e la conseguente cura per il paziente del momento.

Una serie ottima per gli amanti della medicina, delle operazioni e degli ospedali, essendo questi gli elementi principali dell’opera, ma non solo.
Di seguito, una lista delle 5 cose che personalmente ho imparato guardando “Dr. House”.

1) Ogni sintomo potrebbe indicare il lupus

Del resto con il termine “lupus” si intende un molteplice e variegato insieme di malattie di origini autoimmune, che possono colpire diversi organi ed apparati senza che ci sia una causa precisa dietro.
Quindi è normale che spesso si pensi ad esso, soprattutto nei casi di malattie (quasi) mai viste prima di cui “Dr. House” abbonda.
Però fateci caso: in più o meno ogni puntata della serie si sente parlare di lupus, e poi ancora lupus, e poi di nuovo – indovina un po’? – lupus. Anche se poi lupus non è praticamente mai.
Bisognerebbe farci su un gioco alcolico: ogni qualvolta un personaggio della serie pronuncia la parola “lupus” o sospetta ci sia esso dietro i devastanti sintomi del malato di turno, si beve uno shottino.

2) Sarcasmo is the way

Il sarcasmo dissacrante è il modo migliore per affrontare le proprie insicurezze e i propri problemi, perché da un lato ci dona la parvenza di essere forti e invincibili, non necessitanti di nulla e di nessuno (il che è positivo laddove permetta agli altri di non preoccuparsi eccessivamente per noi né di lanciarsi a capofitto in prove di pietismo che fanno solo ancora più danni), mentre dall’altro permette di affrontare con più stoicismo la propria condizione, allontanandosi un po’, anche solo mentalmente, dalla cruda realtà dei fatti.
Quindi va bene essere sarcastici, nulla in contrario, ma fino a un certo punto, che se ne eccedi diventi un sociopatico pazzo e irascibile e toh, ecco a te un bastone, una moto e del Vicodin, complimenti sei diventato la copia di House.

3) Il dramma delle malattie autoimmuni

Come corollario del punto 1, ho imparato che le malattie autoimmuni sono terribili, causano sintomi tra i più disparati ed allucinanti, e sono rese ancora più temibili dal fatto di non riuscire ad individuare alla base di esse una causa precisa e costante. E no, questo non fa ridere e non è ironico, ma tremendamente triste, e soprattutto reale. E la cosa più brutta è che per molte di esse ancora non c’è una cura definitiva e forse – ma speriamo vivamente di no – non ci sarà mai.
A proposito, riguardo a questo punto chiariamo una cosa: sì, “Dr.House” è una serie televisiva, non un documentario scientifico, ed il suo scopo è quello di intrattenere, non di fare lo spieghino ed impartire alcun tipo di lezione a qualcuno, però la maggior parte delle notizie mediche riportate durante le puntate sono vere. Basta fare un semplice controllo su Internet, o se si è scettici circa la veridicità delle informazioni riportate online, su un classico dizionario medico. Quindi ok non fidarsi ciecamente di ogni cosa che viene detta, ma neanche ignorare tutto a priori senza confrontare quanto sentito con fonti esterne più attendibili solo perché è una serie tv.

4) “Credere il meglio delle persone non significa migliorarle”

Una frase pronunciata dal cinico Gregory House, che per quanto magari agli occhi dei più possa suonare scontata e banale, mi ha fatto riflettere molto. Perché del resto è spesso così che succede, anche se talvolta non ce ne accorgiamo (o magari facciamo solo finta di non accorgercene): quando stimiamo una persona, quando la amiamo e la veneriamo, non necessariamente la vediamo per come davvero è. La nostra può essere soltanto una visione fallace, filtrata attraverso i nostri occhi, che si sa che “la bellezza è negli occhi di chi guarda“. Ma farci offuscare da questa convinzione, da questa idea magari distorta e priva della benché minima traccia di obiettività, non provoca alcun cambiamento nell’altro individuo, non lo “migliora”, come sostiene a ragione House. Anzi, apporta come unico risultato quello di ingannarci, e di provocare in noi una cocente, anche se magari futura, delusione, quando quel velo di seta crollerà miseramente. Perché crolla sempre, prima o poi.

5) L’inganno delle apparenze

Questa è forse la cosa principale che ho imparato dalla serie, o meglio, che la serie mi ha ricordato ancora una volta, in una maniera dolce-amara che merita di essere inserita in questa lista: mai giudicare dalle apparenze. Mi riferisco in particolare, tra i tanti altri esempi possibili forniti dalla serie, all’amicizia più complicata di una già tortuosa storia d’amore tra il burbero ed egoista Gregory House e il dolce e un po’ ingenuo James Wilson. Io onestamente non avrei dato a questa “relazione” una lira, circa la sua durata. Pensavo che ben presto sarebbe finita con un Wilson ormai arcistufo dei giochetti di House e pertanto deciso ad andare una volta per tutte per la propria strada, senza guardare indietro. E invece no. E invece Wilson, seppur sia stato più volte sul punto di fare ciò, si è sempre voltato indietro.
E in fondo, pensandoci bene, ciò che House ha fatto per Wilson è stato davvero tanto. Gli ha preservato il lavoro, discutendo al suo posto la relazione in merito alla giustizia dell’eutanasia. Lo ha salvato da storie tossiche che lo spersonalizzavano piano a piano senza che se ne rendesse conto. È rimasto con lui nell’ultimo periodo della sua vita, arrivando a tal fine a perdere tutto ciò che negli anni si era costruito, ed a cui aveva dedicato la propria intera esistenza.
E sì, per carità, lo avrà fatto penare al limite della sopportazione umana in mille e più occasioni, però credo comunque che tutti dovremmo avere un po’ un amico come House; un amico così…incondizionato, ecco.

Voi cosa avete imparato da “Dr. House”? Cosa vi ha lasciato? Fatemelo sapere nei commenti!

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