Recensione di “Altri dieci giorni tra il bene e il male”: questo sequel merita di essere visto?

Altri dieci giorni tra il bene e il male

Altri dieci giorni tra il bene e il male” è l’ultima proposta in streaming su Netflix. Questo film turco, svelato al pubblico il 18 agosto 2023, arriva come continuazione di “Dieci Giorni Tra il Bene e Il Male“, presentato all’inizio dell’anno. Con una durata di due ore, il film ci immerge in un avvincente mistero di omicidio. Tuttavia, la trama si rivela piuttosto complessa, almeno fino alla metà del film.

L’opera, scritta da Damla Serim e Mehmet Eroglu e diretta da Uluc Bayrakta, ha come figura centrale Nejat Isler, che interpreta Sadik, conosciuto anche come Adil. Sadik è un detective privato che, su richiesta di un misterioso “Sir”, si trova immerso nel mondo del crimine per indagare su un giovane benestante. Nel corso delle sue indagini, Sadik non solo svela la verità dietro questa richiesta, ma si imbatte anche in un altro mistero legato a un omicidio.

“Altri dieci giorni tra il bene e il male” su Netflix si presenta come un thriller poliziesco turco, ricca di colpi di scena ma con alcune imperfezioni. Inizierai a comprendere la trama solo dalla seconda metà del film, quando i personaggi e le loro storie iniziano a collegarsi. Sarebbe un vantaggio per gli spettatori vedere il primo film prima di questo sequel, per comprendere meglio il protagonista e la sua storia. Io l’ho visto ma sinceramente ricordavo poco se non la bellissima ex moglie di Sadik. Nel complesso, anche questo sequel è una visione interessante, anche se alcune interpretazioni non sono all’altezza di quella fornita dal protagonista Nejat Isler, che a livello estetico mi ricorda il nostro Marco Giallini, soprattutto nelle vesti di Rocco Schiavone.

È fondamentale riconoscere il talento di Nejat Isler nel suo ruolo, dato il carattere complesso di Sadik, un ex avvocato diventato investigatore privato che affronta un profondo dolore. Lotta con la perdita della sua giovane moglie, tragicamente scomparsa durante il parto, e del loro bambino non ancora nato, cercando sollievo negli antidolorifici. La sua vita sembra essersi fermata bruscamente, soprattutto dopo le drammatiche sequenze iniziali.

Forse le rivelazioni più sorprendenti emergono quando Sadik risolve l’omicidio del ricco e influente Hasmet Koseoglu, proprietario del gruppo K&S, dopo essere stato contattato dalla nipote Buket Koseoglu. Scopre una trama complessa e contorta usando il suo acume e il suo senso del giudizio, mostrando anche di essere un uomo compassionevole che non ha mai permesso al brutale mondo del crimine di offuscare le sue emozioni.

Purtroppo, “Altri dieci giorni tra il bene e il male” non rende giustizia ai suoi personaggi femminili, con uomini che si riferiscono a ogni donna in modo dispregiativo. Le donne in generale sembrano oggetti privi di emozioni. Succedeva già nel primo film. Tuttavia, il film mette in luce la storia della giovane moglie di Sadik, che ha avuto un passato difficile prima di costruire una nuova vita con l’investigatore. Il film sottolinea le sfide che le donne affrontano nella società turca.

Un altro punto focale del film è la resilienza di Sadik, in particolare nelle scene finali. Dopo un’esperienza vicina alla morte, decide di dare un nuovo senso alla sua vita. Fino a quel momento, sembrava non avesse cura della sua esistenza. Inoltre, in un momento di disperazione, ha persino detto a Sir di non avere nulla da perdere. Gli ultimi momenti del film delineano il suo percorso di redenzione.

Alla fine di “Altri dieci giorni tra il bene e il male”, Sadik ha percorso un lungo cammino. Ora, con denaro, amore e nuovi amici al suo fianco, e avendo dimostrato di essere un investigatore di successo, è pronto a tornare alla sua vecchia vita e a lasciarsi il passato alle spalle.

“Altri dieci giorni tra il bene e il male” è un thriller vecchio stampo, ma si allontana dall’influenza hollywoodiana del film precedente, avvicinandosi di più alle sue autentiche radici turche, assumendo un tono più malinconico e profondo. In questo capitolo, il protagonista rivela un lato più genuino e umano, mettendo in risalto queste caratteristiche.

Questo sequel saprà sicuramente conquistare gli amanti del cinema turco, poiché narra l’evoluzione degli eventi e dei personaggi, sottolineando l’aspetto più sensibile e umano di ciascuno di loro. Nonostante ciò, ho trovato il primo film meglio ritmato e nel complesso più interessante.

E tu hai visto “Altri dieci giorni tra il bene e il male”? Ti è piaciuto? Dì la tua nei commenti.

La Recensione

Altri dieci giorni tra il bene e il male

6 Voto

"Altri dieci giorni tra il bene e il male", in streaming su Netflix, è il sequel di "Dieci Giorni Tra il Bene e Il Male". Questo thriller turco, ci porta in un intricato mistero di omicidio, con una trama complessa che si svela solo nella seconda metà. Il film, diretto da Uluc Bayrakta e scritto da Damla Serim e Mehmet Eroglu, segue Nejat Isler nei panni di Sadik, un ex avvocato ora detective, che indaga su un caso legato a un giovane benestante. Mentre la trama si dipana, emergono sorprendenti rivelazioni e profonde emozioni, in particolare legate al passato doloroso di Sadik. Nonostante alcune imperfezioni, come la rappresentazione delle donne, il film offre una visione autentica e malinconica del cinema turco, e piacerà ai fan di questo genere. Personalmente ho apprezzato un po' di più il primo film. Confermo comunque il voto 6.

PRO

  • Offre una profonda immersione nella cultura turca, arricchendo la visione cinematografica dello spettatore.

CONTRO

  • La rappresentazione delle donne potrebbe risultare stereotipata e non adeguatamente approfondita.
  • La complessità della trama potrebbe confondere chi non ha visto il film precedente.

Recensione

  • Voto 6
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