Nonostante la sceneggiatura complessa, Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald riuscirà a conquistarvi con la sua magia

La magia torna in sala con un affascinante antagonista che convince nei modi e negli intenti

Locandina di Animali Fantastici - I Crimini di Grindelwald

Dopo un’attesa lunga ben 2 anni, i fan della saga di Harry Potter hanno potuto finalmente tornare in sala e rimanere incantanti dalla magia del mondo creato dalla penna di JK Rowling tramite la visione del film “Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald“.

Inutile specificare quanto il film sia assolutamente perfetto nell’uso degli effetti speciali (notevolmente migliorati, raggiungendo risultati a dir poco eccezionali), per i sublimi costumi di scena fabbricati e per le scenografie in grado di coinvolgere completamente lo spettatore in questa nuova versione del mondo magico dalle tinte più oscure e mature. Questi sono i suoi maggiori punti di forza, che lo rendono una produzione impeccabile a livello visivo.

Degna di menzione è anche l’interpretazione attoriale all’interno questo secondo capitolo, che dona un tocco ancora più magico ai personaggi rappresentati grazie all’indiscutibile talento del suo cast d’eccezione; che vede in scena, tra i nomi più conosciuti, Eddie Redmayne, Jude Law, Johnny Depp e Ezra Miller.

Il ritorno di Newt Scamander sul grande schermo

Newt Scamander è il protagonista indiscusso della nuova saga cinematografica: interpretato magistralmente da Eddie Redmayne, egli è l’eroe principale delle magiche avventure che si susseguono nel prequel della storia di Harry Potter.

Magizoologo di eccezione, viene fin dal primo momento presentato come un personaggio puro d’animo e dai forti principi morali, ovattati però nella loro espressione da un carattere fondamentalmente buono, timido e a tratti impacciato.

Newt Scamander si allontana nuovamente dall’immaginario comune di eroe protagonista, forte e vigoroso, in grado di imporsi sugli altri e di gestire qualsiasi tipo situazione. Al contrario, questo personaggio risulta essere sotto molti punti di vista l’antitesi dello stereotipo di eroe: Newt è estremamente introverso, sensibile, succube delle situazioni che lo coinvolgono dal punto di vista emotivo. Egli non si pone mai al di sopra dell’uomo comune tramite un carattere forte e irreprensibile, ma mostra continuamente i suoi difetti e punti deboli.

A tale proposito, nonostante la sua bravura nel gestire i rapporti con le creature magiche, che coccola e ama oltre ogni misura, è assolutamente incapace di dimostrare l’affetto che egli prova per le persone che lo circondano, non riuscendo a scavalcare quella linea difensiva tracciata da lui stesso a causa della sua intrinseca timidezza.

Questo suo carattere riservato rende Newt incapace di prendere una posizione, elemento che nel particolare sarà centrale per la trama di questo secondo capitolo.

Difatti, lo sviluppo del personaggio di Newt Scamander si concentrerà sulla cruciale questione del “scegliere da che parte stare“,  combattere per un fronte piuttosto che per un altro, poiché rimanere nella zona neutrale non potrà mai andare a giovare all’auspicata vittoria del bene sul male.
Ma non solo: ciò avrà dei risvolti anche nella sua vita familiare e amorosa, nell’ultimo caso rendendolo protagonista di alcune scene dolcissime con determinati personaggi femminili.

Newt in questo film si presenta assolutamente in linea con il personaggio presentato nel capitolo precedente, ma tramite gli eventi in cui sarà coinvolto, egli sarà soggetto ad un’inevitabile crescita personale che lo porterà a prendere delle decisioni presumibilmente cruciali ai fini della storia che verrà narrata nei capitoli successivi della saga.

Grindelwald, demagogo e ammaliatore di masse

Come si può ben presumere dal titolo, Grindelwald è il soggetto principale della trama di questo secondo capitolo della saga, il catalizzatore di ogni evento narrato.

Nonostante il titolo e le aspettative suscitate, però, il personaggio di Grindelwald non risulta essere preponderante sulla scena del nuovo film, con mia grande delusione.

È di certo più volte menzionato, è l’ombra che aleggia sulla vita di ogni personaggio che si avvicenda sullo schermo, ma poche sono le scene effettive in cui egli può concretamente rivelarsi al grande pubblico. Sono infatti più le volte in cui lui viene citato e descritto per le sue qualità che lo rendono tanto affascinante quanto pericoloso, che le volte in cui lo spettatore può effettivamente giudicare il suo potere persuasivo tramite azioni esplicite e concrete di questo personaggio.

Se durante la quasi intera durata del film si soffre della sporadica presenza di Grindelwald, durante le battute finali egli ha finalmente modo di potersi presentare agli spettatori tramite un monologo a dir poco mozzafiato.
In linea con la produzione della Rowling, che di certo non è nuova alla rappresentazione simbolica dei totalitarismi del novecento all’interno delle sue produzione letterarie, Grindelwald si presenta come un personaggio che si destreggia maestosamente tra la folla, imponendosi come un perfetto demagogo.

Prima di essere il mago più potente del tempo, egli è innanzitutto un incantatore, padrone nell’uso della parola e nello sfruttamento dei sentimenti della massa. Ciò lo rende uno degli antagonisti più riusciti non solo all’interno della saga della Rowling, ma tra le produzioni letterarie e cinematografiche più recenti.

Egli infatti non si impone come semplice personaggio spietato e crudele, pronto a sottomettere gli altri tramite la forza derivata dalla sua potente bacchetta: egli sbaraglia i suoi nemici e soggioga i suoi seguaci tramite la dialettica e la persuasione. Egli è un ammaliatore e maestro dell’arte della demagogia, e questa sua prima e potente esposizione sulla scena lascia presagire dei risvolti di trama per le prossime tre produzioni cinematografiche che sicuramente non mancheranno di intensità  e di interessanti riflessioni politiche.

Johnny Depp, tramite la sua interpretazione di Grindelwald, riesce indiscutibilmente a raggiungere il suo riscatto da attore. Riesce infatti a dare vita ad un personaggio agghiacciante, che incute timore anche solo tramite la sua presenza sulle scena. Complimenti al caro e vecchio Depp, allora!

Un piacevole ritorno ad Hogwarts

Ne “I Crimini di Grindelwald“, grazie sopratutto all’entrata in scena dell’amato Albus Silente, i fan della saga vengono finalmente accontentanti con un magico ritorno nelle aule della scuola di Hogwarts.

Il richiamo alla saga di Harry Potter è certamente presente ma per fortuna non sovrasta il nuovo mondo magico che si è inteso rappresentare con la produzione di Animali Fantastici: le scene non vengono introdotte per puro e semplice fan service, ma solo e unicamente ai fini dello svolgimento della trama.

Una nota del tutto positiva, a mio parere.

Jude Law nei panni di Albus Silente, in “Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald”. L’attore si dimostra perfetto nei panni del giovane Silente, riuscendo ad esprimere al meglio quel topico conflitto interiore vissuto dal personaggio, che viene al contempo celato dietro da un sorriso a dir poco magnetico.

… E gli animali fantastici?

A differenza del capitolo precedente, poco sarà il tempo dedicato alle creature magiche di Newt, a causa della complessità della trama narrata e della sua esigenza di dare maggiore spazio ai personaggi umani piuttosto che a quelli animali della saga.

Lo snaso non è più quindi il co-protagonista, ma ciò non vuol dire che lo spettatore patirà la sua assenza: egli avrà difatti un ruolo fondamentale per lo svolgimento delle battute finali del film, così come il modo di affascinare nuovamente con la sua irresistibile birbanteria.

Ma lo snaso non è l’unico animale che viene proiettato sullo schermo, vi è anche l’introduzione di nuove creature fantastiche assolutamente meravigliose, che difficilmente lasceranno indifferenti lo spettatore.

Un film però imperfetto

Animali Fantastici e i Crimini di Grindelwald” risulta avere numerose pecche, che a mio parere sono prodotte quasi unicamente da una sceneggiatura non adatta alla comunicazione di tipo cinematografica.

Come è ben noto, la sceneggiatura sia del primo che del secondo film è stata nelle mani dell’amata zia Jo: autrice eccelsa che in questa nuova pellicola delude certamente le aspettative, non tanto per gli eventi narrati, ma per come questi vengono presentati.

Il film risulta essere infatti confusionario nello svolgimento delle molteplici vicende inscenate: una decina sono i personaggi principali presentati, tutti con una storia forte e interessante che necessita di essere sviscerata, ma limitato il tempo a disposizione.

La trama che la Rowling ha inteso rappresentare sul grande schermo sarebbe stata indiscutibilmente perfetta se narrata tramite il mezzo editoriale, considerata la sua ricchezza di elementi, colpi di scena e gli intenti di approfondimento dei personaggi creati, ma la sua resa cinematografica mortifica notevolmente la storia che si è inteso rappresentare.

Tanta è la carne messa sul fuoco, ma pochi i tranci cotti a puntino, se mi passate questa metafora.

Infatti, per l’intera durata del film, lo spettatore è sballottato insistentemente da una vicenda all’altra, con cambi di scena continui e personaggi che si avvicendano frettolosamente sullo schermo. Si vuole dare spazio a tutti, senza che questi possano effettivamente esprimersi in modo tale da soddisfare lo spettatore: conclusa la visione del film, infatti, ho avuto la sensazione di non saperne abbastanza, di aver ricevuto molte più domande che risposte dagli eventi narrati.

La colpa la si deve ricercare nella sceneggiatura, che ha fallito nel suo intento comunicativo presentando dialoghi e narrazioni piuttosto “libresche” che poco si adattano al linguaggio cinematografico; ma sopratutto alla volontà di inscenare una storia complessa nel suo intreccio, tipica del mondo letterario, che difficilmente può essere resa al meglio su pellicola.

Nonostante lo svolgimento caotico della trama, che rende poco fluido il film e richiede una concentrazione massima da parte dello spettatore, la storia e gli intrighi inscenati difficilmente sapranno deludere i fan del mondo magico, che potranno comunque definirsi soddisfatti delle rivelazioni di trama introdotte.

D’altronde, questo capitolo della saga non è altro che un classico episodio “filler”, volto ad introdurre personaggi e storie per gettare la base degli eventi che avranno luogo nei prossimi 3 capitoli, intento evidenziato dal colpo di scena finale che conclude la pellicola, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso.

Il trailer finale del film

La Recensione

Animali Fantastici - I Crimini di Grindelwald

7.5 Voto

"Animali Fantastici - I Crimini di Grindelwald" non delude certamente le aspettative del pubblico e conquista ancora una volta i fan di ogni età con una storia accattivante ed effetti speciali semplicemente magici. Non raggiunge però l'eccellenza, a causa di una sceneggiatura complessa e disordinata nel suo svolgimento, che richiede la massima concentrazione dello spettatore per l'intera durata della pellicola.

PRO

  • La magia è resa magistralmente tramite gli effetti speciali
  • Coerenza del personaggio protagonista, Newt Scamander
  • Riferimenti al mondo di Harry Potter, presenti ma non ingombranti

CONTRO

  • Difficilmente fruibile da chi non conosce il mondo di Harry Potter
  • Troppi personaggi principali, scarno il loro approfondimento
  • Svolgimento caotico della trama

Recensione

  • Voto 7.5
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