Ant-Man, la recensione del film che segna una nuova era Marvel.

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Marvel's Ant-Man - Trailer Ufficiale Italiano | HD


TITOLO: Ant-Man

REGIA: Peyton Reed

CAST: Paul Rudd, Michael Douglas, Corey Stoll, Evangeline Lilly, Bobby Cannavale, Michael Pena

PAESE: USA

ANNO: 2015

GENERE: Azione – Fantascienza

DURATA: 117 minuti


L’estate non è ancora finita, c’è ancora tempo per un po d’azione targata Marvel. Come se il secondo film degli Avengers non bastasse, ora abbiamo un altro ingresso nel Marvel Cinematic Universe (MCU) intitolato Ant-Man. Non ti preoccupare, non sei l’unico a non aver sentito parlare di lui. Ora inizierai a conoscerlo.

La formula sempre più stantia Marvel ottiene una ventata di aria fresca in questo rollocking film d’azione, che combina un flusso costante di scene comiche con sequenze action che sono integrate perfettamente nella trama. A differenza di The Avengers il nostro supereroe non deve preoccuparsi di salvare il mondo da una catastrofica distruzione imminente, ma di una cosa più importante sotto il profilo umano: riconquistare sua figlia.

Il peso emotivo della narrazione si presenta come un contenuto anomalo alla struttura generale e comica del film, ma è fondamentale per il procedimento della narrazione stessa. 

Uscito dal carcere, dopo essere stato condannato per un reato di furto con scasso, Scott (Paul Rudd) sta lottando per riavviare la sua vita, in pratica gli è stato vietato di vedere sua figlia a causa della sua incapacità di fornire alla piccola un degno sostegno finanziario, anche perché essendo un ex detenuto trova difficoltà nel racimolare un posto di lavoro. Ma poi le cose cambiano quando ha un incontro inaspettato con Hank Pym (Michael Douglas), un inventore che ha bisogno del suo aiuto. La società di tecnologia di Hank è stata guidata dalla visione originale del suo mentore per aiutare l’umanità, ma la figlia Hope (Evangeline Lilly – che abbiamo apprezzato in Lost), e il suo protetto Darren (Corey Stoll), vedono la possibilità di fare un sacco di soldi con la vendita delle idee di Hank al miglior offerente. La più grande innovazione di Hank è un vestito che si restringe e conferisce a chi lo indossa di ridimensionarsi sino a diventare come una formica, dando poteri e qualità inaspettate. Scott inizia ad imparare a padroneggiare la tuta. Ma la sua ex moglie (Judy Greer) è ora la fidanzata di un poliziotto (Bobby Cannavale) che sta tenendo d’occhio Scott.

Ci sono un sacco di scene illogiche durante il film, ma l’unione perfetta tra azione e commedia riesce a colmare l’eventuale lacuna narrativa.

Ant-Man recensione – un poster del film

Una delle sfide principali del regista Peyton Reed era di vendere l’idea di un guerriero delle dimensioni di un insetto, e lo fa abbastanza bene, rivelando una serie di nuove possibilità in ogni sequenza d’azione. La storia è ben programmata e unisce benissimo commedia e parti action consentendo alla narrazione di andare spedita in avanti senza difficoltà. Uno dei momenti più belli è un incontro con uno degli Avengers (Anthony Mackie Falcon), che da un forte indizio su come Ant-Man può ravvivare il franchise nel suo complesso.

In definitiva la storia è sui rapporti padre-figlia. I rapporti Scott-Maggie e Hank-Hope rappresentano la parte più significativa della trama del film. E’ difficile resistere a una bambina che soffre quando suo padre le manca disperatamente. L’interazione tra Hank-Hope, invece, è un po’ meno lucida.

Gran parte di questo senso di divertimento anarchico deriva chiaramente da Edgar Wright, che era originariamente previsto per dirigere il film ma che è stato scelto per far parte della sceneggiatura insieme a Joe Cornish (Tintin), Adam McKay (Anchorman) e Rudd. Si tratta di un film d’azione originale che si preoccupa di dare ai personaggi una storia ed una caratura ben definita. Rudd è un po’ trattenuto nel ruolo, ma è assolutamente affascinante, e crea una chimica importante con Douglas e Lilly.

Ant-Man recensione – Paul Rudd in foto durante una scena del film.

Il film brilla davvero nelle parti action come la sezione di apprendimento, dove Scott deve imparare ad usare la tuta Ant-Man, e la pellicola prende in prestito pesantemente una sequenza già vista in Iron Man (2008).

Il fattore humor funziona bene e meglio rispetto agli altri film della Marvel.

Concludendo: la strategia Marvel per Ant-Man funziona bene, anche se il film è in scala decisamente più piccola – in tutti i sensi – rispetto a The Avengers: Age of Ultron, questa pellicola fa davvero uno sforzo per mettere in mostra il suo eroe, ed i risultati sono eccezionali. L’unico problema che ho trovato con Ant-Man riguarda lo script della narrazione “problemi con la figlia”, che in questo film vengono visitati troppo spesso, c’è un papà troppo preoccupato di riuscire a fare le cose a modo per sua figlia. Ma si tratta di un problema di poco conto in un bel film d’azione che segna la riscossa della Marvel dopo il secondo capitolo di The Avengers, che al sottoscritto non è piaciuto tantissimo.

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La Recensione

Descrizione e Verdetto

8 Voto

Ant-Man porta una ventata d'aria fresca nell'universo Marvel, la combinazione tra action ed humor funziona bene, anche grazie ad un cast di tutto rispetto. Il piacere nel vederlo sarà reale e non piccolo come il nostro eroe.

Recensione

  • Voto Globale 8
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