British Vogue punta su Rihanna per la cover di Settembre: fiera delle sue curve

La popstar, in occasione del servizio, rivendica con soddisfazione i suoi kili di troppo.

Rihanna icona protagonista di British Vogue

Rihanna protagonista della cover di Settembre di British Vogue

La moda cambia. E con essa i canoni di perfezione e bellezza ai quali inevitabilmente si ambisce. Fisicità longilinee e sottili, corpi magri e spesso fin troppo asciutti: è questo il percorso intrapreso da un paio di anni a questa parte per quanto riguarda gli ideali estetici. Buffo pensare che fino a qualche decennio fa, sarebbe invece stato sintomo di una salute carente.

Il carattere rivoluzionario della moda su British Vogue.

Ma la moda è anche contraddittoria, rivoluzionaria, anticonformista. Un pò come la scelta attuata dal British Vogue per la cover del mese più importante della moda, The September Issue. Edward Enninful, direttore della rivista, ha trovato in Rihanna la protagonista perfetta per questo inizio stagione. Vestita dalla maison italiana Prada e Alexander McQueen, immortalata tra le sculture floreali di Azumamakoto dal fotografo Nick Knight, la popstar si mostra in tutto il suo splendore.

Le sue curve, si fondono perfettamente con le linee morbide e i colori dello stilista. Il richiamo ad uno stile retrò si unisce in un connubio perfetto con l’armonia delle forme sinuose della cantante, proprio come gli anni ’90 in fondo prevedevano, anni in cui qualche kilo di troppo era tutt’altro che malvisto.

Rihanna e il rapporto col suo corpo

Parla fiera delle sue curve, della sua bellezza autentica, del suo essere una donna formosa: “Sono in questo ambiente dal 2005 e sono orgogliosa di essere una donna del settore con un sedere e le cosce”. Perfetta icona del body positivism, è innegabile il contributo notevole che ha apportato la popstar, sfatando il mito per cui un icona sexy debba necessariamente essere una taglia 40. Rihanna non è mai apparsa così bella e fiera di sè, un messaggio chiaro e apprezzato dalle fan. Per tutte quelle donne che non riescono a valutare positivamente la bellezza delle proprie forme, ma che dovrebbero credere di più in sè stesse e sentirsi perfette nella loro “imperfezione”, pur non rispettando i canoni imposti dalla società.

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