Riviera Romagnola: il mare è pulito grazie al caldo

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Nella Riviera romagnola, grazie a questo caldo torrido che ha portato la siccità, il mare è pulito. Incredibile!

L’acqua con il caldo evapora più velocemente e crea una sorta di siccità, ma non per tutti è necessariamente una cosa negativa.

Meno acqua in movimento significa minor trasporto di inquinanti. Le analisi di Legambiente, sulle spiagge della Riviera romagnola, promuovono la qualità delle acque e questo è merito del caldo e della siccità.

Ma c’è un grave tasso di inquinamento, quella della foce del torrente Marano a Riccione, sempre a rischio.

Merita invece un particolare apprezzamento da parte di Legambiente, il lavoro avviato sulla rete fognaria e sui depuratori sulla costa del comune di Rimini per risolvere le criticità tante volte denunciate in passato.

I prelievi di Goletta verde sono avvenuti il 31 luglio alla foce del canale Logonovo a Lido degli Estensi, alla spiaggia alla foce del Lamone a Ravenna, alla foce del canale Cupa Nuovo a Lido di Savio, alla spiaggia presso Canalino a Milano Marittima, alla foce Porto canale di Cervia, a Gatteo mare presso la spiaggia a nord della foce del Rubicone a Cervia.

Igea Marina, a sud della foce dell’Uso, a Torre Pedrera presso il fosso Pedrera Grande, a Rimini presso la foce dell’Ausa, a Misano alla foce del rio Agina e a Riccione alla foce del Marano.

I parametri indagati sono microbiologici. In tutte le località, la presenza è risultata “entro i limiti” di legge. Ottima notizia direi.

“Fortemente inquinato”, invece, il giudizio emerso dal campionamento effettuato alla foce del Torrente Marrano a Riccione, che ha confermato “una situazione invariata rispetto agli anni scorsi”.

“E’ l’unico punto critico denunciato ormai da 6 anni, necessita con urgenza di controlli seri e approfonditi.”, avverte Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna.

“È scaduto il tempo per rimandare ancora l’avvio di azioni concrete utili a comprendere e a rimuovere le cause di inquinamento che, anno dopo anno, continuano a giungere in mare dagli stessi bacini idrici. Ora basta, a fronte dell’assenza di un chiaro segnale da parte dell’istituzioni così come di un’azione di responsabilità, siamo pronti a fare un esposto per chiarirne le ragioni”.

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