Nessuno è immune alla paura, il film che rispecchia il nostro presente: Contagion

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Marion Cotillard in una scena del film Contagion

Le attività da svolgere in casa durante l’obbligata quarantena sono molte, fra queste non mancherà a nessuno il momento per godersi qualche film e, perché no, fare un parallelo tra i film che ci appaiono oggi come profetici e la realtà che volenti o nolenti ci ritroviamo a vivere.

Kate Winslet durante una scena del film Contagion diretto da Steven Soderbergh

Quando le precauzioni sono troppe?

“Preferisco che le misure siano esagerate, piuttosto che la gente perda la vita”

Potrebbero essere parole virgolettate e riportate dal presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, Giuseppe Conte, ed invece è un estratto del film Contagion, che racconta tutto questo con uno spaventoso realismo: rivisto oggi, nove anni dopo, appare quasi un documentario.

Alle ore 21:30, nella serata dell’undici marzo, Conte ha annunciato che tutti gli esercizi in Lombardia verranno chiusi, fatta esclusione per i servizi essenziali che continueranno ad essere garantiti: misure drastiche che iniziano ad apparire agli occhi della maggioranza come necessarie, non potendosi affidare in tempo di crisi, con un sistema sanitario sull’orlo del baratro, al semplice “buon senso”.

Esattamente come nel film del 2011 diretto da Steven Soderbergh, le vie della città sono deserte, le frontiere chiuse, le corsie dei supermercati vuote e vengono allestite aree dove far permanere i numerosi infetti per cui non si trova più posto in ospedale.

Giornate diverse. Ritmi invertiti. Tempo per noi. Tutto quello che abbiamo sempre detto di sognare. Poi lo abbiamo, tutto ad un tratto, e ci sentiamo stretti. Succede quasi sempre: permettiamo all’unica cosa che non abbiamo di farci credere che sia proprio quello l’essenziale. Ma se la paura appartiene alla vita, occorre ricordarsi che può essere un’utile alleata se ci permette di proteggerci da mali maggiori.

Sarà sicuramente discutibile a livello morale, ma forse non è questo il tempo per delle considerazioni personali, ma è il momento di unire le forze e le speranze, di creare solidarietà e di contrastare chi compie atti di sciacallaggio.

Informarsi ai tempi del Corona Virus

Jude Law si aggira per la città fantasma a seguito del propagarsi del virus in una scena di Contagion

La fuga di informazioni avvenuta prima che il decreto sancisse la Lombardia come zona arancione, da cui non sarebbe più stato possibile entrare ed uscire senza una grave motivazione, o per motivi di lavoro, ha generato il caos, facendo riversare migliaia di persone alla stazione centrale di Milano nella notte di sabato sera: il tema viene affrontato anche nel film, ma esattamente il tema qual è?

“Per ammalarsi, si deve entrare in contatto con una persona malata o con qualcosa che abbia toccato. Per spaventarsi basta entrare in contatto con una calunnia, con la televisione, con internet.”

Questa la battuta del Dr. Ellis Cheever, interpretato da Laurence Fishburne, l’attore reso noto per il ruolo di Morpheus nel film Matrix.

In un’epoca storica in cui siamo tutti costantemente connessi, come è possibile sfuggire alla psicosi che giorno per giorno va creandosi?

Le risposte continuano ad essere incerte, tutto appare poco chiaro ed è proprio questo a generare ansia. Quello che è certo è che le rigide misure adottate porteranno dei risultati nel medio e lungo termine e se, purtroppo, esattamente come in Contagion ci dovremo perdere un po’ di primavera, perché nessuno è stato ancora in grado di inventare un’iniezione che faccia passare il tempo, lotteremo tutti con pazienza aspettando il giorno in cui il vaccino per il Corona Virus sarà pronto.

Quel giorno, sono certa che non ci faremo cogliere impreparati per affrontare con nuova energia la rinascita.

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