Contagious, la recensione di un film che prova a distinguersi in un genere molto affollato.

contagious la recensione

CONTAGIOUS - Trailer italiano ufficiale


TITOLO: Contagious

TITOLO ORIGINALE: Maggie

REGIA: Henry Hobson

CAST: Arnold Schwarzenegger, Abigail Breslin, Joely Richardson, Laura Cayouette, J.D. Evermore, Raeden Greer, Dana Gourriery

PAESE: USA

ANNO: 2015

GENERE: Drammatico, Horror

DURATA: 95 minuti


La scelta della locandina non è un errore ma l’ho messa di proposito perché il titolo Italiano del film storpia incredibilmente le vicende e vi inculcherà premesse inappropriate. Contagious vi farà pensare ad ordate di zombie distrutte da Arnold Schwarzenegger in stile Comando ma non sarà così, perché il titolo originale è Maggie e su questa ragazza viene incentrata la vicenda.

Contagious segna il ritorno di Arnold Schwarzenegger sul grande schermo dopo la sua esperienza di otto anni come governatore della California, e questa notizia del suo ritorno alle scene è stata accolta con un applauso trionfale dai fan dei film d’azione in cui l’attore austriaco è stato protagonista per lunghi anni. Dopo che l’abbiamo visto in film come I Mercenari e simili pensavamo che gli anni passati a fare il governatore avessero fatto male all’ex mister Olimpia.

Ma in mezzo a tutti gli spari ed esplosioni, Schwarzenegger è anche riuscito a trovare il tempo per un po’ di recitazione genuina.

Contagious recensione – Se tocchi mia figlia mi sa che uso l’ascia per tagliarti la testa.

Sullo sfondo di una piccola città del Midwest distrutta da una pandemia mortale che trasforma le persone in zombie, Wade (Schwarzenegger) scopre che anche sua figlia Maggie (Abigail Breslin) ha contratto il virus che porta inesorabilmente alla trasformazione in zombie della persona contaminata.

A differenza di The Walking Dead, dove i personaggi potrebbero risolvere il problema con un colpo ben piazzato di balestra o con una pistoletata, il mondo in cui vive Maggie è molto più umano. Ci sono numerosi protocolli in atto in grado di contenere il virus, e ci sono diversi step compresa la zona di quarantena dove gli infetti vengono inviati dopo che il processo di trasformazione segue il suo corso.

Nelle prime fasi dell’infezione, a Maggie è permesso di tornare a casa con Wade, ed a quest’ultimo il dottore esercita l’ammonimento di consegnare la ragazza alla polizia quando i sintomi peggioreranno. La matrigna di Maggie (Joely Richardson) manda i suoi figli a stare con i parenti, come misura precauzionale, e la fattoria sgangherata diventa una sorta di culla di tensione e di dolore in cui il fattore ansia traspare dallo schermo.

Questa trama per il genere è molto originale, di solito i film sui zombie non seguono gli ultimi giorni di una giovane adolescente con una malattia terminale. Le fasi di trasformazione qui sembrano più lunghe, la pelle di Maggie diventa più grigia e le vene sembrano più visibili, quasi come se il regista volesse rendere anche il cambiamento da umano a zombie molto credibile, anche se l’appetito per la carne umana non cambierà, ed anche Maggie sarà attratta dalla carne viva.

Il regista ha scelto di minimizzare l’aspetto horror a favore del dramma familiare ed a mio avviso è stata una scelta eccellente, e conferisce al film un senso di originalità in un genere molto affollato.

Maggie è sicuramente il film più emotivo e melodrammatico di Schwarzenegger, che si ritrova in uno scenario triste e malinconico, ma che mette in mostra una serie di qualità interpretative che non avevamo mai visto all’attore. Il suo rapporto con Breslin è autentico e credibile, ed è difficile non simpatizzare per un un padre così amorevole che sa quando la sua bambina sta andando via.

Purtroppo la recitazione di Abigail Bresli che qui interpreta Maggie è povera, molto povera e le sue conversazioni in cui prova ad essere amorevole e gentile con il prossimo risultano fastidiose tanto da farvi venire di sbattere la testa al muro. Però devo riconoscere che alcune scene emotive sono realizzate molto bene, ma la sua recitazione nel complesso è debole e non vi farà interessare più di tanto al suo personaggio.

Contagious recensione – L’interpretazione di Arnold non è per nulla male

Un altro tasto dolente del cast è la moglie di Wade “Caroline” che è interpretata da Joely Richardson. Fondamentalmente la sua recitazione è completa spazzatura, tutte le scene dove compare sono davvero noiose e prive di emozioni. Il suo personaggio è pessimista già dall’inizio e da subito si capisce che non vorrebbe avere Maggie in quella fattoria, il carattere è sbagliato per questa storia, è irritante ed alla fine andrà via dalla fattoria lasciando Wade da solo con la figlia malata.

Nel suo debutto alla regia, Henry Hobson sembra sapere quando è il momento di commuovere il pubblico. Alcune scene sono girate veramente bene e la fotografia cupa lo aiuta a ricreare questo senso di angoscia che la famiglia e Maggie stanno attraversando. Non ci sono molte scene che vi trasmetteranno la paura di vivere in un mondo invaso da zombie ma le poche presenti non sono malvagie.

Meno interessanti le scene (trasformazione in Zombie) viste con gli occhi dei vicini ed amici di Maggie. Una piccola nota sul finale che ho trovato abbastanza generico e anche piuttosto debole, mi aspettavo un po’ di più, anche perché tutto il film ti prepara alla trasformazione di Maggie in Zombie quindi ti aspetti chissà che ed invece…

C’è molto poco in termini di horror tradizionale, e questa cosa potrebbe deludere alcuni fan del genere che sperano in qualche scena più spaventosa, ma questo non deve essere visto come un difetto.

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La Recensione

Il Verdetto

7 Voto

Contagious è un film decente con alcune lacune che gli impediscono di essere un grande dramma zombie.

Recensione

  • Voto Globale 7
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