David Lynch alla Festa del Cinema di Roma: “Attingo alla creatività con la Meditazione”

David Lynch Festa del Cinema Roma

David Lynch alla Festa del Cinema di Roma 2017

Grande ospite del giorno alla Festa del Cinema di Roma è stato il regista David Lynch. Un tuffo nella sua arte e nel suo approccio alla creatività grazie alla meditazione

David Lynch, il suo cinema e il potere della meditazione trascendentale sono stati i temi più importanti della conferenza stampa tenuta oggi nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica. Pochi registi riescono a raggiungere il gradino dove Lynch si erge, grazie ai suoi film, alla forte presenza dell’inconscio nelle sue storie e all‘amore per l’immagine ma anche per la complessa mente umana.

Sobrio, dal sorriso sempre accennato e di poche ma dirette parole. Così si è mostrato Lynch oggi, confermandosi ancora una volta come genio del grande schermo, ma soprattuto artista dalle idee singolari. Sono proprio le idee, infatti, i motori che muovono l’immaginario del regista e dei suoi film. In ogni sua pellicola David Lynch resta fedele all’idea iniziale, portando tutto il cast alla comprensione assoluta di questa idea base. Proprio questo è ciò che ha raccontato a chi gli ha chiesto le sue fonti d’ispirazione:

Adoro Kafka e Jacques Tati, ma l’ispirazione mi viene dalle idee. Mi piacciono mondi diversi, ma la prima cosa è l’idea- spiega il regista -è soltanto l’idea che ci fa innamorare

David Lynch alla Festa del Cinema

A chi gli chiede in che modo gestisce gli attori sul set, David Lynch torna ancora una volta sul medesimo concetto:

Inizialmente condivido la sceneggiatura con gli attori, loro la leggono e ne danno una certa interpretazione. Poi, prima di girare, si fanno le prove, e si parla con gli attori in modo che possano entrare in sintonia con l’idea che sta alla base del film.

La creatività e la Meditazione Trascendentale

Fulcro dell’universo Lynchiano, la base della sua sorprendente creatività viene, come ci racconta lui stesso, dalla meditazione trascendentale. Quest’ultima è una forma di tecnica mentale che aiuta l’uomo ad entrare in connessione con parti profonde di se stesso. David Lynch spiega il processo in questo modo:

Questo nostro mondo è pieno di negatività e di stress. La meditazione trascendentale permette di aprire, come una chiave, la porta che si apre sulla creatività che è pura e infinita. In questo modo si rimuove la negatività e tutto quello che danneggia la creatività.
Si dice che lo spazio e il tempo nascano in un campo unificato dove non esistono né spazio né tempo, ma allo stesso tempo è questo campo che li crea. Si chiama il Sé, la Totalità, la Casa della Conoscenza Totale…
Questo campo è all’interno di ogni essere umano, e si può trovare grazie alla meditazione

Le parole di Lynch buttano così all’aria tutto quel filone che vede nell’artista sofferente e maledetto il vero genio, puntando invece ad un’arte che scaturisce dalla serenità e dalla conoscenza del Sé.

L’idea dell’artista sofferente e affamato- spiega il regista -è un idea romantica nata in Francia, un’idea che di solito contempla l’arrivo di una donna che porta una zuppa e poi va a letto con l’artista stesso. Ma la sofferenza bisogna CAPIRLA, non subirla. L’idea che la negatività aiuti la creatività è assolutamente falsa. Le persone dovrebbero essere felici e serene per poter attingere dalla creatività.
Ogni essere umano ha una potenzialità immensa.

L’autorialità, dal Cinema alla Tv

Il regista ha concesso spazio anche alla tv, nella sua intervista, riconoscendo il fatto che ormai il cinema vive una vera crisi. Pare infatti che il cinema autoriale non sia più seguito, diversamente dalle serie tv dove invece si trova spazio per l’autorialità. Riguardo alle serie tv preferite, David Lynch parla di Mad Man e Breaking Bad, scatenando uno scroscio di applausi.

Riguardo ai propri progetti, purtroppo, David Lynch comunica che per il momento non c’è nulla di pronto. Nessuna idea all’orizzonte. Per vedere un nuovo film di Lynch ci toccherà aspettare ancora. Nel frattempo, questa sera, il regista riceverà il Premio alla Carriera, lo stesso che nella scorsa edizione della Festa del Cinema era toccato a Tom Hanks.

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