Diabolik da oggi al cinema; leggi le dichiarazioni e i ricordi di Marco Manetti

Luca Marinelli è Diabolik

È finalmente arrivato il giorno tanto atteso! Oggi esce in tutte le sale il film Diabolik diretto dai Manetti Bros. (Consegna a domicilio, Song’e Napule, Ammore e malavita), di cui vi avevamo già parlato qui, che ha tra i protagonisti principali gli attori Luca Marinelli (Non essere cattivo, Lo chiamavano Jeeg Robot, Fabrizio De André – Principe libero), Valerio Mastandrea (In barca a vela contromano, Nessun messaggio in segreteria, La felicità è un sistema complesso) e Miriam Leone (Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso, La scuola più bella del mondo, Marilyn ha gli occhi neri).

La pellicola, finita di girare nel 2020 ma ferma per mesi a causa della pandemia da Covid-19 che ne ha rimandato l’uscita al cinema, era molto attesa non solo dai fan della serie a fumetti ideata e creata nel 1962 dalle mitiche sorelle Angela e Luciana Giussani, ma anche da tutti coloro che non vedevano l’ora di sapere come e quanto l’eroe mascherato si sarebbe comportato sul grande schermo.

Diabolik, che è stato girato tra le città di Bologna, Courmayeur, Milano e Trieste, è quindi pronto all’atteso esordio, dopo che già ad ottobre 2019, alcuni luoghi italiani si erano vestiti da Clerville, ovvero la città immaginaria in cui si muove l’assassino mascherato. Sarà stato divertente, per molti cittadini, veder sfrecciare nella notte bolognese una Jaguar EType Nero lungo via Marconi, seguita da altre auto d’epoca.

Il set di Diabolik, infatti, ha ripreso in toto le ambientazioni dell’epoca, e l’adattamento cinematografico ha tenuto fede al fumetto anni Sessanta di Angela e Luciana Giussani. La scena dell’inseguimento, entrato nel cuore di tutti coloro che l’hanno rivista attraverso i trailer rilasciati in questi mesi, arriva finalmente anche sul grande schermo da oggi, giovedì 16 dicembre.

Le dichiarazioni e i ricordi di Marco Manetti

Molti hanno avuto modo di leggere il fumetto dedicato a Diabolik che, nonostante fosse un crudele ed efferato assassino, è comunque entrato nel cuore di molti lettori. Sarà probabilmente per questo motivo, quindi, che i due registi del film hanno deciso di portare il misterioso ladro mascherato per l’ennesia volta sul grande schermo.

Riportiamo una dichiarazione di Marco Manetti, uno dei due registi, che ha voluto dire la sua rispetto al progetto, e in particolare al motivo che lo ha spinto insieme a suo fratello a decidere di realizzare questo film:

“Sono cresciuto con i fumetti Marvel e con Diabolik, segno che si possa crescere con entrambe le cose. Quello che spero è che, dopo aver visto il film, i giovani tornino a leggere anche un classico come Diabolik accanto ai fumetti Marvel e ai manga. Forme d’arte bellissime che non si contrappongono, ma possono vivere insieme.”

Gli fa eco, esprimendo il suo parere sul film, uno dei protagonisti del film, l’attore Valerio Mastandrea che in Diabolik interpreta l’ispettore Ginko, presentato come l’antitesi del protagonista e, anche se destinato a essere sconfitto in ogni episodio, come un personaggio che non risulta mai perdente in quanto il suo avversario riesce a vincere solo perché, diversamente da lui, ha la disponibilità di avanzati mezzi tecnologici e maschere che ne celano perfettamente le fattezze e, soprattutto, a differenza di Ginko, non ha leggi e regolamenti che lo limitino. Un poliziotto, quindi, integerrimo e con una forza di volontà notevole tanto da non rinunciare mai, nonostante le innumerevoli sconfitte, a continuare la sua lotta contro Diabolik.

“Un film analogico, che chiede la pazienza dell’analogico. E così, a metà strada tra analogico e digitale, questo film ha in potenza la capacità di far breccia nel cuore dei fan dell’universo Marvel, anche se di produzione italiana.”

L’ultimo adattamento cinematografico dello storico fumetto risale al lontano 1968, e all’epoca non riscosse grande successo in Italia, e nemmeno in Francia. Questa nuova versione, invece, tende ad unire il fascino del genio della criminalità a quello esercitato dallo stile retrò degli anni del boom economico. È un film, quindi, che mira al cuore degli amanti del noir – non a caso i fratelli Manetti sono dichiaratamente fan di Alfred Hitchcock -, e che ha il potenziale per conquistare tutto il grande pubblico. 

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