Emily in Paris: imitazione di Sex And The City o molto di più? Scoprilo nella nostra recensione

Emily in Emily in Paris

Lily Collins in Emily in Paris.

Forse Netflix ha scelto il momento peggiore per pubblicare una serie tv originale con lo scopo di elogiare a spada tratta gli americani. Questo è il primo pensiero che mi è passato tra la testa appena ho letto la scheda della serie tv Emily in Paris.

Il secondo è stato dire alla mia ragazza enchanté 😀

Oltre a questo ho anche pensato che questa serie tv riuscirà a raccogliere un pubblico molto vasto.

Perché?

  1. Si tratta di una commedia romantica ambientata a Parigi;
  2. La protagonista è figa;
  3. Gli episodi sono 10 e durano solo 30 minuti, quindi il break perfetto per gustarsi uno show televisivo.

La serie tv, che è attualmente disponibile per la visione in streaming su Netflix, segue Lily Collins nei panni di Emily Cooper, un’ambiziosa millennial di Chicago con un master in marketing e tante skill in social media marketing. Ha il compito di portare una prospettiva americana nell’azienda francese che è stata rilevata dalla società di Chicago per cui lavora. Emily è troppo sicura di sé ed un po’ troppo brava nel suo lavoro… Questo aspetto non piace tanto ai francesi, che vorrebbero adagiarsi sugli allori e fare il compitino prima di sloggiarsela. La butto là: “noi italiani non siamo da meno.” Quindi, appena Emily entra in Savoir (nome della società di marketing francese) è costretta a subire le battute dei suoi nuovi colleghi. Ma Emily è brillante e riesce a conquistarsi le simpatie di tutti in poco tempo… forse meno della capa, ma lo scoprirai vedendo la serie tv.

Purtroppo non ho trovato nulla di profondo a livello narrativo in Emily In Paris. Lei sembra interessata solo a se stessa in virtù di ciò che indossa e bacia. Emily spesso mette in ombra i suoi superiori in modi che, per mancanza di una parola migliore, sembrano irrealistici. Ma dopotutto parliamo di una commedia romantica in cui c’è un’eroina che esce indenne da ogni pericolo e che si ritrova le porte aperte di tutto e tutti. Non è per screditare il successo apparentemente sudato di Emily (anche se va detto che ha ottenuto il lavoro solo perché la sua capa era incinta e non ha potuto trasferirsi in Francia), ma non è così facile creare engagement sui social media. Ma ci sta che una commedia romantica non abbia voluto entrare nel dettaglio del mondo della comunicazione, alla Mad Men intendo, e si sia focalizzata su altri dettagli come la comunicazione di sani valori. Emily In Paris sembra volerci dire che se lavori duro, nonostante la giovane età, il successo arriva.

Emily in Paris ritrae Emily – molto americana – come arrogante (o forse ignorante), inutilmente rumorosa, eccessivamente ambiziosa ed egocentrica. E mentre questa è certamente l’opinione che molti in tutto il mondo hanno degli americani (ed è vero anche per molti americani), la serie fa ben poco per tentare di cambiare questa percezione. La serie tv fa di tutto per dirci che Emily è così brava nel suo lavoro perché è americana e che la sua nuova azienda ha bisogno di lei e del suo punto di vista per sopravvivere.

Quando arriva per la prima volta a Parigi, Emily non parla francese e alla fine della prima stagione non sembra molto migliorata. E non sembra nemmeno particolarmente infastidita dal fatto che vive a Parigi da mesi e ancora non riesce a comunicare con chi le sta intorno e si affida ad altri per aiutarla o, peggio ancora, si aspetta che parlino inglese per accoglierla. Imparare il francese e apprezzare la cultura e le usanze francesi non sembra essere una priorità per Emily – anche se la vediamo seguire un corso di francese all’inizio della serie – e questo trasmette allo spettatore l’idea che gli americani si sentono superiori in tutto e per tutto.

Se a te non da fastidio tutto questo, puoi apprezzare i tanti pregi di Emily in Paris, tra cui la splendida città di Parigi. La serie è stata girata sul posto, il che aggiunge autenticità allo spettacolo. Ed è anche originale nel suo modo di raccontare Parigi, perché ci fa vivere la città dal punto di vista di Emily: mentre cammina nelle strade strette e acciottolate, si fa i selfie fuori dai graziosi caffè o boulangerie se preferisci, sui viali alberati e nelle rive della Senna.

Un personaggio molto interessante è Philippine Leroy-Beaulieu nei panni di Sylvie, il capo di Emily che non sembra molto impressionata dalle abilità della ragazza ma con cui Emily cerca regolarmente di formare un legame.

A bilanciare questo astio ci pensa l’amica di Emily, Mindy (Ashley Park), che viene dalla Cina ma ha frequentato le scuole medie dell’Indiana e ora lavora come tata a Parigi. Mindy è un personaggio eccezionale ed è, per certi versi, molto simile ad Emily: un’outsider che vive a Parigi. Tuttavia, Mindy sta vivendo la città in modo diverso da Emily: abbraccia la cultura e il popolo francese… forse perché è cinese e non americana?

Il che ci porta a Gabriel (Lucas Bravo), il vicino di casa di Emily ed evidente interesse amoroso della nostra protagonista. La loro relazione fiorente è la vera attrazione della serie. È chiaro sin da subito che tra i due potrebbe nascere qualcosa e, si spera, una storia d’amore degna delle strade di Parigi stessa.

Gabriel è uno chef emergente presso il ristorante di fronte al loro condominio, ed è affascinante come ci si aspetterebbe dal ruolo maschile di una commedia ambientata in una delle città più romantiche del mondo. Non ti voglio rovinare gli alti e bassi della loro relazione in questa recensione, ma è giusto dirti che ho apprezzato come gli sceneggiatori hanno deciso di raccontarla dall’inizio alla fine.

Perché è a questo che servono le commedie romantiche, giusto? Le guardiamo proprio perché c’è una formula riconoscibile che alla fine ci farà credere nel vero amore.

Quindi, anche se Emily in Paris non è molto originale per alcuni aspetti e loda in modo assurdo il modus operandi americano, è una serie tv carina e che riesce a farti vivere e vedere Parigi in un’ottica diversa. Ah, poi diventa difficile non apprezzare una commedia romantica ambientata a Parigi.

E tu che ne pensi? Fammi sapere se sei d’accordo con il voto della mia recensione.

La Recensione

Emily In Paris

6 Voto

Se riesci a superare l'astio per gli americani snob, Emily In Paris è una serie che può farti staccare la spina e farti sentire meglio. Supporta il femminismo come poche altre uscite di recente e mostra Parigi da un'ottica diversa, quella di Emily, un'americana maniaca del suo lavoro. Nonostante i suoi molti, molti difetti, Emily in Paris riuscirà a soddisfare la tua voglia di evasione perché questo è, pura evasione. Sono sicuro che ti divertirai a seguire Emily nel suo mondo frenetico e dove ogni sfida o ostacolo si risolve magicamente.

PRO

  • Parigi è bellissima
  • Il capo di Emily
  • L'amica cinese di Emily

CONTRO

  • Delle volte Emily
  • La narrazione non è molto convincente
  • Cerca in tutti i modi di elogiare gli americani

Recensione

  • Voto 6
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